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martedì 17 settembre 2019

Ponte Stretto: Landini, "Non mi pare una grande idea..." =


MARTEDÌ 17 SETTEMBRE 2019 11.56.41

Ponte Stretto: Landini, "Non mi pare una grande idea..." =

(AGI) - Messina, 17 set. - "Avere un ponte su cui non passa nulla perche' non costruisci nulla o perche' non c'e' niente non mi pare una grande idea". Cosi' Maurizio Landini, segretario generale della Cgil nazionale a Messina, rispondendo ad una domanda sul ponte sullo Stretto di Messina a margine dell'incontro dal tema "Creare nuovo lavoro e sviluppo nel territorio bloccare la fuga dei giovani". "Abbiamo bisogno - aggiunge, di "un piano straordinario, complessivo, l'Italia e' una grande penisola al centro del Mediterraneo, il punto e' se l'Italia puo' diventare per l'Europa e il Mediterraneo una piattaforma logistica, turistica e culturale quindi credo che prima di discutere di quali grandi opere servono, credo che bisogna avere un'idea precisa di quello che noi vogliamo sia l'Europa, l'Italia e il Mediterraneo nei prossimi 10-20 anni e da un certo punto di vista dobbiamo pensare a quello che e' utile per rilanciare avendo cura del territorio e rispetto dell'ambiente". (AGI) Me2/Mrg 171156 SET 19 NNNN

Sequestrate 110 tonnellate di farina dal Nas di Pescara

MARTEDÌ 17 SETTEMBRE 2019 11.40.25


Sequestrate 110 tonnellate di farina dal Nas di Pescara

 ZCZC4027/SX4 XSP63684_SX4_QBKN R CRO S04 QBKN Sequestrate 110 tonnellate di farina dal Nas di Pescara Controlli nel settore alimentare in Abruzzo ed Emilia Romagna (ANSA) - ROMA, 13 SET - Centodieci tonnellate di farina sono state sequestrate in un mulino in provincia di Pescara. L'operazione e' il frutto di una serie di controlli riguardanti il commercio di alimenti effettuate degli uomini del Comando per la Tutela della Salute in Abruzzo ed Emilia Romagna. Nel corso degli accertamenti in uno stabilimento per la molitura di cereali, i Carabinieri del Nas hanno scoperto, oltre alle pessime condizioni igienico sanitarie, la mancata applicazione del sistema HACCP e delle procedure di tracciabilita' e rintracciabilita' degli alimenti. Lo stabilimento e' stato chiuso e 110 tonnellate di farina sono state sequestrate, per un valore di oltre mezzo milione di euro. Nel corso di un'ispezione presso un ristorante-pizzeria di Reggio Emilia, i militari hanno accertato le gravi condizioni igieniche dei locali e, all'interno dei congelatori, alimenti conservati in buste di plastica senza alcuna informazione circa provenienza, data di confezionamento e scadenza. Al titolare sono state contestate violazioni amministrative per un importo complessivo di 2.500 euro. Durante un controllo presso un salumificio in provincia di Ferrara, infine, i militati hanno accertato, all'interno di una cella frigo, la presenza di 1.800 kg di carne bovina fresca e fermenti lattici scaduti. La merce, del valore di 40mila euro circa, e' stata sequestrata e al titolare contestate sanzioni amministrative per un importo di 2.000 euro. (ANSA). YQX-MAR 13-SET-19 15:27 NNNN

