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sabato 6 agosto 2011

CRISI: CGIL, STATUTO LAVORI IDEOLOGICO E INACCETTABILE

CRISI: CGIL, STATUTO LAVORI IDEOLOGICO E INACCETTABILE
TREVES, DEROGABILITA' E RIDUZIONE DIRITTI CUORE IPOTESI SACCONI
(ANSA) - ROMA, 6 AGO - ''Il principio fondante lo 'Statuto
dei lavori' e' assolutamente inaccettabile quando stabilisce che
i diritti debbano discendere dalla tipologia di impiego. E' un
assunto per noi assolutamente non accogibile''. Lo afferma il
responsabile del dipartimento mercato del lavoro della Cgil
Nazionale, Claudio Treves, commentando l'ipotesi che la riforma
del mercato del lavoro annunciata dal governo, nasconda la
modifica dello Statuto dei lavoratori.
La riforma della legge 300, ''cosi' come intesa dal ministro
Sacconi'', per il sindacalista di corso d'Italia, ''assume come
centralita' il dogma che il lavoro flessibile incoraggi
l'impresa ad assumere. Quindi, si sostiene, piu' il lavoro si
rende tale e piu' le imprese saranno invogliate ad assumere fino
ad immaginare una struttura del diritto del lavoro fatta di un
nucleo limitatissimo di diritti inderogabili mentre tutto il
resto verra' rimesso alla derogabilita' cosi'' definita a tutti
i livelli contrattuali e senza alcuna gerarchia''. Il che,
precisa il dirigente sindacale, ''e' l'esatto opposto di quanto
stabilisce l'accordo del 28 giugno che invece ristabilisce la
gerarchia delle fonti e in questa assume la centralita' del
contratto nazionale come strumento regolatore''.
Inoltre, aggiunge ancora Treves, ''la cosa devastante in quel
progetto, oltre il nulla di cui sono composte le due paginette
scarse, e' la previsione del tutto ideologica che e' la
riduzione del 50% della legislazione del lavoro e la
derogabilita, tolti i diritti definiti dalle convenzioni
internazionali, a qualunque livello. Un fatto che potrebbe
scatenare una corsa verso il basso perche' ad ogni derogabilita'
di una azienda corrispondera' una pressione proveniente da
un'altra azienda per avere piu derogabilita rispetto alla
prima''. Insomma, conclude Treves, ''si produrra' un modello
dove vince chi deroga di piu determinando un inaccettabile
assetto sociale che fa a pugni con qualunque ipotesi di
autonomia del diritto rispetto alle leggi della concorrenza''.
(ANSA).

BRB-COM
06-AGO-11 18:19 NNNN

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