CRISI: CGIL, STATUTO LAVORI IDEOLOGICO E INACCETTABILE
TREVES,
DEROGABILITA' E RIDUZIONE DIRITTI CUORE IPOTESI SACCONI
(ANSA) - ROMA, 6 AGO
- ''Il principio fondante lo 'Statuto
dei lavori' e' assolutamente
inaccettabile quando stabilisce che
i diritti debbano discendere dalla
tipologia di impiego. E' un
assunto per noi assolutamente non accogibile''.
Lo afferma il
responsabile del dipartimento mercato del lavoro della
Cgil
Nazionale, Claudio Treves, commentando l'ipotesi che la riforma
del
mercato del lavoro annunciata dal governo, nasconda la
modifica dello Statuto
dei lavoratori.
La riforma della legge 300, ''cosi' come intesa dal
ministro
Sacconi'', per il sindacalista di corso d'Italia, ''assume
come
centralita' il dogma che il lavoro flessibile incoraggi
l'impresa ad
assumere. Quindi, si sostiene, piu' il lavoro si
rende tale e piu' le imprese
saranno invogliate ad assumere fino
ad immaginare una struttura del diritto
del lavoro fatta di un
nucleo limitatissimo di diritti inderogabili mentre
tutto il
resto verra' rimesso alla derogabilita' cosi'' definita a tutti
i
livelli contrattuali e senza alcuna gerarchia''. Il che,
precisa il dirigente
sindacale, ''e' l'esatto opposto di quanto
stabilisce l'accordo del 28 giugno
che invece ristabilisce la
gerarchia delle fonti e in questa assume la
centralita' del
contratto nazionale come strumento regolatore''.
Inoltre,
aggiunge ancora Treves, ''la cosa devastante in quel
progetto, oltre il nulla
di cui sono composte le due paginette
scarse, e' la previsione del tutto
ideologica che e' la
riduzione del 50% della legislazione del lavoro e
la
derogabilita, tolti i diritti definiti dalle
convenzioni
internazionali, a qualunque livello. Un fatto che
potrebbe
scatenare una corsa verso il basso perche' ad ogni
derogabilita'
di una azienda corrispondera' una pressione proveniente
da
un'altra azienda per avere piu derogabilita rispetto alla
prima''.
Insomma, conclude Treves, ''si produrra' un modello
dove vince chi deroga di
piu determinando un inaccettabile
assetto sociale che fa a pugni con
qualunque ipotesi di
autonomia del diritto rispetto alle leggi della
concorrenza''.
(ANSA).
BRB-COM
06-AGO-11 18:19 NNNN
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