Salute, eccessivo uso schermi: "occhio secco" patologia in crescita

MARTEDÌ 17 SETTEMBRE 2019 08.44.56


Salute, eccessivo uso schermi: "occhio secco" patologia in crescita 

Salute, eccessivo uso schermi: "occhio secco" patologia in crescita E' una delle principali cause di visita dall'occulista. Esperti a Roma Roma, 17 set. (askanews) - I maggiori esperti della vista statunitensi ed europei sono attesi a Roma il prossimo 21 settembre, per discutere di malattie dell'apparato visivo, che possono compromettere gravemente la qualità della vita, e di soluzioni future innovative. Si concentreranno in particolare sulla secchezza oculare. Le malattie della superficie oculare sono infatti una delle cause più frequenti di visita da parte dei pazienti presso gli studi medici oculistici e sono oggi divenute un problema a livello globale, che affligge almeno 300 milioni di persone in tutto il mondo con impatto sulle attività quotidiane e sulla qualità dell'esistenza. Dopo i 50 anni il problema interessa tra il 20 e il 30 per cento della popolazione con una incidenza doppia nelle donne e dal 5 al 35 per cento in tutte le fasce di età. La società scientifica americana Tear Film & Ocular Surface Society (TFOS), con sede a Boston, ha scelto la capitale italiana per riunire i suoi "European Ambassadors" e affrontare con loro la tematica "Malattie della superficie oculare: Bisogni insoddisfatti e future soluzioni scientifiche e cliniche". Insieme, analizzeranno la diagnosi ed il trattamento di tali malattie, e le modalità di gestione nei rispettivi paesi rappresentati, oltre 20, in modo da aumentarne la conoscenza, capirne l'impatto globale, in costante crescita, e condividere le esperienze medico scientifiche provenienti da ciascun paese. (Segue) Cro/Mpd 20190917T084445Z
MARTEDÌ 17 SETTEMBRE 2019 08.45.02


Salute, eccessivo uso schermi: "occhio secco" patologia in crescita -2- 

Salute, eccessivo uso schermi: "occhio secco" patologia in crescita -2- Roma, 17 set. (askanews) - Numerosi operatori sanitari non considerano ancora la secchezza oculare come una vera e propria malattia e ogni paese europeo affronta a modo suo le difficoltà dei costi di terapia. In alcune nazioni, ad esempio, il sistema sanitario nazionale non finanzia il costi delle terapie per questa patologia e sono i singoli pazienti ad dover far fronte ai trattamenti. "La secchezza oculare colpisce oltre 300 milioni di persone in tutto il mondo ed è un problema globale in crescita spesso innescato da abitudini e stili di vita - spiega Stefano Barabino, Centro di Superficie Oculare e Dipartimento di Oftalmologia, Ospedale Sacco, Università di Milano e "TFOS Ambassador" per l'Italia - la malattia dell'occhio secco non solo è in aumento, ma è difatti divenuta un problema di Salute nei bambini esposti per ore alle luci blu degli schermi dei digital device" ha aggiunto. Un rapporto della Nielsen Company del 2016 afferma che gli adulti americani trascorrono più di 10 ore al giorno a fissare computer e dispositivi digitali. Secondo un'infografica di Social Media Today, la persona media trascorre circa 5,5 anni della sua vita ad utilizzare i social media su apparecchi digitali! Gli esperti TFOS rilevano che la ricerca ha dimostrato anche un'alta prevalenza di sintomi di secchezza oculare tra gli utenti di display visivi, anche tra giovani adulti e bambini. Gli utenti dei digital devices hanno una frequenza di battito di ciglia ridotta ed incompleta, contribuendo così all'evaporazione accelerata della lacrima, all'instabilità del film lacrimale, e a un lieve danno epiteliale e ai sintomi di secchezza oculare. "Scorrere foto dal feed di Instagram, indossare lenti a contatto, lavorare ad una presentazione in un ufficio con aria condizionata o addirittura l'utilizzo di alcuni tipi di cosmetici; ecco, tutte queste attività quotidiane possono indurre la secchezza dell'occhio - ha dichiarato Amy Gallant Sullivan, Executive Director di TFOS - lo stile di vita di tutti i giorni può avere un impatto negativo sulla vista, come esposizione a inquinanti, aspetti climatici, sport acquatici e persino l'uso dei cosmetici, tutte condizioni che possono indurre cambiamenti all'omeostasi dell'occhio". (Segue) Cro/Mpd 20190917T084452Z
MARTEDÌ 17 SETTEMBRE 2019 08.45.08


