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martedì 22 maggio 2012

UE: CORTE, SI' A ESPULSIONE COLPEVOLI DI REATI SESSUALI


UE: CORTE, SI' A ESPULSIONE COLPEVOLI DI REATI SESSUALI

(ANSA) - BRUXELLES, 22 MAG - Un cittadino europeo puo' essere
allontanato da uno Stato membro, anche se vi ha vissuto per
almeno 10 anni, se viene riconosciuto colpevole di reati
''particolarmente gravi'' - come quelli a sfondo sessuale - e il
suo comportamento rappresenta una ''minaccia reale e attuale per
l'interesse fondamentale'' del Paese ospitante. Lo ha stabilito
la Corte di giustizia dell'Unione europea in relazione a una
causa avviata da un cittadino italiano in Germania.
L'uomo, che vive in Germania dal 1987, e' stato condannato
nel 2006 - dal tribunale regionale di Colonia - a sette anni e
sei mesi di prigione per abuso sessuale, atti di violenza
sessuale e stupro commessi tra il 1990 e il 2001 ai danni di una
bambina che all'epoca aveva otto anni.
Nel luglio del 2013 scadra' la pena detentiva, ma gia' nel
maggio del 2008 le autorita' tedesche hanno deciso che l'uomo
dovra' lasciare il Paese - pena l'espulsione - a causa della
''gravita' dei reati commessi e del rischio di recidiva''.
L'uomo, spiega la Corte in un comunicato, ha fatto ricorso e - a
sua volta - il tribunale amministrativo regionale superiore del
Land Renania settentrionale-Vestfalia si e' rivolto alla Corte
dell'Ue per chiarimenti sull'interpretazione della legge.
Nella sua sentenza, la Corte spiega - in sostanza - che gli
Stati membri sono ''liberi di determinare... le regole di ordine
pubblico e di pubblica sicurezza, specie qualora autorizzino una
deroga al principio fondamentale della libera circolazione delle
persone''.
Secondo la direttiva sul diritto dei cittadini dell'Unione di
soggiornare e di circolare liberamente nel territorio degli
Stati membri, un cittadino della Ue che abbia vissuto in un
Paese comunitario per almeno 10 anni puo' essere allontanato
''solo per motivi imperativi di pubblica sicurezza''.
Per stabilire se reati come quelli commessi in questo caso
rientrino nella ''nozione di motivi imperativi di pubblica
sicurezza'', la Corte sottolinea che bisogna ''tenere conto del
fatto che lo sfruttamento sessuale dei minori appartiene alle
sfere di criminalita' particolarmente gravi che presentano una
dimensione transnazionale''. (ANSA).

CB
22-MAG-12 12:22 NNNN

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