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mercoledì 22 febbraio 2012

SALUTE: SENO RITOCCATO? AL CDI MILANO CHECK-UP PER FARE IL 'TAGLIANDO'




SALUTE: SENO RITOCCATO? AL CDI MILANO CHECK-UP PER FARE IL 'TAGLIANDO' =
ESAMI PER SCOPRIRE SE PERDE SILICONE E PUNTEGGIO 'MAMMARY SCORE'

Milano, 22 feb. (Adnkronos Salute) - Al Centro diagnostico
italiano di Milano nasce il check-up del seno rifatto. Un percorso di
accertamenti ad hoc dedicato a tutte le donne con il decollete'
ritoccato, che periodicamente potranno sottoporsi a una sorta di 'pit
stop' per verificare lo stato di salute delle protesi impiantate, di
qualunque tipo esse siano. Fra gli esami previsti ci sono una
risonanza magnetica in 3D e test del sangue specifici per scoprire
eventuali perdite di silicone. E al termine del 'tagliando' verra'
elaborato un punteggio sullo stato di salute del seno, il 'mammary
score'. Oltre al nuovo servizio, battezzato Centro operativo seno e
unico in Italia - sottolinea il Cdi - la struttura ha attivato anche
un filo diretto via e-mail con il chirurgo per rispondere a tutti i
dubbi sulle protesi al seno, specie dopo l'allarme scoppiato per il
caso degli impianti francesi Pip potenzialmente pericolosi.
L'indirizzo a cui scrivere e' amp@cdi.it.

Il Centro operativo seno, spiega il Cdi, nasce "da un'attenta
analisi: molte donne che in passato si sono sottoposte ad interventi
di mastoplastica non sono consapevoli che, anche per le protesi, deve
essere prevista una 'manutenzione' regolare non solo per garantirne la
bellezza estetica, ma addirittura per non farle divenire dannose per
la salute a causa di rotture o perdite di silicone". E' un tema che
interessa molte donne: "Non esistono ancora stime ufficiali - precisa
il Centro diagnostico italiano - ma una ricerca Doxa, commissionata
nel 2011 dall'Osservatorio nazionale sulla chirurgia estetica, segnala
che il 37% delle donne italiane ha valutato almeno una volta se
effettuare l'intervento di mastoplastica". (segue)

(Red-Opa/Col/Adnkronos)
22-FEB-12 12:22

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(Adnkronos Salute) - Da qui l'idea di proporre un check-up
dedicato. Per prima cosa, la paziente viene sottoposta a esami del
sangue e a risonanza magnetica. Tra le analisi di laboratorio, oltre
alla misurazione dei valori piu' comuni e indicativi, viene eseguito
anche uno specifico test che ricerca nel sangue particolari
'sentinelle' del silicone: i cosiddetti anticorpi 'antinucleo',
cellule che l'organismo produce e recluta per attaccare il silicone
come corpo estraneo. Se gli esami riscontrano la presenza di questi
anticorpi, e' possibile che vi sia fuoriuscita di silicone dalle
protesi.

Le pazienti, inoltre, vengono sottoposte a una sofisticata
risonanza magnetica in grado di 'fotografare' in 3 dimensioni le
protesi, per controllare se hanno cambiato la forma o posizione. Le
protesi, infatti, a causa dell'usura o dei movimenti del corpo possono
assottigliarsi, ruotare, incresparsi o ripiegarsi, provocando non solo
problemi estetici, ma anche fastidio o dolore alla paziente. Con la
speciale risonanza magnetica 3D, evidenzia il Centro diagnostico
italiano di Milano, si possono anche individuare i 'siliconoidi' e
cioe' piccoli agglomerati di silicone fuoriuscito che il corpo avvolge
e trasforma i duri noduli. 'Palline' che alla semplice palpazione del
seno potrebbero essere confusi con formazioni tumorali. (segue)

(Red-Opa/Col/Adnkronos)
22-FEB-12 12:44

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(Adnkronos Salute) - Dopo una settimana dal check-up la paziente
riceve i risultati degli esami e viene visitata dal chirurgo, che al
termine del consulto elabora un punteggio sullo stato delle protesi:
il 'mammary score'. A seguito di questa valutazione, gli scenari
possibili sono 3, elenca il Cdi: "La protesi e' integra, quindi la
paziente e' in sicurezza e le viene indicato con precisione quando
effettuare il successivo controllo; la protesi e' integra, ma si
riscontrano problemi estetici come assottigliamento o rotazione; la
protesi e' rotta e puo' esservi fuoriuscita di silicone, con il
rischio di sviluppare malattie autoimmunitarie o fibromialgia. In
questo ultimo caso alla paziente sono prescritti ulteriori esami e
controlli specialistici che possono portare anche alla sostituzione
della protesi".

"Le protesi al seno hanno una vita media di 10 o 15 anni al
massimo e necessitano di controlli regolari secondo una periodicita'
personalizzata - puntualizza Maurizio Cavallini, chirurgo plastico ed
estetico e coordinatore del Centro operativo seno - Gravidanza,
attivita' sportiva intensa o lavori ad alto impegno fisico, infatti,
possono accelerarne l'usura. Inoltre - continua l'esperto - sono
proprio le donne piu' giovani a dover prestare piu' attenzione ai
controlli per la salute delle proprie protesi: non perche' siano piu'
a rischio, ma a causa del fatto che, a differenza di donne piu'
adulte, non si sottopongono ad esami previsti per la prevenzione di
altre patologie, come la mammografia, che possono monitorare in
maniera indiretta lo stato di salute delle protesi".

(Red-Opa/Col/Adnkronos)
22-FEB-12 12:59

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