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giovedì 12 gennaio 2012
LAVORO: PROPOSTA PD, 10 MOSSE PER CONFRONTO GOVERNO-PARTI
LAVORO: PROPOSTA PD, 10 MOSSE PER CONFRONTO GOVERNO-PARTI
CONTRATTO INGRESSO, POI ART.18; PIU' TUTELE ANCHE PER AUTONOMI
(ANSA) - ROMA, 12 GEN - Dieci punti per riformare il mercato
del lavoro, senza toccare l'articolo 18, estendere anche ai
lavoratori autonomi ammortizzatori come l'indennita' di
disoccupazione e la malattia e prevedere un compenso minimo
orario. E' il piano 'per l'occupazione giovanile e femminile',
definito dal responsabile economico del Pd Stefano Fassina e in
discussione oggi pomeriggio al forum Lavoro del partito.
La proposta, che il Pd offre come contributo al confronto tra
governo e parti, e' un'evoluzione dei testi approvati
dall'assemblea nazionale del Pd nel maggio 2010 e nella
conferenza del lavoro nel 2011, dove passo' la linea cosiddetta
'laburista' dell'area filo-Cgil e non la linea 'riformista' di
Piero Ichino. Ed e' una mediazione tra i progetti di legge
Nerozzi e Madia che non toccavano l'articolo 18 a differenza dei
disegni di legge presentati dal giuslavorista.
Per mettere ordine nella giungla dei contratti, il Pd propone
il contratto di ingresso per i giovani e il contratto di
reingresso per chi ha perso il lavoro, entrambi della durata dai
6 mesi ai tre anni definiti in base alla contrattazione
collettiva a livelli contributivi inferiori ai contratti atipici
per rendere vantaggiose per le imprese queste forme di
assunzioni e con una retribuzione crescente. Agevolazioni
contributive sono previste anche per i tre anni successivi dopo
la trasformazione in contratto a tempo indeterminato.
Sul nodo dell'art.18, nella fase di ingresso, se il
lavoratore viene licenziato e' prevista una compensazione
monetaria crescente in base alla durata del lavoro
mentre, una volta che il contratto diventa a tempo
indeterminato, il lavoratore e' protetto dall'art.18. Il
contratto di ingresso e di reingresso sostituisce altre forme di
lavoro atipico, come, ad esempio, l'apprendistato e il contratto
di inserimento.
Oltre a ridurre le forme contrattuali precarie, il Pd chiede
di limitare l'utilizzo dei contratti a tempo determinato ed
eliminare i vantaggi di costo delle forme contrattuali
flessibili residue. Estesi gli ammortizzatori sociali con
l'indennita' di disoccupazione universale e tutele come
malattia, ferie e infortunio a tutti i tipi di lavoro dipendente
e autonomi. Previsto una retribuzione o compenso minino orario
in relazione ai minimi del contratto nazionale di riferimento ai
rapporti fuori dal contratto. Per le donne il Pd chiede
detrazioni fiscali per le mamme che lavorano, il ritorno delle
norme di contrasto alle 'dimissioni in bianco' e
l'universalizzazione dell'indennita' di maternita'. (ANSA).
FEL
12-GEN-12 17:08 NNNN
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