Salute, eccessivo uso schermi: "occhio secco" patologia in crescita -3- 

Salute, eccessivo uso schermi: "occhio secco" patologia in crescita -3- Roma, 17 set. (askanews) - L'occhio secco si verifica quando gli occhi non producono correttamente le lacrime o quando le lacrime evaporano troppo rapidamente o non hanno la consistenza corretta. Per alcune persone, l'occhio secco somiglia alla sensazione di avere un granello di polvere negli occhi, oppure ad un senso di bruciore senza sosta. Può anche divenire una condizione cronica e dolorosa che può portare ad una vista offuscata o addirittura alla cecità, se non trattata. La secchezza oculare da moderata a grave può quindi alterare la vita, influenzandone la qualità limitando le prestazioni delle attività quotidiane, dalla guida al sonno a cui si aggiunge il dolore oculare che quando diventa persistente, può portare a depressione e ansia. Sebbene per l'occhio secco attualmente non ci sia una terapia risolutiva i suoi sintomi possono essere gestiti. Un cambiamento nello stile di vita, se giustificato, può inoltre facilitare tale sforzo in larga misura. "Illustrando la complessità della malattia della superficie oculare, speriamo di ridurre il numero di pazienti e possibilmente generare un maggiore sostegno sanitario nazionale per queste condizioni", chiarisce Stefano Bonini, Dipartimento di Oftalmologia, Università di Roma Campus Bio-Medico, Roma e "TFOS Ambassador" per la Città del Vaticano. Cro/Mpd 20190917T084459Z

