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venerdì 19 ottobre 2012

SALUTE: EPATITE B; SIMIT, UN MALATO SU DUE NON SA DI AVERLA


SALUTE: EPATITE B; SIMIT, UN MALATO SU DUE NON SA DI AVERLA =
(AGI) - Pescara, 19 nov. - In occasione dell'XI Congresso
Nazionale della SIMIT, Societa' Italiana di Malattie Infettive
e Tropicali (www.simit.org), sono stati presentati, davanti
agli oltre 800 partecipanti al Congresso, i nuovi risultati
della ricerca sull'epatite di tipo B. Gli specialisti del SIMIT
hanno lanciato un appello alle istituzioni: "occorre una
continua attenzione sulla malattia, ed essere concentrati per
la risoluzione dei problemi. Ben il 30% dei pazienti ha uno
sviluppo sfavorevole: il numero e' alto e richiede attenzione".
"Circa la meta' dei pazienti con epatite cronica di tipo B
non sono a conoscenza del loro stadio - sostiene Evangelista
Sagnelli, Professore Ordinario della Seconda Universita' di
Napoli e Past President Simit - quindi diventa difficile
risolvere globalmente il problema". (AGI)
Red/Ett (Segue)
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SALUTE: EPATITE B; SIMIT, UN MALATO SU DUE NON SA DI AVERLA (2)=
(AGI) - Pescara, 19 ott. - "Occorre fare dei test - aggiunge
Sagnelli - ma hanno un costo notevole. Il trattamento
terapeutico e' possibile, non soltanto con l'interferone, ma
con dei nuovi farmaci che riescono a sopprimere la replicazione
in maniera efficientissima: sono gli analoghi nucleotidici o
analoghi nucleosidici, che vanno somministrati ogni giorno con
una sola compressa. Ma si tratta solo di soppressione ed, una
volta terminata la somministrazione, ricomincia la
replicazione. Ci sono, pero', farmaci davvero efficienti: per
questi le resistenze sono bassissime, dallo 0 all'1%".
I fattori primari di rischio per l'infezione da Epatite B
sono i seguenti: sesso rischioso e non protetto, sesso con piu'
partner o con un partner che fa uso o ha usato droghe, scambio
di siringhe infette, trasfusioni o terapie di sangue non
controllate, esposizione professionale per il personale medico
e paramedico, tatuaggi o fori nella pelle con strumenti non
monouso sterili, viaggiare o vivere in zone con alti indici di
infezione da virus dell'Epatite B, come l'Asia Sud Est, il
bacino delle Amazzoni in Sud America, le Isole del Pacifico, il
Medio Oriente. "Sono 600mila i soggetti con infezione cronica
di tipo B, ma la meta' di questi non lo sa - continua il Prof.
Sagnelli - C'e' ancora molta gente che muore di epatite, in
quanto lo stato terminale della malattia e' la cirrosi, la
quale e' quasi sempre mortale. Per ogni anno circa il 4% di
pazienti con epatite cronica sviluppa la cirrosi, tra quelli
gia' in cirrosi circa il 2-3% sviluppa un epatocarcinoma, che
e' un tumore primitivo del fegato". (AGI)
Red/Ett
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