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mercoledì 21 dicembre 2011
Salute/ Stare a dieta attiva cervello, scoperta nuova molecola
Salute/ Stare a dieta attiva cervello, scoperta nuova molecola
Si chiama Creb1 e si attiva mangiando di meno
Roma, 19 dic. (TMNews) - Stare a dieta non fa bene solo al
fisico. Mangiare troppo, infatti, "appesantisce" il cervello
facendolo invecchiare: ricercatori italiani dell'Universit
Cattolica del Sacro Cuore di Roma hanno identificato una molecola
che aiuta il cervello a mantenersi giovane e che pu essere
attivata semplicemente mangiando meno. Questa molecola, chiamata
Creb1, viene attivata da una dieta a basso contenuto calorico e
funziona da direttore d'orchestra accendendo altri geni
importanti per la longevit e per il buon funzionamento del
cervello. la scoperta frutto del lavoro scientifico condotto
dall'equipe di Giovambattista Pani, ricercatore dell'istituto di
patologia generale, facolt di medicina e chirurgia universit
Cattolica del Sacro Cuore di Roma, diretto dal professor Achille
Cittadini, in collaborazione con il gruppo di ricerca del
professor Claudio Grassi dell'istituto di fisiologia umana. Il
lavoro ha visto impegnati per diversi anni un dottorando di
ricerca, Salvatore Fusco, e altri giovani colleghi (Sofia
Chiatamone Ranieri, Cristian Ripoli, Maria Vittoria Podda, Lucia
Leone) di entrambi gli Istituti. La ricerca viene pubblicata
questa settimana sulla prestigiosa rivista Proceedings of the
National Academy of Sciences USA (PNAS).
La speranza - afferma il dottor Pani - che si trovi il modo di
attivare Creb1, per esempio attraverso nuovi farmaci, anche senza
doverci sottoporre a una dieta ferrea. La restrizione calorica,
non scevra da effetti collaterali, stata per noi pi che altro
un espediente sperimentale per scoprire e accendere un circuito
protettivo del cervello che coinvolge CREB1 e altri geni
responsabili della longevit, le sirtuine (Sirt)". La restrizione
calorica, ovvero una sorta di dieta non particolarmente drastica
in cui l'animale pu mangiare solo fino al 70% del cibo che
consumerebbe normalmente, uno strumento ormai noto per
allungare la vita, come si visto in molti modelli sperimentali.
Sottoposti a restrizione calorica i topi non vanno incontro a
obesit e diabete, presentano migliori performance cognitive,
sono meno aggressivi e non sviluppano, se non molto pi
tardivamente, alterazioni comparabili a quelle della malattia di
Alzheimer e, comunque, in forma meno grave rispetto agli animali
supernutriti.
Non a caso negli ultimi anni si andata facendo largo
l'ipotesi, sempre pi avvalorata da numerosi risultati
sperimentali, che l'obesit fa male al cervello, lo rallenta, lo
fa invecchiare precocemente, rendendolo suscettibile alle
malattie tipiche della terza et come la demenza senile e il
Parkinson. Al contrario, la restrizione calorica mantiene giovane
il cervello. Ci nondimeno, i "pulsanti" molecolari che governano
gli effetti positivi della dieta sul cervello non erano finora
noti. Creb1 regola anche importanti funzioni cerebrali come la
memoria, l'apprendimento e il controllo dell'ansia e la sua
attivit diminuisce o viene compromessa fisiologicamente dall'et
che avanza.
In pratica, la funzione di Creb1 pu essere di molto aumentata
semplicemente riducendo l'introito calorico e Creb
assolutamente indispensabile per l'effetto della restrizione
calorica sul cervello. Infatti, in topi mancanti di Creb1 nelle
aree cerebrali deputate alle funzioni cognitive, i benefici della
restrizione calorica sul cervello risultano totalmente aboliti.
Pertanto, l'animale, nonostante la dieta, presenta gli stessi
deficit dell'animale supernutrito. Queste osservazioni
identificano, quindi, per la prima volta un importante mediatore
degli effetti della dieta sul cervello.
Apa
192100 dic 11
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