NEWS PSICOLOGIA. "Non bevo alcol, solo birra", donne incinta poco informate

MARTEDÌ 17 SETTEMBRE 2019 08.25.19


NEWS PSICOLOGIA. "Non bevo alcol, solo birra", donne incinta poco informate

 DIR0092 3 SAL 0 RR1 N/POL / DIR /TXT NEWS PSICOLOGIA. "Non bevo alcol, solo birra", donne incinta poco informate In Italia 25 mila bambini con sindrome feto alcolica (DIRE - Notiziario settimanale Psicologia) Roma, 17 set. - "Non bevo alcol, bevo solo birra". Hanno risposto cosi' moltissime donne incinta che Maria Pia Graziani, responsabile della formazione della Confederazione italiana pediatri (Cipe), ha incontrato nei consultori del Lazio. "C'e' una grande ignoranza, la birra non viene considerata un alcolico- denuncia la pediatra- e tra le donne in eta' feconda aumentano i comportamenti a rischio come il binge drinking (abbuffata alcolica). Su 67 donne in gestazione che bevono almeno una avra' un bambino affetto da sindrome feto alcolica (Fas)". Cosi' ogni anno nel mondo nascono 119mila bambini affetti dalla sindrome Feto-alcolica, detta Fas (Fetal alcohol syndrome), e complessivamente sono 60 milioni le persone che soffrono delle conseguenze dell'esposizione all'alcol nel grembo materno. Uno stigma che colpisce in Italia 25mila bambini e solo nella Regione Lazio la prevalenza e' di 48 affetti su 1.000. Un problema molto grave che vede la presentazione di una campagna e di un manifesto di sensibilizzazione dal titolo 'Mamma! Mi fa male. Punto e basta". È un progetto collettivo che ha coinvolto la Confederazione italiana dei pediatri del Lazio (Cipe), il Centro di riferimento alcologico (Crarl) della Regione Lazio e la Societa' italiana di pediatria (Sip), con il patrocinio del ministero della Salute. "Le donne in gravidanza non devono bere nessun tipo di alcolico", dice senza se e senza ma Patrizio Veronelli, vicesegretario del Cipe Lazio che ha riunito a Roma tutto il team di lavoro nella sede dell'Enpam. Il manifesto in questo senso e' chiaro: "Non esiste una quantita' minima di alcol che puo' essere considerata sicura durante la gravidanza". E per sincerare le famiglie della bonta' di queste affermazioni, fornisce un elenco di siti web affidabili sia delle istituzioni che delle societa' scientifiche. L'Italia ha un primato in tema di Fas: il primo studio mondiale e' stato fatto proprio dalla Regione Lazio e ha mostrato che il Bel Paese e' al secondo posto in Europa per incidenza di sindrome feto-alcolica e al quinto posto nel mondo. "Questa ricerca e' la storia di un lungo viaggio partito nel 2002 a San Francisco- racconta alla Dire Mauro Ceccanti, direttore del Crarl- grazie ad una collaborazione con il National Institutes of Health (Nih). Un'avventura poi proseguita in Sud Africa, dove abbiamo imparato come esaminare i bambini e, infine, arrivata nel Lazio nel 2005-2006 con uno studio su 2.000 bambini di prima elementare. In base alle alterazioni morfologiche, soprattutto del capo ma non solo, individuate dagli esperti dell'Nih e in collaborazione con gli esperti italiani- ricorda Ceccanti- siamo arrivati a selezionare un gruppo di bambini sottoposto ai test psicometrici. I risultati, successivamente presentati ad una conferenza in New Mexico, hanno rilevato che su 1.000 bimbi esaminati 48 avevano uno spettro della Fas e 8 una sindrome Fas completa e gravissima". Anche i papa' devono essere attenti a non consumare alcolici. "In Italia la diagnosi viene fatta con consumo confermato o non confermato di alcolici da parte delle madri. Tutti pensano che le madri neghino di aver bevuto per questioni sociali- prosegue il direttore del Crarl- in realta' abbiamo dimostrato che anche l'alcol assunto dal padre pochi momenti prima di concepire il bambino puo' determinare delle modificazioni degli spermatozoi che danno una sindrome molto simile a quella feto-alcolica. Potrebbero essere dunque loro i responsabili in molte delle sindromi con alcol non confermato. Da