TUMORI: STAMINALI IN DIFESA CERVELLO, ITALIANI SCOPRONO ARMA CONTRO GLIOBLASTOMA =
Roma, 2 ago. (Adnkronos Salute) - La ricerca italiana mette a
segno un colpo vincente. Un team di ricercatori degli Istituti di
chimica biomolecolare e cibernetica del Cnr ha infatti individuato il
meccanismo molecolare in grado di bloccare la crescita del
glioblastoma, la neoplasia piu' maligna del sistema nervoso centrale,
che in Italia colpisce oltre 7 mila persone, soprattutto over 50. Lo
studio, pubblicato su Nature Medicine, ha rivelato come nei giovani le
cellule staminali nervose inducano la morte di quelle tumorali.
"Il cervello piu' 'giovane' - spiega Vincenzo Di Marzo
dell'Icb-Cnr, coordinatore del gruppo - riesce a proteggersi dalla
minaccia dei tumori grazie a una serie di strategie messe in atto
dalle cellule staminali nervose. Queste, infatti, riescono a migrare
verso le cellule tumorali di glioblastoma multiforme e a produrre
specifici mediatori lipidici, gli endovanilloidi, in grado di indurre
la morte programmata o apoptosi attivando i recettori dei vanilloidi,
chiamati TRPV1, presenti in grandi quantita' sulla superficie delle
cellule tumorali".
Questa scoperta spiegherebbe perche' il glioblastoma e' quasi
del tutto assente nei soggetti giovani, "mentre e' piu' frequente
negli anziani, che hanno una produzione piu' bassa di cellule
staminali nervose", aggiunge Di Marzo. "Con l'avanzare dell'eta',
l'incidenza del glioblastoma aumenta e parallelamente diminuisce il
numero di tali cellule, deputate a migrare laddove e' richiesta la
produzione di nuovi neuroni o cellule gliali in caso di patologie
neurologiche e psichiatriche". (segue)
(Fed/Opr/Adnkronos)
02-AGO-12 12:04
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TUMORI: STAMINALI IN DIFESA CERVELLO, ITALIANI SCOPRONO ARMA CONTRO GLIOBLASTOMA (2) =
(Adnkronos Salute) - Da qui, l'idea di utilizzare un modello
animale in grado di ricreare la stessa autodifesa nel cervello dei
topi adulti, iniettando nel tumore un vanilloide sintetico chiamato
'arvanil', precedentemente sviluppato da Di Marzo, in grado di
attivare TRPV1 e bloccare la crescita tumorale.
"Ovviamente i dati davranno trovare conferma nell'uomo prima di
usare contro il glioblastoma tali attivatori sintetici o naturali (i
recettori TRPV1 sono gli stessi della capsaicina, principio pungente
del peperoncino rosso). In futuro si potrebbe pensare a una strategia
piu' efficace coniugando 'arvanil' e 'temozolomide', l'agente
chemioterapico piu' usato, a cui molti glioblastomi pero' sono
resistenti", conclude l'esperto.
La ricerca nasce dalla collaborazione tra l'Endocannabinoid
Research Group dell'Istituto di chimica biomolecolare (Icb-Cnr) e
dell'Istituto di Cibernetica (Icib-Cnr) del Consiglio nazionale delle
ricerche di Pozzuoli, il Max Delbruck Institute di Berlino e la Ludwig
Maximilians University of Monaco di Baviera.
(Fed/Opr/Adnkronos)
02-AGO-12 12:10
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