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lunedì 8 dicembre 2025

𝗘𝗨𝗥𝗢𝗣𝗔 𝗭𝗘𝗥𝗕𝗜𝗡𝗔𝗧𝗔: 𝗙𝗜𝗡𝗘 𝗗𝗘𝗟𝗟𝗔 𝗙𝗔𝗩𝗢𝗟𝗔 𝗔𝗧𝗟𝗔𝗡𝗧𝗜𝗦𝗧


𝗘𝗨𝗥𝗢𝗣𝗔 𝗭𝗘𝗥𝗕𝗜𝗡𝗔𝗧𝗔: 𝗙𝗜𝗡𝗘 𝗗𝗘𝗟𝗟𝗔 𝗙𝗔𝗩𝗢𝗟𝗔 𝗔𝗧𝗟𝗔𝗡𝗧𝗜𝗦𝗧𝗔 [PRIMA PARTE]
La scena è tragica e comica insieme: i guerrapiattisti No Pax, quelli che fino a ieri ci spiegavano con tutto il sussiego possibile che "l'America ci protegge", oggi piangono perché il "daddy" geopolitico ha pubblicato nero su bianco ciò che ogni adulto poteva già sapere: l'Europa per gli USA è solo un concorrente da manipolare, un vassallo da spremere, non certo un alleato da difendere.
E così, nel campo NAFO - quel curioso esercito di meme-warriors filo-NATO che passa le giornate su X o su Facebook a fare propaganda come se fosse un videogioco - si passa dal pianto greco alla disperazione isterica. C'è chi frigna perché "daddy ci ha lasciati soli", chi delira perché "gli USA sono stati corrotti" (e riprende ogni leggenda nera su Trump "asset di Adolf Putin") e chi continua a recitare la liturgia dell'Occidente faro di civiltà proprio mentre affoga nei suoi stessi dogmi. Ho visto perfino Gramellini e Floris dire che l'Europa non ha mai preteso di imporre una visione, perché invece include con rispetto. Interi continenti colonizzati prenderanno nota di questa strabiliante novità. 
Poi ci sono i furbi che stanno già riposizionandosi: almeno loro non credono alle favole che raccontano.
Tutti gli altri, come ricorda Francesco Dall'Aglio, farebbero bene a tatuarsi addosso la semplice verità: gli USA non ci hanno mai voluto bene. Ci ha hanno semmai usati e continueranno a farlo finché l'Europa resterà legata a questa spiazzatissima infrastruttura di vecchie illusioni tecnocratiche e nuovi avventurismi militari del tutto velleitari.
"Fuck EU", diceva Victoria Nuland nelle segrete stanze, proprio nei giorni in cui manipolava legioni di europeisti servili e illusi che assecondavano il suo "regime change" a Kiev. Non era una frase qualsiasi, ma il vero manuale operativo.
In questo cimitero di ingenuità ecco che arriva Calenda. Molti dei lettori, quando lo nomino, obiettano che non conta nulla e che quindi è meglio ignorarlo. Ma non si tratta di lui, è l'apparato che lo pompa e me lo fa apparire ovunque a contare davvero. E quello non si deve ignorare. Dunque andiamo avanti. Calenda, dicevo, con la serietà corrucciata di chi è arrivato tardi alla lezione e non ha capito l'argomento, annuncia che "bisogna rispondere agli americani" e che l'Europa deve "rigettare interferenze, preparare piani, rilevare strutture NATO". Sembra uno di quei topolini della favola che proponevano di attaccare un campanello alla coda del gatto per accorgersi quando arrivava ma non sapevano spiegare come attaccare la campanella. Diciamo che Calenda dimentica un dettaglio grande quanto una base militare: l'Europa non ha più sovranità. Ha solo basi USA. Una caterva di basi. E non esiste un ufficietto europeo con un modulo per "rilevarle".
È sublime: Calenda propone un "Yankee go home" senza avere una "home" da cui farli andare. Un piano di difesa europea senza autonomia industriale, energetica o strategica. La caricatura perfetta dell'europeismo moralista che ha svenduto tutto in nome dei "valori".

