Translate

venerdì 8 aprile 2011

CONSULTA. DE SIERVO: ABROGARE LEGGI E' PREROGATIVA COSTITUZIONALE E AI POLITICI CHE ACCUSANO: PARLAMENTO FA LEGGI, NOI LE VALUTIAMO

CONSULTA. DE SIERVO: ABROGARE LEGGI E' PREROGATIVA COSTITUZIONALE
E AI POLITICI CHE ACCUSANO: PARLAMENTO FA LEGGI, NOI LE VALUTIAMO

(DIRE) Roma, 8 apr. - "La legittimazione che il parlamento ha per
fare le leggi viene dalla Costituzione, cosi' come viene dalla
Costituzione la legittimazione ai giudici della Consulta
di dichiarare l'illegittimita' delle leggi". E' quanto dice il
presidente della Corte Costituzionale, Ugo De Siervo, incontrando
gli studenti di Azione Cattolica a Roma per il loro XIV Congresso
nazionale.
Rispondendo a una domanda sui conflitti tra poteri dello
Stato, quanto mai di attualita' anche alla luce del caso Ruby o
della bocciatura del pacchetto sicurezza nella parte dei
'sindaci-sceriffi, De Siervo sottolinea che "la Corte
costituzionale, cosi' come gli altri organi costituzionali
traggono legittimazione" nelle loro funzioni dalla Carta.
E respinge al mittente che accuse di chi dice che quando la
Consulta abroga una legge va contro la sovranita' popolare
espressa dal parlamento. "E' sbagliato- spiega- come hanno fatto
alcuni parlamentari, e non importa di che parte, dire che dinanzi
a una nostra sentenza che fa cadere una legge, o una parte di una
legge, la Corte e' contro la sovranita' popolare visto che
parlamentari rappresentano la maggioranza del popolo, e che,
quindi, la Corte costituzionale non puo' porsi contro la
sovranita' popolare".
Poi, ricordando che "l'autonomia" della Consulta e' garantita
dalla composizione 'mista' dei suoi componenti (5 scelti dal capo
dello Stato, 5 dal parlamento e 5 dalle altre magistrature
professionali), aggiunge: Questa tipo di composizione e il fatto
che rimangano eletti per 9 anni "dovrebbe rendere la Corte
lontana dagli schieramenti politici, e invece c'e' qualcuno che
ci ribattezza dicendo che siamo 'bianchi, verdi, gialli a
pallini...'. Sono delle cose false". E il pensiero va anche a
quando Berlusconi defini' i giudici della Consulta "comunisti".
De Siervo conclude: "Anche se qualcuno puo' avere avuto giovanili
o meno giovanili impegni politici, quando poi entra alla Corte
costituzionale giura fedelta' alla Costituzione e assume una
posizione indipendente".

(Mar/ Dire)
18:51 08-04-11
SICUREZZA. DE SIERVO: NON SI PUO' DARE 'CARTA BIANCA' AI SINDACI"LE ORDINANZE DEVONO ESSERE PROVVISORIE, NON UNA REGOLA COSTANTE"

(DIRE) Roma, 8 apr. - Non si puo' dare ai sindaci un potere cosi'
enorme da fare leggi contro i principi di "contingenza e urgenza"
e contro i principi di "uguaglianza" previsti dalla Costituzione.
E' quanto dice il presidente della Corte Costituzionale, Ugo De
Siervo, incontrando, nel palazzo della Consulta, gli studenti di
Azione Cattolica a Roma per il loro XIV Congresso nazionale.
De Siervo spiega ai ragazzi il motivo per cui sono state
bocciate le norme del 'pacchetto sicurezza' sulle ordinanze dei
cosidetti sindaci-sceriffi. "La Corte- dice- non impedisce
affatto che ci siano delle migliori leggi sulla repressione di
fenomeni di allarme sociale, ma non puo' un sindaco un giorno
alzarsi e fare un'ordinanza su chi mangia il kebab per strada".
La Consulta, continua, "ha solo detto 'fate pure', ma fatelo con
delle leggi, non fatelo lasciando 'carta bianca', o quasi, ai
singoli sindaci, perche' cosi' gli si danno dei poteri ingiusti.
E invece, da come ho letto sui giornali, sembra che si sia
demolito il fondamento dello Stato di diritto".
De Siervo continua: "Nella legislazione antica italiana e'
previsto un potere dei sindaci in base al quale dinanzi a
situazioni di assoluta necessita'" un primo cittadino "puo', con
un suo atto, porre dei vincoli di comportamento, ma solo in casi
'contingibili e urgenti'. Due anni fa, invece, a queste norme
hanno aggiunto un piccolo particolare". E cioe': "le ordinanze
possono essere emesse 'anche' in casi contingibili e urgenti". E
questo, sottolinea il presidente della Consulta rende le
ordinanze "non piu' provvisorie". (SEGUE)

