ANSA-VATICANO/ CONCLAVE: LA 'GEOGRAFIA' DEGLI ORDINI RELIGIOSI
QUANTO PESERANNO LE CONGREGAZIONI NELL'ELEZIONE DEL NUOVO PAPA
(di Fausto Gasparroni)
(ANSA) - CITTA' DEL VATICANO, 17 FEB - Forse non avra' piu'
il peso che avevano in passato nell'elezione dei Papi, anche per
la presenza estremamente frammentata nel Collegio cardinalizio,
ma la geografia dell'appartenenza dei cardinali ''elettori''
agli ordini religiosi e' ancora una ''griglia'' per valutare le
possibili dinamiche nel Conclave da cui uscira' il successore di
Benedetto XVI. Mentre si fanno sempre piu' concrete le
possibilita' che l'''extra omnes'' venga pronunciato intorno al
10 marzo, anticipando cosi' il Conclave che le precedenti
previsioni volevano a meta' mese, e' gia' in pieno corso la
campagna di contatti e manovre che portera' alla designazione
del nuovo Pontefice.
Tra i 117 cardinali che entreranno nella Cappella Sistina,
non sono pochi quelli che appartengono a congregazioni o ordini
religiosi. Non ci sono comunque gruppi che prevalgano di molto
rispetto ad altri, vista l'attenzione con cui Benedetto XVI ha
saputo dosare le nomine tra la varie ''famiglie'' della vita
consacrata. Il rispettivo peso nel Sacro Collegio, quindi nel
Conclave, e' oggi alquanto equilibrato, e non ci sono
''blocchi'' precostituiti tali da favorire realisticamente
propri candidati.
Significativo e' comunque il fatto che il gruppo piu'
numeroso in Conclave sia quello dei Salesiani, guidato
notoriamente dal cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone.
Oltre a lui, della societa' di Don Bosco sono anche i cardinali
Angelo Amato, prefetto delle Cause dei santi, Raffaele Farina,
ex archivista e bibliotecario di Santa Romana Chiesa, e
l'honduregno Oscar Rodriguez Maradiaga, arcivescovo di
Tegucigalpa, un ''cavallo di razza'', capofila dell'episcopato
latino-americano, che anche in questo Conclave torna ad essere
uno dei ''papabili'' piu' accreditati, anche se ora c'e' chi
dice che il card. Bertone spinga per l'italiano Gianfranco
Ravasi.
I Frati Minori Francescani portano tre ''elettori'': il
brasiliano Claudio Hummes, ex prefetto del Clero, lo spagnolo
Carlos Amigo Vallejo, ex arcivescovo di Siviglia, e il
sudafricano Wilfred Fox Napier, arcivescovo di Durban.
Francescano, ma Cappuccino, e' anche lo statunitense Sean
Patrick O'Malley, arcivescovo di Boston, uomo di grande spicco
della Chiesa Usa, depositario di un'immagine pubblica rispettata
e umile, al punto di essere solito indossare il saio, ma
soprattutto deciso promotore di un'azione di pulizia dopo gli
scandali della pedofilia che hanno travolto la sua diocesi nei
decenni passati.
In Conclave entreranno due Gesuiti, che non hanno piu' una
figura di riferimento come Carlo Maria Martini: si tratta
dell'argentino Jorge Mario Bergoglio, arcivescovo di Buenos
Aires, che nel 2005 fu il vero rivale di Ratzinger, e
l'indonesiano Julius Riyadi Darmaatmadja, arcivescovo emerito di
Giakarta.
Un nome di grande rilievo viene dall'ordine dei Domenicani:
e' l'austriaco Christoph Schoenborn, arcivescovo di Vienna,
allievo di Ratzinger e uomo di possibili aperture su temi molto
cari all'episcopato nordeuropeo. Domenicano e' anche il ceco
Dominik Duka, arcivescovo di Praga.
Un Sulpiziano, cioe' dell'ordine dei sacerdoti di San
Sulpizio, e' un altro dei grandi ''papabili'', il canadese Marc
Ouellet, prefetto della Congregazione dei vescovi ed ex
arcivescovo di Quebec. Redentorista e' il boliviano Julio
Terrazas Sandoval, arcivescovo di Santa Cruz de la Sierra.
Lazzarista, cioe' della Congregazione della Missione, e' lo
sloveno Franc Rode', ex prefetto proprio della Congregazione
degli istituti di Vita consacrata, il dicastero di Curia che
presiede alle congregazioni religiose.
Restano ancora lo statunitense Francis Eugene George,
asrcivescovo di Chicago, che e' membro dei missionari oblati di
Maria Immacolata. Il cileno Francisco Javier Errazuriz Ossa, ex
arcivescovo di Santiago, che fa parte dei padri di Schoenstatt.
Quindi il libanese Bechara Boutros Rai, patriarca di Antiochia,
che appartiene all'ordine maronita della Beata Vergine Maria. E
infine l'italiano Velasio De Paolis, ex presidente della
Prefettura degli Affari economici e poi delegato pontificio per
i Legionari di Cristo, che appartiene all'ordine scalabriniano.
