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mercoledì 21 dicembre 2011

SALUTE: FRANCIA, MOLTE DONNE TERRANNO PROTESI DIFETTOSE, CARO REIMPIANTO




SALUTE: FRANCIA, MOLTE DONNE TERRANNO PROTESI DIFETTOSE, CARO REIMPIANTO =
ASSOCIAZIONE PAZIENTI, PER FARE 30 MILA OPERAZIONI SERVE
ORGANIZZAZIONE E VIGILANZA

Roma, 21 dic. (Adnkronos/Adnkronos Salute)- Sono sicuramente
preoccupate le 30mila donne che in Francia sono state invitate dal
ministero della Sanita' d'oltralpe a rimuovere le protesi al silicone
Pip, a rischio cancro perche' fabbricate con materiale industriale,
non per uso umano. Ma molte di loro non si opereranno. Ad oggi,
infatti, non e' garantita la possibilita' del rimborso per il
reimpianto, mentre saranno sicuramente a carico dello Stato le spese
per la rimozione. Lo spiega, in queste ore, l'associazione delle
pazienti alle quali sono state impiantate Pip, che comunque considera
straordinaria la vittoria ottenuta con la decisione del ministero di
espiantare tutti i dispositivi difettosi.

L'associazione, infatti, chiede quasi da due anni la presa in
carico delle autorita' sanitarie del problema. Ma dopo la decisione di
ieri, prima al mondo per ampiezza di intervento, e' ancora poco chiaro
come potranno essere realizzati tutti gli interventi in tempi rapidi.
Nulla di certo nemmeno sul piano economico. Ad oggi il rimborso totale
dell'operazione, reimpianto compreso, e' garantito solo alle donne che
avevano impiantato le protesi dopo un tumore al seno. Ma oltre l'80%
delle pazienti coinvolte si era operata per motivi estetici. Da qui il
rifiuto di diverse donne a rioperarsi. "E' una decisione che non
approvo ma che comprendo - ha detto Dominique-Michel Courtois, medico
dell'associazione - ma ci sono donne che hanno risparmiato per anni,
che hanno fatto dei prestiti e che ora preferiscono correre un rischio
piuttosto che dover rinunciare al reimpianto che potrebbe non essere
rimborsato".

L'Associazione, inoltre, lancia l'allarme sul rischio di
speculazioni da parte dei medici. "Dobbiamo vigilare - continua il
responsabile dell'associazione - perche' non ci siano chirurghi che
praticano prezzi che superano i rimborsi previsti. L'Ordine dei medici
ha gia' indicato che si tratta di un problema di sanita' pubblica e,
quindi, l'onorario non va superato: e' necessario che le donne si
operino anche in condizioni finanziarie decenti". Intanto si attendono
per venerdi' le decisioni della commissione creata ad hoc
dall'Istituto nazionale del cancro per stabilire se esiste un legame
scientificamente fondato con i casi di cancro nelle donne impiantate.

(Ram/Opr/Adnkronos)
21-DIC-11 14:10

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SALUTE: CRESCE ALLARME PER PROTESI SENO, MA PER AGENZIA GB NON NECESSARIO RIMUOVERLE =
NON PROVATO RISCHIO CANCRO

Roma, 21 dic. (Adnkronos/Adnkronos Salute) - L'allarme per le
protesi al seno a rischio cancro varca i confini francesi e, oltre
all'Italia, si diffonde in Gran Bretagna. Oltremanica, pero',
l'Agenzia per il controllo dei farmaci e dei prodotti sanitari (Mhra)
non ritiene necessario rimuovere le protesi incriminate come in
Francia, dove decine di migliaia di donne sono state richiamate per
farsi asportare il silicone prodotto dalla Pip.

L'Mhra sostiene, infatti, che non ci sono prove che il materiale
utilizzato provochi il cancro o sia tossico. Circa 50 mila britanniche
si sono rifatte il seno con queste protesi: per le donne preoccupate
l'invito dell'agenzia e' di rivolgersi al proprio chirurgo. Ma,
secondo l'Mhra, espianti di routine degli inserti in silicone non
sarebbero giustificati. La pensa diversamente - si legge sul
quotidiano Independent - la Societa' britannica di chirurgia plastica
ed estetica: "siamo in linea con la Francia. Non e' irragionevole
raccomandare che vengano rimosse le protesi, che sono difettose e di
scarsa qualita'. Le donne dormirebbero piu' tranquille sapendo che non
sono piu' nel loro corpo", sottolinea una portavoce.

(Mad/Opr/Adnkronos)
21-DIC-11 13:26

NNNN

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