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giovedì 4 dicembre 2025

 

MOSCA CONSIDERERÀ LA PRESENZA IN UCRAINA DI COMPAGNIE MILITARI PRIVATE FRANCESI COME UNA PARTECIPAZIONE DIRETTA DELLA FRANCIA ALLE OSTILITÀ CONTRO LA RUSSIA, - ha avvertito il Servizio di Intelligence Esterna.

 

  







Dall'inizio della guerra in Ucraina i paesi europei della NATO hanno ripetuto slogan come “sconfitta strategica della Russia”, “vittoria sul campo” e “con l'Ucraina per tutto il tempo che ci vorrà”. Oggi si rendono conto di una verità scomoda: nel progetto atlantista il loro ruolo è sempre stato di supporto, limitato a fornire denaro, territorio, armi, soldati e copertura politica. Non prevede guida ma di farsi da parte quando Washington si siede al tavolo. Ora temono di restare senza nemmeno le briciole.

 


🇷🇺 Melik Bagdasorov, Ambasciatore russo in Venezuela ha ribadito in TV:
❗🇷🇺🇻🇪"Sosteniamo il Venezuela oggi come abbiamo sempre fatto in passato,indipendentemente dal fatto che sia sotto attacco o meno.
Continueremo sempre a sostenere il Venezuela sovrano, il suo governo, e il suo Presidente.
L'accordo di partenariato strategico tra i nostri due Paesi comprende anche la nostra cooperazione tecnico-militare e la tutela della sicurezza regionale e globale.
È un accordo ampio e completo.
È pubblico, chiunque può leggerlo e comprenderne la profondità e l'estensione'❗

E i sottomarini russi già schierati a largo del Venezuela ne sono la prova
Sarà per questo che gli Yankee abbaiano, sempre più forte, ma non hanno ancora attaccato❓
🤣https://t.me/c/2132010757/20830

Guarda "LA NUOVA BASE NATO AI CONFINI DELLA RUSSIA. " su YouTube





















Io mi immagino l'ammiraglio Cavo Dragone che di fronte alla domanda "quante vittime avete messo in conto di fronte ad una eventuale rappresaglia russa al vostro attacco preventivo"?, risponde, senza muovere il baffo ottocentesco, "tra i dieci ed i venti milioni".
Ora, non si riesce a capire esattamente come mai i nostri giornali titolino "Putin minaccia l'Europa", quando lo stesso Putin ha semplicemente risposto per le rime alle affermazioni improvvide del suddetto personaggio, ribadendo, tra l'altro, che la Russia non ha alcuna intenzione di attaccare l'Europa ma è semplicemente pronta a rispondere qualora venisse attaccata.
Esiste purtroppo un Partito della guerra in Europa, concentrato tra Regno Unito, Germania, Francia (ed anche Italia, dove i generali in attività sono assai più inclini ad un conflitto per il quale non siamo assolutamente preparati, rispetto a quelli in pensione, assai più coscienti dei rischi). È il Partito di quelli che vogliono attaccare Kaliningrad, la Transnistria o sbarcare in Crimea, attaccare la flotta petrolifera russa nel Mar Nero e così via (dando, tra l'altro, a Mosca un'ottima scusa per avanzare verso Odessa dopo la liberazione del Donetsk). Ho criticato il piano di pace di Trump, perché onestamente non credo possa rappresentare una soluzione definitiva al conflitto (tra 10 o venti anni saremo punto e a capo, ed a Mosca lo sanno bene). E ritengo che la sconfitta strategica della NATO in Ucraina sia necessaria: 1) per porre fine alla sua trentennale avanzata orientale; 2) per un reale risveglio europeo, con la conseguente messa alla porta dei disastrosi attuali vertici politici non nel modo che vogliono USA (sostituendoli con altri ancora più proni ai loro disegni - passaggio che sta già avvenendo - con la tradizionale strategia della giustizia ad orologeria) ma magari tramite sincero moto popolare. In questo senso, credo che l'obiettivo degli USA con il negoziato sia proprio quello di "limitare i danni", salvando uno strumento che gli aiuta a mantenere l'Europa in una condizione di cattività geopolitica, e trasformando ciò che rimane dell'Ucraina in un loro protettorato, sebbene fuori dall'Alleanza.
Perché dico "salvare la NATO"? Spesso si parla del PIL russo a sproposito, dicendo che questo è inferiore a quello del Massachusetts o di vari Stati europei. In realtà, il PIL andrebbe sempre contestualizzato. La Russia, a differenza dell'Italia (per fare l'esempio a noi più vicino), non ha un'economia basata sui servizi; non è de-industrializzata; possiede risorse critiche. Senza fare troppi giri di parole la Russia non ha bisogno di componenti che arrivano da dieci Paesi diversi per costruire un'arma. Questo le fornisce un vantaggio strategico che la quasi totalità dei membri NATO non hanno. E questo è il motivo per cui produce in tre mesi gli armamenti che i membri NATO (insieme) producono in un anno. Ed una riconversione industriale europea richiede un decennio almeno. Motivo per cui affermo che il piano Trump è solo una "pezza" che congelerà il  conflitto, preparandone di nuovi (quando la NATO sara' "pronta").
Detto ciò, il negoziato è comunque un punto di partenza. Ed è interessante il fatto che a Mosca, oltre a Witkoff sia andato anche Jared Kushner (il genero di Trump vicino alla setta dei Chabad Lubavitch che ha una certa presa anche nella capitale russa). Questo ci dice in primo luogo che pure Israele, con enormi interessi in Ucraina, sta partecipando al negoziato. E ci dice che in gioco c'è anche altro, dall'America Latina al Vicino Oriente. Infine, mi sembra importante sottolineare la presenza del potente ministro degli esteri cinese Wang Yi, sempre a Mosca, in questi giorni. Forse a voler sottolineare che il piano USA di disarticolare l'asse Mosca-Pechino è comunque destinato al fallimento, a prescindere da eventuali accordi. A dimostrazione di ciò, si pensi all'apertura alla libera circolazione dei cittadini russi in Cina e viceversa.

