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giovedì 12 gennaio 2012

SALUTE: TORINO PRIMA CITTA' PER NUMERO MELANOMI DIAGNOSTICATI


SALUTE: TORINO PRIMA CITTA' PER NUMERO MELANOMI DIAGNOSTICATI =
(AGI) - Torino, 12 gen. - Torino e' al primo posto tra le
citta' italiane per numero di melanomi diagnosticati (tumore
maligno della pelle), con circa 19 casi all'anno ogni 100mila
abitanti su una media italiana di 12 casi. Un primato dovuto
non solo a una crescita dei casi, ma anche all'aumento della
diagnosi precoce. Il capoluogo piemontese precede citta' e
province del Nord Est, quali Trento-Bolzano, Trieste e le
province del Veneto, che e' la Regione con piu' casi di
melanoma. Sono gli ultimi dati aggiornati del servizio di
rilevazione epidemiologica del CPO Piemonte. La principale
causa ambientale della patologia e' l'esposizione intensa e
intermittente ai raggi UV solari, naturali e artificiali. Le
popolazioni del Nord Italia sono a maggior rischio per la
carnagione chiara e per la scarsa abitudine della pelle
all'esposizione solare. I casi sono quasi raddoppiati dal 1996
al 2006. Questi dati saranno presentati in anteprima domani
sera, nell'Aula Magna dell'Accademia di Medicina di Torino,
durante la prima seduta scientifica dell'anno 2012 dal titolo
'Melanoma cutaneo: una neoplasia in continua crescita'.
Relatori, la professoressa Maria Grazia Bernengo (direttore
della Dermatologia universitaria dell'ospedale San Lazzaro
dell'Azienda Ospedaliero Universitaria San Giovanni Battista di
Torino) e i suoi collaboratori. (AGI)
To2/Gav (Segue)
121023 GEN 12

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SALUTE: TORINO PRIMA CITTA' PER NUMERO MELANOMI DIAGNOSTICATI (2)=
(AGI) - Torino, 12 gen. - Se per la maggior parte dei tumori di
altri organi gli aumenti di incidenza sono legati all'aumento
della durata della vita, nel caso del melanoma questo non si
puo' sostenere perche' la fascia di eta' piu' colpita e' quella
tra i 40 e i 60 anni. Il melanoma e' contraddistinto da un
maggior rischio di mortalita' rispetto agli altri tumori
cutanei. Il Servizio di Istopatologia dermatologica
dell'ospedale dermatologico San Lazzaro di Torino ha
diagnosticato 332 melanomi nel corso del 2010 su circa 12mila
biopsie dermatologiche di patologia varia, contro i 36 del 1975
e i 190 di 10 anni fa. L'aumento dei casi riguarda quasi
esclusivamente i melanomi sottili in situ (49,6% dei casi) con
un basso rischio prognostico per i pazienti. Le forme invasive,
con prognosi peggiore, sono sostanzialmente stabili.
L'incidenza appare in costante crescita, ma la mortalita' e'
stabile da oltre 20 anni. Secondo i dati del Centro melanomi
del San Lazzaro, infatti, la sopravvivenza supera mediamente il
90% a 5 anni dalla diagnosi per rimanere sostanzialmente
invariata negli anni successivi, mentre per esempio in Polonia
la sopravvivenza supera di poco il 50%. (AGI)
To2/Gav
121023 GEN 12
SALUTE: TORINO PRIMA CITTA' PER NUMERO MELANOMI DIAGNOSTICATI (4)=
(AGI) - Torino, 12 gen. - L'affinamento della diagnosi consente
a un esperto la riduzione degli interventi e la capacita' di
sospettare la diagnosi corretta supera il 92%. Le neoformazioni
dubbie vanno sempre rimosse, ma in molti casi la semplice
osservazione in tempi successivi e il confronto delle immagini
permettono di superare anche le difficolta' che insorgono
quando il melanoma assomiglia molto a un neo benigno, grazie
alla memorizzazione digitale delle immagini dermatoscopiche che
permettono di confrontare l'eventuale cambiamento, non solo
visivamente, ma anche attraverso complessi calcoli matematici e
geometrici elaborati da appositi software. In questo caso il
dermatologo ricorre all'Ambulatorio di epiluminescenza, in
attivita' da oltre 10 anni al polo dermatologico delle
Molinette (responsabile il dottor Paolo Broganelli), che opera
non solo per svelare i tumori cutanei e i melanomi "difficili",
ma anche per mantenere strettamente monitorati i soggetti a
maggior rischio di melanoma: i pazienti che hanno rimosso un
melanoma sono a rischio di insorgenza nel tempo di altri
melanomi primitivi. (AGI)
To2/Gav
121051 GEN 12

