Corruzione/ Csm 'stronca' ddl: Rischio sistema lavori a vuoto
'Repubblica': Documento sarà votato lunedì
Roma, 19 ott. (TMNews) - Il Csm stronca il ddl anti corruzione in
un parere di otto pagine che lunedì sarà votato dalla commissione
riforme. In un documento che 'Repubblica' rende noto il Consiglio
superiore della magistratura critica punto per punto il
provvedimento del governo a cominciare dalla riforma delle pene
per il reato di corruzione che, si legge, comporta un "rischio di
far lavorare a vuoto il sistema". Nel documento, inoltre, si
parla di "un passo indietro incoerente" sulla concussione per
induzione a causa delle pene troppo lievi.
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Vep
190938 ott 12
Corruzione/ Csm 'stronca' ddl: Rischio sistema lavori... -2-
Documento: Con pene troppo basse segnale simbolico incorerente
Roma, 19 ott. (TMNews) - L'avvertimento lanciato dal Csm è netto:
"Sembra opportuno porre in evidenza il grave rischio di avviare
riforme di diritto sostanziale, inserite nell'attuale metodo di
calcolo della prescrizione dei reati, che possono far lavorare a
vuoto il sistema".
Il documento del Csm, pubblicato da 'Repubblica', giudica poi
troppo basse le pene per la concussione per induzione, "con una
sanzione edittale sensibilmente inferiore a quella fino ad oggi
applicata" cosa che "costituisce un arretramento particolarmente
significativo nell'attività di contrasto di un comportamento che
oggi risulta essere la forma statisticamente più diffusa di
integrazione del reato di concussione", inoltre si offre "un
segnale simbolico incoerente con le intenzioni che animano
l'impianto complessivo delle modifiche proposte".
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Vep
191004 ott 12Corruzione/ Csm 'stronca' ddl: Rischio sistema lavori... -3-
Documento:Senza allungare prescrizione non si colpiscono corrotti
Roma, 19 ott. (TMNews) - Il Csm critica poi, nel documento che la
commissione riforme di Palazzo dei Marescialli dovrà votare
lunedì, la scelta di punire anche la condotta della vittima della
concussione per induzione, una decisione che per dirla con le
parole dell'ex pm Antonio Di Pietro rappresenterà "un colpo
mortale" alle indagini nelle varie Tangentopoli perchè "non
parlerà più nessuno".
Il Csm la pensa più o meno allo stesso modo osservando che "è una
pena che suscita perplessità" e "avrà molto probabilmente
l'effetto di ostacolare le indagini nei reati di concussione per
induzione, atteso che crea un nesso di solidarietà criminale tra
i protagonisti della fattispecie, normalmente uniti da un patto
segreto privo di tracce ulteriori che condividono l'interesse ad
evitarne l'accertamento".
Per quanto riguarda, infine, i nuovi reati come il traffico di
influenze e la corruzione tra privati "deve osservarsi come
l'efficacia appare fortemente condizionata dall'esiguità della
pena edittale stabilita. La sanzione massima a tre anni preclude
l'utilizzo delle intercettazioni che, in contesti fortemente
connotati dalla relazione personale tra le parti coinvolte, sono
di fondamentale utilità". Senza poi un allungamento della
prescrizione per colpire i corrotti, sollecitata dall'Europa,
"ogni modifica legislativa rischia di restare vana in quanto le
statistiche dimostrano che il principale ostacolo nella
repressione del fenomeno sta nell'attuale sistema di calcolo e
nei termini troppo brevi della prescrizione".
Vep
191007 ott 12
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