qui l'esigenza di una collaborazione con il Cipe nell'ottica di raggiungere i pediatri di famiglia per prevenire ed eradicare la Fas". La sindrome feto alcolica si presenta piu' gravemente mano a mano che si fanno piu' figli. "Se il primo figlio lo hai fatto bevendo- precisa il direttore del Crarl- speriamo che il secondo figlio, avendo visto il manifesto, lo farai non bevendo". Chi sono e dove si trovano maggiormente i bambini con la Fas? "Nel 95% dei bambini adottati, soprattutto provenienti dai paesi dell'Est, si rileva una sindrome feto-alcolica. I luoghi sono gli orfanotrofi, le strutture psichiatriche e i luoghi di contenzione minorile. Questi bambini- conclude Ceccanti- mostrano problemi comportamentali, tanto che pensiamo che molti episodi di bullismo siano legati a suddetta problematica". La diagnosi segue un approccio multidisciplinare ed e' stata introdotta nell'icd 10. I sintomi si rintracciano nelle alterazioni specifiche del volto e nei parametri di sviluppo ridotto del bambino (riduzione volumetrica delle sostanze bianca e grigia nel cervello, ad esempio). Quale deve essere il ruolo del pediatra? "L'Osservatorio alcologico dell'Istituto superiore di Sanita' ha ricordato che il 50% delle donne in gravidanza in Italia fa uso di alcol. Noi pediatri di famiglia seguiamo dagli 800 ai 1.000 assistiti dai 0 ai 14 anni e potremmo avere dai 5 ai 50 bimbi affetti da Fas e non diagnosticarli", sottolinea Lucia Ruggieri, membro del comitato scientifico Cipe Lazio. "L'aumento delle alterazioni morfologiche e neurocomportamentali, l'impennata dei deficit cognitivi, psicomotori, psichiatrici, di attenzione e di apprendimento, dei disturbi della memoria e del disagio scolastico, nonche' l'aumento dei numeri dei certificati di invalidita' potrebbero essere tutti correlati all'aumentato consumo alcolico in gravidanza. Ci sono sfuggite tante diagnosi precoci- denuncia la pediatra- e l'invio precoce ai pediatri esperti in materia. L'inizio delle terapie deve essere precoce per prevenire le disabilita' secondarie". Il consumo di alcol in gravidanza puo' essere considerato una forma di maltrattamento indiretto che comincia "prima della nascita- afferma Pietro Ferrara, presidente della Sip sezione Lazio- e c'e' scarsa conoscenza. In letteratura non esiste una quantita' definita tossica in gravidanza oltre la quale c'e' il rischio di sindrome feto alcolica. Per questo motivo non bevete alcolici in gravidanza. La Fas e' una malattia incurabile, i danni sono irreversibili ma si puo' prevenire nel 100% dei casi non assumendo alcolici". Questa campagna di sensibilizzazione propone un cambiamento culturale: "Non guarda ai bambini come fruitori di protezione, li considera titolari di diritti". La Sip e' interessata ai temi della prevenzione. "Immaginiamo una collaborazione nei punti nascita con i neonatologi e i ginecologi. Offriremo tutto lo spazio necessario sul nostro sito web e il magazine alla campagna-puntualizza Alberto Villani, presidente nazionale- e daremo a tutti la possibilita' di collaborare perche' la Fas e' l'ennesima manifestazione della disattenzione sui bambini". Alla chiamata alle armi rispondono positivamente anche i medici di medicina generale, offrendo il loro contributo di educazione sanitaria. "L'assunzione di alcol in gravidanza e' un problema spesso sottovalutato- ammettono- se si pensa che piccole quantita' possano essere tollerate". Nel frattempo e' gia' stato fissato un nuovo appuntamento: "Dal 2016 il Sistema di sorveglianza sui determinanti di Salute nella prima infanzia e' stato inserito nei Registri nazionali, e al momento vi partecipano 11 Regioni. Il 26 novembre- ricorda Maria Grazia Privitera della Direzione generale della prevenzione sanitaria del ministero della Salute- verranno diffusi tutti i risultati. Sono presenti anche domande sul consumo di alcol in gravidanza e durante l'allattamento". (Wel/ Dire) 08:25 17-09-19 NNNN

