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mercoledì 9 maggio 2012

TUMORI: STUDIO ITALIANO, CASI IN FAMIGLIA? TRIPLICA RISCHIO CANCRO FEGATO


TUMORI: STUDIO ITALIANO, CASI IN FAMIGLIA? TRIPLICA RISCHIO CANCRO FEGATO =
CON EPATITE B O C E PARENTI AMMALATI E' 70 VOLTE PIU' ALTO

Milano, 9 mag. - (Adnkronos Salute) - Un'eredita' di famiglia
pesante da condividere. Per chi ha un parente di primo grado che si e'
ammalato di tumore al fegato, il rischio di sviluppare la stessa
malattia triplica. E' quanto emerge da una ricerca italiana pubblicata
nel numero di maggio di Hepatology, rivista dell'American Association
for the Study of Liver Diseases. La ricerca, spiegano gli autori in
una nota, mostra anche il rischio si impenna diventando oltre 70 volte
piu' alto per chi non solo ha familiari con tumore al fegato, ma ha
anche contratto in forma cronica l'infezione da virus dell'epatite B o
C.

La ricerca epidemiologica italiana che si e' guadagnata le
pagine della rivista Usa e' frutto di una collaborazione tra il Centro
di riferimento oncologico (Cro) di Aviano, l'Istituto Tumori
Fondazione Pascale di Napoli e l'Istituto di ricerche farmacologiche
Mario Negri di Milano. I risultati sono stati ricavati dall'analisi
statistica di dati raccolti, retrospettivamente, tra 229 persone
affette da carcinoma epatocellulare e 431 persone ricoverate negli
stessi ospedali per malattie non neoplastiche.

"I nostri risultati confermano che le persone con familiarita'
di tumore del fegato hanno un rischio di sviluppare carcinoma
epatocellulare 3 volte superiore rispetto a chi non ha familiarita' -
osserva Renato Talamini del Cro di Aviano - Il monitoraggio delle
persone con epatite e storia familiare puo' aiutare
nell'identificazione precoce dei carcinomi epatocellulari, e quindi
ridurre la mortalita' per tumore del fegato". (segue)

(Red-Lus/Zn/Adnkronos)
09-MAG-12 12:02

NNNNTUMORI: STUDIO ITALIANO, CASI IN FAMIGLIA? TRIPLICA RISCHIO CANCRO FEGATO (2) =
ALTA INCIDENZA IN ITALIA SOPRATTUTTO A SUD, 5 MILA CASI PREVISTI
NEL 2012

(Adnkronos Salute) - I risultati, conferma Federica Turati del
Mario Negri e della Statale di Milano, "hanno evidenziato che il 75%
delle persone con tumore del fegato, e l'11% di quelle senza cancro,
avevano epatite B e/o C cronica. La familiarita' di tumore del fegato
e' risultata associata al rischio di carcinoma epatocellulare anche
dopo aver considerato l'infezione da virus B e C dell'epatite".

"C'e' un'alta incidenza di tumore del fegato - spiega Carlo La
Vecchia, ricercatore del Mario Negri e della Statale di Milano -
particolarmente nel Sud Italia, che e' il risultato di un'alta
prevalenza di epatiti B e C in queste regioni". Non solo: in Italia,
il tumore del fegato e' molto piu' frequente che nella maggior parte
dei Paesi occidentali, con oltre 5 mila casi previsti nel 2012, e le
infezioni croniche da virus dell'epatite B e C sono responsabili di
circa l'80% di casi.

Nonostante un vaccino contro l'epatite B sia disponibile dal
1982, concludono gli esperti, la prevenzione e la diagnosi precoce
tramite screening rappresentano uno strumento insostituibile per
ridurre la mortalita' causata da questo tumore, come suggerito dai
risultati della ricerca.

(Red-Lus/Zn/Adnkronos)
09-MAG-12 12:05

NNNN

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