(Mar/ Dire)
19:24 08-04-11

NNNN
SICUREZZA. DE SIERVO: NON SI PUO' DARE 'CARTA BIANCA' AI SINDACI -2-

(DIRE) Roma, 8 apr. - Le ordinanze- precisa De Siervo- si possono
fare in casi di necessita', ma non possono rendere una regola
costante", un sindaco "non puo' disporre della liberta' delle
persone senza avere una legge che lo autorizzi dentro una serie
di 'paletti', altrimenti ogni Comune si fa la sua legge".
Il presidente della Corte costituzionale spiega che sono state
fatte circa 600 ordinanze dopo quelle norme del pacchetto
sicurezza, alcune veramente singolari, come quella, racconta ai
ragazzi, per cui non si possono portare borsoni di una certa
grandezza lungo le calli di Venezia. "Li' si dice- osserva- non
di non aprire per strada borsoni oltre una certa misura contro il
commercio irregolare, ma addirittura, in prevenzione, si vieta di
portarseli dietro". E poi c'e' un'ordinanza, che lui confessa "di
non avere ben capito", per cui lungo le fontane non si possono
sedere persone tra i 18 e i 65 anni. Quanto ai divieti sul cibo
etnico, il presidente della Consult conclude: "Non si capisce per
quale motivo per strada possono mangiare un panino americano ma
non il kebab, questo forza il principio di eguaglianza".

(Mar/ Dire)
19:24 08-04-11

NNNN
(ER) SICUREZZA. DE SIERVO:NON SI PUO' DARE CARTA BIANCA A SINDACI -2-

(DIRE) Roma, 8 apr. - Le ordinanze- precisa De Siervo- si possono
fare in casi di necessita', ma non possono rendere una regola
costante", un sindaco "non puo' disporre della liberta' delle
persone senza avere una legge che lo autorizzi dentro una serie
di 'paletti', altrimenti ogni Comune si fa la sua legge".
Il presidente della Corte costituzionale spiega che sono state
fatte circa 600 ordinanze dopo quelle norme del pacchetto
sicurezza, alcune veramente singolari, come quella, racconta ai
ragazzi, per cui non si possono portare borsoni di una certa
grandezza lungo le calli di Venezia. "Li' si dice- osserva- non
di non aprire per strada borsoni oltre una certa misura contro il
commercio irregolare, ma addirittura, in prevenzione, si vieta di
portarseli dietro". E poi c'e' un'ordinanza, che lui confessa "di
non avere ben capito", per cui lungo le fontane non si possono
sedere persone tra i 18 e i 65 anni. Quanto ai divieti sul cibo
etnico, il presidente della Consult conclude: "Non si capisce per
quale motivo per strada possono mangiare un panino americano ma
non il kebab, questo forza il principio di eguaglianza".

(Mar/ Dire)
19:28 08-04-11

NNNN
(ER) SICUREZZA. DE SIERVO:NON SI PUO' DARE CARTA BIANCA A SINDACI"LE ORDINANZE DEVONO ESSERE PROVVISORIE, NON UNA REGOLA COSTANTE"

(DIRE) Roma, 8 apr. - Non si puo' dare ai sindaci un potere cosi'
enorme da fare leggi contro i principi di "contingenza e urgenza"
e contro i principi di "uguaglianza" previsti dalla Costituzione.
E' quanto dice il presidente della Corte Costituzionale, Ugo De
Siervo, incontrando, nel palazzo della Consulta, gli studenti di
Azione Cattolica a Roma per il loro XIV Congresso nazionale.
De Siervo spiega ai ragazzi il motivo per cui sono state
bocciate le norme del 'pacchetto sicurezza' sulle ordinanze dei
cosidetti sindaci-sceriffi. "La Corte- dice- non impedisce
affatto che ci siano delle migliori leggi sulla repressione di
fenomeni di allarme sociale, ma non puo' un sindaco un giorno
alzarsi e fare un'ordinanza su chi mangia il kebab per strada".
La Consulta, continua, "ha solo detto 'fate pure', ma fatelo con
delle leggi, non fatelo lasciando 'carta bianca', o quasi, ai
singoli sindaci, perche' cosi' gli si danno dei poteri ingiusti.
E invece, da come ho letto sui giornali, sembra che si sia
demolito il fondamento dello Stato di diritto".
De Siervo continua: "Nella legislazione antica italiana e'
previsto un potere dei sindaci in base al quale dinanzi a
situazioni di assoluta necessita'" un primo cittadino "puo', con
un suo atto, porre dei vincoli di comportamento, ma solo in casi
'contingibili e urgenti'. Due anni fa, invece, a queste norme
hanno aggiunto un piccolo particolare". E cioe': "le ordinanze
possono essere emesse 'anche' in casi contingibili e urgenti". E
questo, sottolinea il presidente della Consulta rende le
ordinanze "non piu' provvisorie". (SEGUE)

(Mar/ Dire)
19:28 08-04-11

NNNN


NNNN

Nessun commento: