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venerdì 16 dicembre 2011

Bagarre in Aula. Governo battutto su un odg della Lega. Show della Munerato ''travestita'' da operaia (il video). Tutte le misure.

Fonte Il Salvagente


Manovra, Monti a Berlusconi: ''Non sono disperato''

Bagarre in Aula. Governo battutto su un odg della Lega. Show della Munerato ''travestita'' da operaia (il video). Tutte le misure.

Giulia Nitti
Monti è tornato alla Camera per la sua informativa sulla manovra. Proprio immediatamente dopo che il suo governo è andato sotto su un odg della Lega Nord. E approfitta dell'occasione per rispondere a Berlusconi, che alla presentazione del libro di Vespa aveva definito il Professore "disperato": "Ho letto che mi definiscono disperato: ma non è così, sono pieno di speranza".
Intanto continua l'ostruzionismo della Lega alla manovra. Il voto finale sul testo, previsto per stasera alla Camera, potrebbe slittare ben oltre le 20,45, indicate in capigruppo. Forse si andrà avanti fino a mezzanotte. Per fronteggiare un eventuale spostamento dell'orario del voto finale, i gruppi parlamentari che appoggiano l'azione del governo, hanno cominciato a far partire sms raccomandando ai deputati di essere presenti in aula e di limitare al minimo le uscite dall'emiciclo. La Lega Nord, invece, vuole utilizzare fino in fondo i tempi di discussione attribuiti al gruppo.


Governo battuto su un odg della Lega

Prima sconfitta del governo Monti in Aula alla Camera. L'esecutivo è stato battuto su un ordine del giorno della Lega cui aveva dato parere contrario. Il testo, a firma Francesca Martini, impegna il governo "a valutare gli effetti applicativi delle disposizioni sulla tassazione della prima casa, al fine di adottare ulteriori iniziative normative volte a prevedere una detrazione ad hoc dell'imposta municipale sulla prima abitazione pari al 50 per cento e relativa ai soggetti disabili gravi non autosufficienti".

 

Seduta accesa

Seduta accesa oggi alla Camera per la fiducia alla manovra del governo Monti. Prima lo show della leghista Munerato che fa la sua dichiarazione di voto in divisa da operaia. Poi la reazione di Franceschini che ricorda alla Lega che negli ultimi sono stati sempre loro al governo.
"Mi spoglio dai panni di deputato e indosso la divisa di lavoro che ho indossato con dignità fino a due giorni prima di entrare in questo palazzo". Così la deputata della Lega Emanuela Munerato ha iniziato la sua dichiarazione di voto in Aula alla Camera.
"Presidente Monti - ha detto Munerato rivolta al presidente del Consiglio - alla Bocconi non le sarà capitato spesso di vedere un'operaia ma questa è la mia divisa. Questa divisa rappresentamilioni di lavoratori indignati contro la manovra...".
Guarda il video.


Franceschini attacca i leghisti

Subito dopo Dario Franceschini, capogruppo del Pd, ha reagito attaccando i deputati della Lega: "Siete stati saldamente al governo per gli ultimi tre anni e incollati alle poltrone romane per gli ultimi otto anni su dieci e mentre eravate seduti su quelle poltrone non sembravate guerrieri padani... No, sembravate soldatini obbedienti".
Ma i deputati del Carroccio hanno subito reagito brutalmente: prima gridandogli ''scemo, scemo''; poco dopo un nuovo coro: ''Venduto, venduto!''.
 
 

Fiducia incassata

Via libera alle modifiche alla manovra varate dalla commissione Bilancio alla Camera. La fiducia al governo passa con 495 voti a favore, 88 contrari e quattro astenuti.
Stasera ci sarà il voto finale a Montecitorio, prima di trasferire il provvedimento al Senato.
Rispetto al voto di fiducia del 18 novembre scorso, il governo Monti ha avuto 61 voti in meno. Pesa il voto contrario dell'Italia dei Valori, che conta 22 deputati. Così come quello di alcuni parlamentari Pdl come Mussolini e Stracquadanio.


I contrari

Non hanno votato la manovra del governo 23 deputati del Pdl, 3 di Fli e 2 del Pd, più 5 del Misto e due di Popolo e Territorio. Quattro gli astenuti, tutti del Pdl (Deborah Bergamini, Giulio Marini, Giuseppe Moles e Giuseppina Castiello). Sei i parlamentari in missione. Tra gli assenti spiccano i nomi degli ex ministri Giulio Tremonti e Paolo Romani, Michela Brambilla. Di Fli mancavano all'appello Giulia Bongiorno, Carmelo Briguglio e Mirko Tremaglia. Dell'Udc, Riccardo Antonio Merlo. Per il Pd non hanno votato Gianclaudio Bressa e Francesca Cilluffo. Due gli assenti anche per 'Popolo e Territorio': Domenico Scilipoti e Maria Grazia Siliquini. Nel Misto mancavano Aurelio Misiti, Luciano Sardelli, Antonio Gaglione, Beppe Giulietti, Francesco Stagno d'Alcontres
 
 

Monti: "Non è vero che pagano i soliti noti"

Mario Monti torna a difendere il provvedimento: "Non è vero che pagano i soliti noti, ma i nuovi noti".
"Ci saranno nuovi provvedimenti - ha aggiunto ieri il premier in conferenza stampa - nuove misure per favorire la crescita".
E ancora: "L'alternativa a questa manovra non è la vita senza sacrifici, ma la vita con sacrifici molto più gravi...Senza questa manovra ci sarebbero state discontinuità nella capacità dello Stato a far fronte ai propri impegni".
Non manca un passaggio sulle liberalizzazioni: "Le resistenze che ci sono non si superano al primo colpo ma con determinazione tenace".
 

 

2 miliardi da recuperare

Diverse le novità inserite nell'emendamento, che riguardano pensioni, Imu, capitali scudati, province e indennità parlamentari. Accolte le richieste dei partitti, che premevano per ammorbidire le misure su previdenza e prima abitazione, il governo ha dovuto studiare nuove misure per recuperare i 2 miliardi di euro mancanti. Ed è così intervenuto su depositi e conti correnti.

Rivalutate le pensioni minime

Per quel che riguarda le pensioni, quelle fino a 1.400 euro circa (quelle tre volte il trattamento minimo) vengono escluse dal blocco della rivalutazione nel 2012 e nel 2013 (è l'ultima novità).
Nel 2013, invece, saranno rivalutati al 100% soltanto i trattamenti pensionistici di importo complessivo fino a due volte il minimo (circa 935 euro).
Di contro, lo Stato effettuerà nel 2012 un prelievo straordinario del 15% sulle pensiono "d'oro", quelle cioè con più di 200.000 euro annui.

Pensioni: le eccezioni

Alle regole stabilite nel decreto sono state introdotte alcune eccezioni. La prima riguarda i lavoratori nati nel 1952 che hanno maturato un'età contributiva di 35 anni al 31 dicembre 2012, e che avrebbero raggiunto al 31 dicembre 2011 i requisiti per la pensione. Per loro sarà possibile andare in "pensione anticipata al compimento di un'età anagrafica non inferiore a 64 anni". Ridotte poi le penalizzazioni per chi lascerà il lavoro prima dei 62 anni, che passeranno dal 2% all'1%.
 

Imu, franchigia a 400 euro in base ai figli

Ricco di novità il capitolo casa, che si apre con il "bonus figli". La detrazione per il pagamento dell'Imu sulla prima casa sale da 200 - "sconto" valido per tutti, indipendentemente dal reddito - a un massimo di 400 (aumenta di 50 euro per ciascun figlio sotto i 26 anni che ha residenza e dimora abitualmente nell'abitazione). La detrazione vale per un massimo di 8 figli. Di contro sal l'imposta sulle case all'estero: dall'anno prossimo ci sarà una nuova tassa dello 0,76% sugli immobili "a qualsiasi uso destinati, delle persone fisiche residenti nel territorio dello Stato".
 

Imposta di bollo sui capitali scudati

Le risorse - circa 2 miliardi - sottratte con l'alleggerimento dell'imposta e le modifiche alla pensioni arriveranno in parte da un'imposta di bollo annuale sui capitali scudati, che ammonterà al 4 per mille dei capitali. Per il 2012 e il 2013 l'aliquota sarà in via eccezionale del 10 per mille, per poi tornare al 4. Il governo ha spiegato che si tratta di un'imposta "sull'anonimato" dei capitali rientrati. Inoltre, sempre sui capitali rientrati con lo scudo il prelievo sale dall'1,5 al 2%.
 

La fine del segreto bancario

Per gli evasori c'è un'altra novità in arrivo con l'anno nuovo, che ha sollevato non poche polemiche: l'accesso diretto da parte del Fisco a tutti i movimenti di conti correnti dei cittadini. L'Agenzia delle Entrate avrà a disposizione un data base, aggiornato periodicamente dalle banche, con tutte le informazioni relative ai movimenti di ciascun titolare di conto corrente. Si tratta, in sintesi, della fine segreto bancario.
 

Niente stangata sui conti correnti

Cancellata invece la stangata sui conti correnti. In un primo momento si era parlato di un nuovo bollo di 34,20 euro per i clienti "persone fisiche". Non è così. Viene invece rimossa l'imposta esistente sui conti e sui depositi sotto i 5.000 euro. La misura è stata pensata per agevolare coloro che apriranno i conti per gestire le transazioni in formato elettronico. Il governo lo ha definito uno "sgravio a favore delle persone", fatto in accompagnamento alla lotta al contante. La misura è compensata dall'aumento del bollo fino a 100 euro per i conti correnti delle imprese e delle persone giuridiche.

Liberalizzazioni

Prorogata la liberalizzazioni delle licenze dei tax, resta in piedi quella dei farmaci di fascia C con obbligo di ricetta. Misura che ha messo in agitazione le farmacie.

Province, su allungano i tempi

Con un proprio emendamento, il governo ha stabilito un termine, il 31 marzo 2013, entro il quale gli organi in carica delle Province decadono, in vista della riforma stabilita in manovra.
Inoltre, slitta dal 30 aprile al 31 dicembre 2012 il termine entro il quale le funzioni delle province dovranno essere trasferite ai Comuni o alle Regioni.

Tagli delle indennità

Un emendamento dell'esecutivo prevede che se entro il 31 dicembre di quest'anno la commissione guidata dal presidente dell'Istat non avrà terminato il suo dossier sul confronto Ue sugli stipendi dei titolari delle cariche elettive e dei vertici delle pubbliche amministrazioni, "Parlamento e governo, ciascuno nell'ambito delle proprie attribuzioni, assumono immediate iniziative idonee" per il taglio degli stipendi.
 
 

L'aggiornamento precedente

Sono le ultime ore di trattative per il maxiemendamento che andrà a modificare la manovra economica “Salva Italia”. L’intero provvedimento dovrebbe essere votato oggi alle 16 dalle Commissioni Bilancio e Finanze della Camera (dove alle 15,30 parlerà Monti), per poi arrivare domani a Montecitorio, dove con molta probabilità lo attende il voto di fiducia. In ogni caso l’aula della Camera lo dovrà approvare entro sabato 17, per poi passare il testo al Senato.
Gli aggiustamenti apportati fino a ora dovrebbero dunque essere definitivi. E riguardano soprattutto Imu (che si legge Ici) e pensioni.

Liberalizzazioni rimandate al 2013

Il testo in discussione nelle commissioni contiene però altre novità, molte delle quali non piaceranno ai cittadini: si tratta dello slittamento delle liberalizzazioni, in particolare dei quella sulle licenze dei taxi e di quelle che riguardano l’apertura di esercizi commerciali. Le novità sono rimandate al 2013. Resta in piedi invece la liberalizzazione dei medicinali di fascia C anche con obbligo di ricetta. Immediata la protesta delle associazioni dei consumatori da una parte: "La mancata attuazione di tale provvedimento ha portato nel tempo ad una crescita esorbitante delle tariffe", scrivono in un comunicato, e delle farmacie dall'altra: "Il governo si accanisce contro le farmacie sbandierando la sola liberalizzazione della vendita di medicinali come panacea per lo sviluppo e la crescita del Paese", è invece la reazione dei professionisti colpiti, che minacciano lo sciopero
 

31 dicembre 2012: via le province?

Il 1° gennaio 2013 è anche il termine entro il quale le funzioni delle province dovranno essere trasferite ai Comuni o alle Regioni (nella manovra tale termine era stato fissato al 30 aprile 2012). Gli organi in carica nelle province decadranno poi definitivamente al 31 marzo 2013. Le sei Province che dovrebbero rinnovare i propri organi in primavera (Vicenza, Ancona, Ragusa, Como, Belluno, Genova e La Spezia) sono commissariate.

Rimodulazione dell'Imu

Sempre più probabile, quasi certa ormai, la rimodulazione dell’imposta sulla prima casa, che dovrebbe essere rivista in relazione ai redditi e a numero dei componenti familiari.
L’alleggerimento dell'Imu sulla prima casa, che oggi (la tassa è del 3,6 per mille ogni 100.000 euro di valore dell’immobile) consisterà probabilmente nell’esentare dall’imposta coloro che devono pagare una soglia inferiore a 400 euro (oggi la franchigia è di 200 euro).

Capitolo pensioni

C’è poi il capitolo pensioni, su cui si lavorerà fino all’ultimo minuto: per apportare le modifiche di cui si è parlato in questi giorni e abbassare contemporaneamente l’Imu occorrono quasi 5 miliardi di euro, i tecnici sono al lavoro per reperire queste risorse. Si era pensato inizialmente a un prelievo del 3 per mille (oggi è del 1,5 per mille) sui capitali rientrati con l’ultimo scudo fiscale, ma la strada è complessa e non è chiaro se l’operazione porterebbe in cassa l’importo atteso.

Rivalutate quelle fino a 1.400 euro

Restano però sul tavolo le modifiche che riguardano l’adeguamento dell’inflazione, oggi bloccato per tutti gli assegni previdenziali ad eccezione di quelli sotto i 936 euro. Il progetto vuole fare salire la soglia fino a 1.400 euro,. limitando però la rivalutazione al 50 o al 70% dell’assegno.

Una via di uscita per i nati nel 1952

In tema di pensioni le voci danno anche per accettata una modifica al testo per i nati nel 1952, che dall’anno nuovo si vedono rimandare l’uscita dal lavoro di cinque anni. Per questi è allo studio un’uscita più morbida, anche se non sono ancora trapelati i dettagli.
Ieri sera si parlava poi della riduzione della penalizzazione del 2% per chi va in pensione prima dei 62 anni di età con il solo canale contributivo (42 anni e un mese per gli uomini, 41 anni e 1 mese per le donne).

Pagamenti in contanti fino a 1.000 euro

Acquisito ormai l’emendamento della Lega, che porta a 1.000 euro la soglia massima di pagamento in contanti per la Pubblica amministrazione, salvando così le pensioni minime, che potranno continuare a essere corrisposte in contanti.

Le misure fiscali

C’è poi un pacchetto di misure di natura fiscale, che dovrebbe già essere stato messo a punto in maniera definitiva. Conterrebbe misure come la defiscalizzazione Irap del 10% sugli interessi passivi, un bonus del 36% anche per le vittime di calamità naturali del 2011, la possibilità di pagare a rate le tasse anche senza l'obbligo di presentazione di una fideiussione (e con un allungamento dei tempi fino a 72 mesi per le aziende in crisi).

Il nuovo Isee

Rivista, infine, anche la scrittura del modulo Isee che terrà conto non più solo del reddito dichiarato, ma anche del patrimonio disponibile e del numero di figli a carico (specie dal terzo in poi).

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