Daniele Perra

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Con Ets2 bollette per le famiglie fino a +230 euro l'anno Studio Legambiente-Kyoto club, impatto anche su pmi e trasporti (ANSA) - ROMA, 04 DIC - Dal 2027 il nuovo sistema Ets 2, normativa europea che applica un costo sulle emissioni di Co2 di carburanti e riscaldamento, potrebbe far aumentare la spesa energetica delle famiglie italiane fino a 230 euro l'anno, 2,5 volte la spesa media delle bollette. E' quanto emerge dallo studio "La normativa Eu Ets 2 e le sue conseguenze attese in Italia" presentato oggi alla seconda giornata della XVIII edizione del Forum QualEnergia di Nuova Ecologia, Legambiente e Kyoto Club. L'impatto di questa normativa sarebbe poi differenziato a livello territoriale: al Sud e nelle isole peserà la minor quota di energia rinnovabile nel mix energetico e i rincari arriverebbero fino a 56 euro l'anno sulla bolletta elettrica, mentre al Nord l'aggravio riguarderà principalmente il costo del gas per il riscaldamento domestico con aumenti fino a 195 euro annui. Anche piccole imprese e negozi potranno subire un costo aggiuntivo stimato fino a 8,75 miliardi l'anno a livello Ue considerando un prezzo ipotetico della Co2 pari a 50 euro a tonnellata. Considerato che l'Italia pesa per circa il 10% delle emissioni Ue interessate, il costo indiretto medio stimato si attesterebbe tra 12 e 25 euro l'anno per abitante. Lo studio ha riguardato anche il settore dei trasporti: per le famiglie, l'aumento del prezzo di benzina e gasolio potrebbe oscillare tra 60 e 176 euro l'anno, mentre per le piccole imprese l'aggravio potrebbe raggiungere i 550 euro. "L'Ets 2 è uno strumento fondamentale per ridurre le emissioni ma deve essere accompagnato con politiche strutturali per trasformare questa tassa sul carbonio in una opportunità di sviluppo per il Paese e sostegno per famiglie e microimprese" ha spiegato Katiuscia Eroe, responsabile energia Legambiente. Tra le proposte: riqualificazione energetica delle abitazioni, estensione del Reddito Energetico anche agli affittuari attraverso l'autoconsumo a distanza, equo accesso alla mobilità sostenibile, lotta alle isole di calore urbane, creazione di Nuclei territoriali permanenti. (ANSA).