(ANSA).
GR
17-FEB-13 20:28 NNNN
QUANTO PESERANNO LE CONGREGAZIONI NELL'ELEZIONE DEL NUOVO PAPA
(di Fausto Gasparroni)
(ANSA) - CITTA' DEL VATICANO, 17 FEB - Forse non avra' piu'
il peso che avevano in passato nell'elezione dei Papi, anche per
la presenza estremamente frammentata nel Collegio cardinalizio,
ma la geografia dell'appartenenza dei cardinali ''elettori''
agli ordini religiosi e' ancora una ''griglia'' per valutare le
possibili dinamiche nel Conclave da cui uscira' il successore di
Benedetto XVI. Mentre si fanno sempre piu' concrete le
possibilita' che l'''extra omnes'' venga pronunciato intorno al
10 marzo, anticipando cosi' il Conclave che le precedenti
previsioni volevano a meta' mese, e' gia' in pieno corso la
campagna di contatti e manovre che portera' alla designazione
del nuovo Pontefice.
Tra i 117 cardinali che entreranno nella Cappella Sistina,
non sono pochi quelli che appartengono a congregazioni o ordini
religiosi. Non ci sono comunque gruppi che prevalgano di molto
rispetto ad altri, vista l'attenzione con cui Benedetto XVI ha
saputo dosare le nomine tra la varie ''famiglie'' della vita
consacrata. Il rispettivo peso nel Sacro Collegio, quindi nel
Conclave, e' oggi alquanto equilibrato, e non ci sono
''blocchi'' precostituiti tali da favorire realisticamente
propri candidati.
Significativo e' comunque il fatto che il gruppo piu'
numeroso in Conclave sia quello dei Salesiani, guidato
notoriamente dal cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone.
Oltre a lui, della societa' di Don Bosco sono anche i cardinali
Angelo Amato, prefetto delle Cause dei santi, Raffaele Farina,
ex archivista e bibliotecario di Santa Romana Chiesa, e
l'honduregno Oscar Rodriguez Maradiaga, arcivescovo di
Tegucigalpa, un ''cavallo di razza'', capofila dell'episcopato
latino-americano, che anche in questo Conclave torna ad essere
uno dei ''papabili'' piu' accreditati, anche se ora c'e' chi
dice che il card. Bertone spinga per l'italiano Gianfranco
Ravasi.
I Frati Minori Francescani portano tre ''elettori'': il
brasiliano Claudio Hummes, ex prefetto del Clero, lo spagnolo
Carlos Amigo Vallejo, ex arcivescovo di Siviglia, e il
sudafricano Wilfred Fox Napier, arcivescovo di Durban.
Francescano, ma Cappuccino, e' anche lo statunitense Sean
Patrick O'Malley, arcivescovo di Boston, uomo di grande spicco
della Chiesa Usa, depositario di un'immagine pubblica rispettata
e umile, al punto di essere solito indossare il saio, ma
soprattutto deciso promotore di un'azione di pulizia dopo gli
scandali della pedofilia che hanno travolto la sua diocesi nei
decenni passati.
In Conclave entreranno due Gesuiti, che non hanno piu' una
figura di riferimento come Carlo Maria Martini: si tratta
dell'argentino Jorge Mario Bergoglio, arcivescovo di Buenos
Aires, che nel 2005 fu il vero rivale di Ratzinger, e
l'indonesiano Julius Riyadi Darmaatmadja, arcivescovo emerito di
Giakarta.
Un nome di grande rilievo viene dall'ordine dei Domenicani:
e' l'austriaco Christoph Schoenborn, arcivescovo di Vienna,
allievo di Ratzinger e uomo di possibili aperture su temi molto
cari all'episcopato nordeuropeo. Domenicano e' anche il ceco
Dominik Duka, arcivescovo di Praga.
Un Sulpiziano, cioe' dell'ordine dei sacerdoti di San
Sulpizio, e' un altro dei grandi ''papabili'', il canadese Marc
Ouellet, prefetto della Congregazione dei vescovi ed ex
arcivescovo di Quebec. Redentorista e' il boliviano Julio
Terrazas Sandoval, arcivescovo di Santa Cruz de la Sierra.
Lazzarista, cioe' della Congregazione della Missione, e' lo
sloveno Franc Rode', ex prefetto proprio della Congregazione
degli istituti di Vita consacrata, il dicastero di Curia che
presiede alle congregazioni religiose.
Restano ancora lo statunitense Francis Eugene George,
asrcivescovo di Chicago, che e' membro dei missionari oblati di
Maria Immacolata. Il cileno Francisco Javier Errazuriz Ossa, ex
arcivescovo di Santiago, che fa parte dei padri di Schoenstatt.
Quindi il libanese Bechara Boutros Rai, patriarca di Antiochia,
che appartiene all'ordine maronita della Beata Vergine Maria. E
infine l'italiano Velasio De Paolis, ex presidente della
Prefettura degli Affari economici e poi delegato pontificio per
i Legionari di Cristo, che appartiene all'ordine scalabriniano.
(ANSA).
GR
17-FEB-13 20:28 NNNN
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