I No Pax e i guerrapiattisti oggi soffrono il contraccolpo della loro stessa propaganda.
Per anni hanno urlato: "liberiamoci dalla dipendenza russa!" (sostituendo un rapporto stabile che era di mutua convenienza ed era il contrario di una minaccia con una dipendenza totale dagli USA, pagata tre volte e senza contropartite). 
Poi dicevano "difendiamo l'Europa dagli autoritari!" (mentre consegnavano l'Europa a decisioni prese a Washington, nel Pentagono e nelle sale operative NATO, mentre dicevano che i crimini di Bibi il g3N0cida erano un buon "lavoro sporco" fatto nel nostro interesse). Poi urlavano "l'autonomia strategica!" (mentre firmavano l'atto di morte dell'autonomia energetica, industriale e diplomatica). 
[…]
[FINE PRIMA PARTE]
[SEGUE…]

[…SEGUE]

𝗘𝗨𝗥𝗢𝗣𝗔 𝗭𝗘𝗥𝗕𝗜𝗡𝗔𝗧𝗔: 𝗙𝗜𝗡𝗘 𝗗𝗘𝗟𝗟𝗔 𝗙𝗔𝗩𝗢𝗟𝗔 𝗔𝗧𝗟𝗔𝗡𝗧𝗜𝗦𝗧𝗔 [SECONDA PARTE]

Il risultato è un'Europa che non decide nulla, non influenza nulla, non guida nulla. Semplicemente subisce e non ha nessuna traiettoria tecnologica in atto per risollevarsi. Questa è la tragedia: i No Pax hanno militarizzato l'immaginario, ma disarmato l'economia del continente. Più parlavano di competitività e altre parole vacue, più ci facevano arretrare in ogni statistica, fino al colpo di grazia delle sanzioni, l'auto-sabotaggio perfetto.
E qui tornano utili le tesi che ha esibito Francesco Forciniti, da scolpire sul frontone dell'UE:
• doveva darci forza → ci ha resi irrilevanti,
• doveva difendere il benessere → ha prodotto impoverimento,
• doveva garantire pace → prepara riarmo e leva,
• doveva creare coesione → ha generato fratture e rancori,
• doveva essere democratica → è diventata l'anticamera ottusa di un'oligarchia lobbistica,
• doveva renderci competitivi → ha costruito la stagnazione come regime.
Il re è nudo, si usa dire. Ma qui è peggio. È un re morto, circondato solo da cortigiani che litigano sulle decorazioni del feretro.
Calenda vuole opporsi agli USA? Wow, vastissimo programma, bello. Ma con cosa? Con quale sovranità? Con quali strutture? Con quali élite che per trent'anni hanno considerato l'obbedienza a Washington l'unica forma di politica estera possibile? Dove li trova gli euro-entusiasti dopo la desertificazione ultratrentennale della forza economica dell'Italia, ad esempio? L'Europa non può rispondere agli americani perché non esiste più come soggetto politico. Esiste come appendice tecnico–militare di un alleato che la considera zavorra.
I No Pax e i guerrapiattisti possono continuare a urlare, a piangere e a giocare alla geopolitica su X e sui giornali illeggibili che vendono sempre meno. Ma la realtà ormai è chiara: gli USA fanno i loro interessi. E noi abbiamo dimenticato come si fa a difendere i nostri.
Pazienza se Calenda dice sciocchezze e Musk, pur con tutti i suoi conflitti di interesse, dice su questo la cosa giusta. Pazienza se Dmitry Medvedev dice anche lui il giusto. Una via d'uscita esiste e non passa da questa UE ormai prossima all'implosione.
Per salvarsi serve una separazione lucida e ordinata che restituisca agli Stati europei ciò che hanno ceduto: sovranità politica, autonomia economica, libertà energetica e monetaria.
La direzione non è Washington, che ci vuole subalterni, ma il mondo che cresce: i BRICS+, dove cooperazione e sviluppo non richiedono abiure di indipendenza.
Il futuro è multipolare. Ma per entrarci dobbiamo prima liberarci da questa architettura europea che sta affondando. Uscirne non è un tabù, ma una questione di sopravvivenza.
[FINE]

Pino Cabras




 

