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domenica 15 gennaio 2012

ANSA-BOX/ NAVE COSTA:PSICHIATRA,COMANDANTE 'IMPIEGATO SCIATTO'


ANSA-BOX/ NAVE COSTA:PSICHIATRA,COMANDANTE 'IMPIEGATO SCIATTO'
NON CREDO AL PANICO, PER ALCUNI PASSEGGERI ORA SERVE TERAPIA
(ANSA) - ROMA, 15 GEN - ''Ma quale panico? Per un esperto di
navigazione e con l'ausilio di tecnologie come quelle di cui
dispongono le navi moderne non e' stato sicuramente il panico a
prevalere. Piuttosto, nel comportamento del comandante che ha
lasciato la nave ha prevalso un atteggiamento da impiegato, una
sciatteria, una trascuratezza, un comportamento dozzinale''. E'
il commento dello psichiatra Alessandro Meluzzi, alla reazione
del comandante della nave Costa Concordia, Francesco Schettino,
incagliatasi vicino alle coste dell'isola del Giglio, ora in
stato di fermo e indagato con l'accusa di naufragio, omicidio
colposo plurimo e abbandono della nave.
''Si e' sentito un impiegato della navigazione - afferma
Meluzzi all'ANSA - senza buon senso e altruismo e quando ha
ritenuto che fosse tutto fuori pericolo ha lasciato la nave al
suo destino. Una punta di onore gli avrebbe consentito di avere
un atteggiamento piu' consono''. Per questo motivo, secondo lo
psichiatra, Schettino e' ''ancora piu' colpevole'' del disastro.
Per gli oltre tremila passeggeri della nave, invece, il
naufragio si puo' interpretare come un ''test di resilienza,
cioe' la capacita' di far fronte in maniera positiva ad un
evento traumatico'' ed e' anche la presa di coscienza che ''in
un'epoca in cui tutto e' apparentemente sotto controllo grazie
alla tecnologia, ci sono eventi naturali che vanificano questa
sensazione di onnipotenza''.
Tra i sopravvissuti della Costa Concordia, ''che avevano gia'
qualche vulnerabilita' come ansia, attacchi di panico,
tachicardia e fobie'' ora, secondo lo psichiatra, sara'
necessario un ''aiuto psicologico'', perche' questo evento,
potrebbe ''aggravare la situazione''.
''E' nelle catastrofi che si manifesta la resilienza -
aggiunge Meluzzi - . Gli individui che ne sono dotati hanno la
capacita' di sopravvivere. Per gli altri scatta una inibizione
all'azione, si bloccano, non riescono ad affrontare la
difficolta e sono destinati a soccombere''' e, dopo aver
sperimentato ''il fallimento ad agire, devono metabolizzare la
sconfitta''.
Ognuno dei passeggeri della Concordia, infine, ''ha avuto
l'occasione di vivere un'avventura umana intensa - sottolinea
Meluzzi - in cui si sono osservati e sperimentati comportamenti
altruistici ed egoistici, in ogni caso, intense relazioni''.
(ANSA).

Y63
15-GEN-12 16:03 NNNN

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