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TUMORI: MELANOMA, A TORINO RECORD ITALIANO DI DIAGNOSI (2) =
L'IMPORTANZA DELLA PREVENZIONE E I PROGRESSI DELLA DIAGNOSI
PRECOCE

(Adnkronos/Adnkronos Salute) - "Tutto cio' raddoppia sicuramente
la casistica", si sottolinea nella nota delle Molinette. "Questo
spiacevole primato e' dovuto sicuramente ad un reale aumento dei casi,
ma parallelamente ad un aumento della diagnosi precoce. Va
sottolineato infatti che l'aumento dei casi riguarda quasi
esclusivamente i melanomi sottili in situ (49,6% dei casi), che
rappresentano un basso rischio prognostico per i pazienti. Le forme
invasive, con prognosi peggiore, sono sostanzialmente stabili".

Se per la maggior parte dei tumori di altri organi l'aumento di
incidenza e' legato all'allungamento della durata della vita -
osservano gli esperti piemontesi - nel caso del melanoma non e' cosi',
perche' la fascia d'eta' piu' colpita e' quella tra 40 e 60 anni. Pur
non essendo l'unico tipo di tumore cutaneo, il melanoma e' associato a
un maggior rischio di mortalita'. Tuttavia, se l'incidenza appare in
costante crescita, la mortalita' e' stabile da oltre 20 anni. Secondo
i dati del Centro melanomi del San Lazzaro di Torino, la sopravvivenza
supera mediamente il 90% a 5 anni dalla diagnosi, per rimanere
sostanzialmente invariata negli anni successivi. Mentre, per esempio,
in Polonia la sopravvivenza supera di poco il 50%. (segue)

(Red-Opa/Zn/Adnkronos)
12-GEN-12 10:46

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SALUTE: TORINO PRIMA CITTA' PER NUMERO MELANOMI DIAGNOSTICATI (3)=
(AGI) - Torino, 12 gen. - I sintomi del melanoma sono
praticamente assenti o poco apparenti e comunque tardivi:
prurito persistente a carico di un neo, per esempio. Anche
l'autodiagnosi non e' molto affidabile, anche se e'
fondamentale l'auto-osservazione. Il melanoma non presenta
standard di forme e colori, ma cresce di dimensioni e spesso ha
un aspetto che lo rende diverso dagli altri nevi presenti. La
prevenzione primaria, per evitare di sviluppare la patologia,
consiste nel ridurre al minimo le esposizioni eccessive alla
luce solare naturale e artificiale. E' dimostrato che l'uso
abituale delle lampade solari in eta' giovanile aumenta il
rischio di circa il 70%. Anche l'esposizione al sole dovrebbe
essere limitata sia come tempo sia come fascia oraria. Negli
ultimi anni sono state affinate molto le tecniche di
riconoscimento, attraverso metodiche semplici ma efficaci,
quali la dermatoscopia in epiluminescenza. Questa tecnica, in
uso da meno di quindici anni, ha reso possibile il
riconoscimento precoce del melanoma e quindi e' parzialmente
responsabile dei dati riguardanti l'elevato riscontro di forme
di melanoma iniziale e della conseguente assenza di rischio
prognostico per il paziente. Si tratta di un semplice esame
ottico, una microscopia di superficie a basso ingrandimento.
Una lente a contatto della pelle, d'olio da immersione per
rendere trasparente lo strato superficiale della pelle e una
luce potente in grado di far osservare strutture e colori che
offrono dati importantissimi sulla natura della neoplasia.
(AGI)
To2/Gav (Segue)
121051 GEN 12

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TUMORI: MELANOMA, A TORINO RECORD ITALIANO DI DIAGNOSI =
NORD ITALIA PIU' COLPITO, CASI RADDOPPIATI IN 10 ANNI

Milano, 12 gen. - (Adnkronos/Adnkronos Salute) - Torino e' al
primo posto tra le citta' italiane per numero di melanomi
diagnosticati: i casi sono circa 19 all'anno ogni 100 mila abitanti,
contro una media nazionale di 12 casi su 100 mila. Il capoluogo
piemontese precede citta' e province del Nord Est quali Trento e
Bolzano, Trieste e le provincie del Veneto che e' la regione italiana
con piu' casi di tumore maligno della pelle. Sono gli ultimi dati del
Servizio di rilevazione epidemiologica del Cpo Piemonte (Centro di
riferimento per l'epidemiologia e la prevenzione oncologica),
riferisce l'ospedale Molinette di Torino. Le popolazioni del Nord
Italia sono piu' rischio di melanoma per la carnagione chiara e la
scarsa abitudine della cute all'esposizione solare. I casi sono quasi
raddoppiati dal 1996 al 2006.

I numeri piu' aggiornati saranno presentati in anteprima domani
a Torino, alle 21 nell'Aula magna dell'Accademia di medicina (via Po
18, 1° piano), durante la prima seduta scientifica del 2012
dell'Accademia sul tema 'Melanoma cutaneo: una neoplasia in continua
crescita'. Ne discuteranno Maria Grazia Bernengo, direttore della
Dermatologia universitaria dell'ospedale San Lazzaro-Azienda
ospedaliero universitaria San Giovanni Battista di Torino, e i suoi
collaboratori. Il Servizio di istopatologia dermatologica del San
Lazzaro di Torino, diretto da Bernengo, ha diagnosticato 332 melanomi
nel 2010 su circa 12 mila biopsie dermatologiche di patologia varia,
contro i 36 del 1975 e i 190 di 10 anni fa. Pur essendo il Polo
dermatologico delle Molinette il centro piemontese di riferimento per
questa neoplasia, molti altri casi vengono diagnosticati anche negli
altri ospedali di Torino e provincia. (segue)

(Red-Opa/Zn/Adnkronos)
12-GEN-12 10:41

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TUMORI: MELANOMA, A TORINO RECORD ITALIANO DI DIAGNOSI (3) =

(Adnkronos/Adnkronos Salute) - L'efficacia della diagnosi
precoce dipende dai dermatologi, ma anche e soprattutto dai cittadini
e dal fatto che si e' diffusa una maggiore sensibilita' verso la
prevenzione. Il consiglio e' di sottoporsi ogni anno a una visita,
anche in assenza di apparenti problemi. I sintomi del melanoma,
infatti, sono praticamente assenti, o se presenti sono poco evidenti e
comunque tardivi. Resta poi fondamentale la prevenzione primaria,
ossia ridurre al minimo le esposizioni eccessive alla luce solare
naturale (proteggersi ed evitare di esporsi nelle ore centrali del
giorno) e artificiale (e' dimostrato che l'uso abituale delle lampade
solari in eta' giovanile aumenta del 70% circa il rischio di
melanoma).

Negli ultimi anni sono state affinate metodiche di diagnosi
precoce come la dermatoscopia in epiluminescenza. In uso da meno di 15
anni, e' un semplice esame ottico, una microscopia di superficie a
basso ingrandimento. L'affinamento della diagnosi consente all'esperto
di evitare interventi inutili: in oltre il 90% dei casi in cui lo
specialista sospetta un melanoma, la diagnosi e' centrata.

Le neoformazioni dubbie vanno sempre rimosse, ma in molti casi
la semplice osservazione in tempi successivi e il confronto delle
immagini permettono di superare anche le difficolta' che insorgono
quando il melanoma assomiglia molto a un neo benigno. Questo grazie
alla possibilita' di effettuare una memorizzazione digitale delle
immagini dermatoscopiche e di confrontare l'eventuale cambiamento. In
questo caso il dermatologo ricorre all'ambulatorio di epiluminescenza,
in attivita' da oltre 10 anni presso il Polo dermatologico delle
Molinette (responsabile Paolo Broganelli), che opera non solo per
svelare i tumori cutanei e i melanomi 'difficili', ma anche per
mantenere strettamente monitorati le persone piu' a rischio.

(Red-Opa/Zn/Adnkronos)
12-GEN-12 10:55

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