Media, 'la Francia non utilizzerà asset russi nelle sue banche'
Tass cita Financial Times, '18 miliardi in istituti di Parigi'
   (ANSA) - ROMA, 08 DIC - La Francia, che ha sostenuto la
concessione di un prestito di riparazione all'Ucraina, si è
rifiutata di includervi i fondi congelati nelle banche private
della repubblica: è quanto scrive l'agenzia russa Tass, citando
il quotidiano Financial Times.   
 Secondo la pubblicazione, gli istituti di credito privati
;;sono soggetti a obblighi contrattuali diversi rispetto al
depositario belga Euroclear. Un funzionario anonimo ha
dichiarato che le banche francesi non sono disposte a
partecipare alle discussioni sulla possibilità di trasferire
asset russi a Kiev. Le banche francesi detengono circa 18
miliardi di euro in asset russi, la seconda cifra più alta in
Europa, ha affermato il quotidiano. Il Belgio, il principale
detentore di asset russi, detiene circa 7 miliardi di euro in
conti bancari privati. I nomi delle banche sono riservati.  
  Attualmente, circa 210 miliardi di euro in asset sovrani
russi sono congelati in Europa. Di questi, 185 miliardi di euro
sono detenuti in conti presso il depositario Euroclear in
Belgio. Né la Commissione europea né i paesi dell'UE hanno
annunciato ufficialmente l'ubicazione esatta dei restanti 25
miliardi di euro. (ANSA).
08/12/2025 08:37
Terremoto di magnitudo 4 in Spagna, paura ma nessun danno
L'epicentro a Iruna de Oca in provincia di Alava, Paesi Baschi
   (ANSA) - MADRID, 08 DIC - L'Instituto Geográfico Nacional
spagnolo ha registrato nella notte scorsa un terremoto di
magnitudo 4 con epicentro a Iruña de Oca, in provincia di Álava,
nei Paesi Baschi, nel nord della Spagna. Il sisma si è
verificato a mezzanotte e dieci ed è stato avvertito in vari
comuni della zona, tra cui la capitale Vitoria, distante 21 km
da Iruña de Oca.    Molti abitanti di Vitoria si sono riversati in strada a causa
della scossa. A Iruña de Oca, il terremoto è stato seguito anche
da una lieve replica. Il sindaco di Iruña de Oca, Miguel Ángel
Montes, ha visitato i cinque paesi del suo comune per verificare
che non ci fossero danni.    Nonostante il grande spavento, ha rassicurato la popolazione:
"Non è successo nulla, ma è stato un grande spavento", ha detto
all'emittente pubblica Tve il sindaco Montes. Ha descritto il
terremoto come "due forti colpi, come due forti esplosioni" e ha
confermato che "tutti gli edifici, da un primo sopralluogo, non
sembrano aver subito danni". Ha segnalato che si tratta del
primo evento sismico di tale entità registrato nella zona.
(ANSA).
08/12/2025 09:03
🇷🇺 Il Cremlino considera positiva l'esclusione della Russia tra le "minacce dirette" degli Stati Uniti nella nuova strategia di sicurezza nazionale, ha dichiarato Peskov (Tass). 

◾I messaggi della nuova strategia di sicurezza nazionale statunitense sotto Trump contrastano con gli approcci dell'amministrazione Biden.  

◾Il Cremlino intende analizzare più dettagliatamente la strategia di sicurezza nazionale statunitense, che ha aggiornato gli approcci nei confronti della Russia.

📍È evidente che la nuova strategia statunitense è la ratifica della vittoria della Federazione Russa.

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‼️🇪🇺🇺🇸 Da Kaja Kallas a Ciao Kallas è un attimo: la stampa inglese la definisce un utile idiota di Mosca

▪️Il Telegraph indica Kaja Kallas come la maggiore responsabile dell'irrilevanza dell' UE: la sua posizione intransigente sull'Ucraina sta causando disaccordi tra i paesi occidentali, provocando una divisione tra i paesi membri.
"Ora che inizia il processo di elaborazione di un vero accordo di pace, gli Stati Uniti e l'Europa sono incredibilmente lontani l'uno dall'altro. E la colpa è dovuta alla riluttanza dell'Europa ad affrontare la realtà", scrive il giornale.
▪️Kallas dichiara di sostenere una "pace giusta e duratura in Ucraina", mentre 27 paesi dell'UE sono ostinatamente riluttanti a stanziare fondi per coprire il deficit di bilancio di Kiev.
"Il suo ostinato rifiuto di negoziare con la Russia e l'insistente affermazione che la giustizia è più importante della pace hanno escluso l'Europa dalla fase finale dei negoziati. Il pensiero magico e l'inflessibilità di Kallas hanno portato a quella fatale disunione dell'Occidente di cui lei stessa aveva avvertito all'inizio della presidenza di Trump", scrive il giornale.
▪️Si riferisce inoltre che alla Casa Bianca sono irritati da quella che chiamano "estonizzazione" della politica estera europea.
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