Eutanasia: martedi' a Consulta torna caso Cappato su aiuto a suicidio =


MARTEDÌ 17 SETTEMBRE 2019 11.18.33


Eutanasia: martedi' a Consulta torna caso Cappato su aiuto a suicidio =

(AGI) - Roma, 17 set. - Dopo quasi un anno torna all'esame della Corte Costituzionale la questione di legittimita' sulla punibilita' dell'aiuto al suicidio, sollevata nell'ambito del processo sulla morte di Dj Fabo, che vede imputato l'esponente radicale Marco Cappato. Martedi' prossimo, a Palazzo della Consulta, si svolgera' la nuova udienza pubblica, dopo quella che, nell'ottobre 2018, si era conclusa con la decisione dei giudici costituzionali di rinviare al 24 settembre 2019 il loro verdetto, al fine di consentire un eventuale intervento da parte del Parlamento, che, ad oggi, non c'e' stato. (AGI) Oll 171118 SET 19 NNNN

NEWS PSICOLOGIA. Oms: Ogni 40 secondi una persona nel mondo muore per suicidio

MARTEDÌ 17 SETTEMBRE 2019 08.03.22


NEWS PSICOLOGIA. Oms: Ogni 40 secondi una persona nel mondo muore per suicidio

DIR0043 3 SAL 0 RR1 N/POL / DIR /TXT NEWS PSICOLOGIA. Oms: Ogni 40 secondi una persona nel mondo muore per suicidio Seconda causa morte tra giovani 15-19 anni, va gestita con programmi ad hoc (DIRE - Notiziario settimanale Psicologia) Roma, 17 set. - "Il numero di paesi con strategie nazionali di prevenzione del suicidio e' aumentato, lo dimostrano i dati cresciuti rispetto alla pubblicazione del primo rapporto globale dell'OMS sul suicidio di 5 anni fa". Lo dichiara l'Organizzazione mondiale della sanita'. Ma il numero totale di paesi con strategie, appena 38, e' ancora troppo esiguo ecco perche' i governi devono impegnarsi a stabilire programmi di prevenzione. "Nonostante i progressi, una persona muore ancora ogni 40 secondi per suicidio- ha dichiarato il direttore generale dell'OMS, Tedros Adhanom Ghebreyesus- Ogni morte e' una tragedia per la famiglia, gli amici e i colleghi. Eppure i suicidi sono prevenibili. Chiediamo a tutti i paesi d'integrare strategie comprovate di prevenzione del suicidio nei programmi nazionali di educazione sanitaria e in modo sostenibile". "Il tasso di suicidio piu' alto- prosegue l'Oms- si registra nei paesi ad alto reddito; ed e' la seconda principale causa di morte tra i giovani. Il tasso di suicidio globale standardizzato per eta' per il 2016 e' stato del 10,5 per 1.000,00. Tuttavia, le percentuali sono variate ampiamente tra i paesi, da 5 morti per suicidio per 1.000,00 a oltre 30 per 1.000,00. Mentre il 79% di i suicidi del mondo si sono verificati in paesi a basso e medio reddito, i paesi ad alto reddito avevano il tasso piu' alto, all'11,5 per 1.000,00. Quasi tre volte piu' uomini che donne muoiono per suicidio nei paesi ad alto reddito, in contrasto con i bassi- e paesi a medio reddito, dove il tasso e' piu' uguale". "Il suicidio- aggiunge ancora l'Organizzazione mondiale della Sanita'- e' stata la seconda causa di morte tra i giovani di eta' compresa tra 15 e 29 anni, dopo un infortunio stradale. Tra gli adolescenti di eta' compresa tra 15 e 19 anni, il suicidio e' stata la seconda principale causa di morte tra le ragazze (dopo le condizioni materne) e la terza principale causa di morte nei ragazzi (dopo lesioni stradali e violenza interpersonale)". "I metodi piu' comuni di suicidio sono impiccagione, auto-avvelenamento da pesticidi e armi da fuoco. Gli interventi chiave che hanno dimostrato successo nel ridurre i suicidi stanno limitando l'accesso ai mezzi; educare i media alla denuncia responsabile del suicidio; attuare programmi tra i giovani per sviluppare abilita' di vita che consentano loro di far fronte agli stress della vita; identificazione precoce, gestione e follow-up delle persone a rischio di suicidio". REGOLAZIONE DEI PESTICIDI: UNA STRATEGIA POCO UTILIZZATA MA ALTAMENTE EFFICACE - L'intervento che ha il potenziale piu' imminente di ridurre il numero di suicidi sta limitando l'accesso ai pesticidi che vengono utilizzati per l'auto-avvelenamento. L'elevata tossicita' di molti pesticidi significa che tali tentativi di suicidio spesso portano alla morte, in particolare in situazioni in cui non esiste un antidoto o dove non ci sono strutture mediche nelle vicinanze. Come indicato nella pubblicazione dell'OMS pubblicata oggi, Prevenire il suicidio: una risorsa per i registrare i regolatori dei pesticidi, ora esiste un corpus crescente di prove internazionali che indicano che i regolamenti che vietano l'uso di pesticidi altamente pericolosi possono portare a riduzioni dei tassi di suicidi nazionali. Il paese piu' studiato in tal senso e' lo Sri Lanka, dove una serie di divieti ha portato a un calo dei suicidi del 70% e una stima di 93000 vite salvate tra il 1995 e il 2015. Nella Repubblica di Corea - dove l'erbicida paraquat rappresentava la maggior parte dei pesticidi legate a morti per suicidio negli anni 2000 - un divieto di paraquat nel 2011-2012 e' stato seguito da una meta' delle morti per suicidio per avvelenamento da pesticidi tra il 2011 e il 2013. LA QUALITÀ DEI DATI DEVE MIGLIORARE - La registrazione tempestiva e il monitoraggio regolare del suicidio a livello nazionale sono alla base di efficaci strategie nazionali di prevenzione del suicidio. Tuttavia, solo 80 dei 183 Stati membri dell'OMS per i quali sono state elaborate stime nel 2016 avevano dati vitali sulla registrazione di buona qualita'. La maggior parte dei paesi senza tali dati erano a basso e medio reddito. Una migliore sorveglianza consentira' strategie di prevenzione del suicidio piu' efficaci e una piu' accurata comunicazione dei progressi verso gli obiettivi globali. (Wel/ Dire) 08:03 17-09-19 NNNN

"Arriva il 'NO' ad atteggiamenti inutilmente punitivi che finirebbero per frustrare chi lavora bene" Aggiungo io "e premiare chi lavora male"



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Killer del vigilante, 5 permessi uno per il provino da calciatore

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Il senatore condannato vendemmia col generalone

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Lo scandalo di Buca Capitale fondi dirottati su altre spese - Lavori fantasma e fondi dirottati Buca Capitale sotto inchiesta

Messaggero di martedì 17 settembre 2019, pagina 13

Lo scandalo di Buca Capitale fondi dirottati su altre spese - Lavori fantasma e fondi dirottati Buca Capitale sotto inchiesta


di De Cicco Lorenzo - Scarpa Giuseppe


Le sette piaghe della città Lo scandalo di Buca Capitale fondi dirottati su altre spese ?Inchiesta della Procura per falso sugli atti del Campidoglio Lorenzo De Cicco Isoldi delle multe ai romani, che in teoria dovrebbero essere sfruttati, almeno in larga parte, per mettere in sicurezza le strade, finiscono invece per finanziare tutt'altro: «arredi», «accessori per uffici», «cancelleria perla polizia locale», addirittura «generi alimentari». Una carrellata di anomalie finite ora al vaglio della Procura di Roma.
A pag. 13 Le sette piaghe della città Lavori fantasma e fondi dirottati Buca Capitale sotto inchiesta ›Riparazioni mai eseguite e asfalto già sfarinato La Procura indaga per falso sugli atti del Campidoglio PER IL CODICE DELLA STRADA I PROVENTI DELLE MULTE DOVREBBERO ESSERE INVESTITI PER LA SICUREZZA RIENZI (CODACONS): «STRADE SEMPRE PIÙ PERICOLOSE MA NESSUNO CONTROLLA COME VENGONO UTILIZZATE LE RISORSE» IL CASO Isoldi delle multe ai romani, che in teoria dovrebbero essere sfruttati, almeno in larga parte, per mettere in sicurezza le strade slabbrate e divorate dai crateri, finiscono invece per finanziare tutt'altro: «arredi», «accessori per uffici», «cancelleria per la polizia locale», «musei, mostre e pinacoteche», addirittura «generi alimentari ?I soldi destinati alla manutenzione spesi per arredi, mostre e generi alimentari. Esposto dei consumatori mentari». Una carrellata di ano- malie finite ora al vaglio della Procura di Roma, che ha deciso di aprire un'inchiesta dopo un esposto presentato dal Codacons. Il dossier è sulla scrivania del pm Antonia Giammaria. Si indaga per falso, ma il quadro accusatorio potrebbe cambiare e arricchirsi di nuove ipotesi di reato se le indagini, affidate alla Guardia di Finanza, dovessero portare ad altri, inquietanti riscontri. Il sospetto, in ogni caso, è che negli atti del Campidoglio qualcosa non torni; che insomma i fondi perla lotta alle buche - eterna, dilagante piaga Capitale - vengano stornati altrove e investiti in voci di spesa che con l'asfalto e i sampietrini malmessi hanno poco o nulla a che vedere. Nelle carte consegnate agli inquirenti si parla anche di lavori fantasma, annotati nei documenti dei Municipi ma mai realizzati. O di rattoppi marchiani, spruzzate di bitume eseguite tutto fuorché «a regola d'arte» come invece dovrebbe essere. Il sentore è che chi avrebbe dovuto vigilare sugli interventi di manutenzione non lo abbia fatto o abbia controllato in modo lasco........................................................