22/03/2013 |
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L’UE è pronta a ratificare il protocollo delle Nazioni Unite sulle armi da fuoco, a seguito dell’adozione di nuove norme sulla vendita, la detenzione e il trasferimento di armi da fuoco all’interno e all’esterno dell’Europa. |
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Scopo del protocollo delle Nazioni Unite sulle armi da fuoco è rafforzare la cooperazione contro la fabbricazione e il traffico illeciti di armi di piccolo calibro, quali armi corte e pistole. Questo commercio genera proventi per circa 180 milioni di euro all’anno per la criminalità organizzata in tutto il mondo.
«Il traffico illecito di armi da fuoco rappresenta una minaccia crescente per la sicurezza dei cittadini europei e un’attività redditizia per i criminali. È necessario rafforzare i controlli sulle armi che entrano, circolano ed escono dal territorio dell’UE al fine di prevenirne un uso indebito. La conclusione del protocollo delle Nazioni Unite sulle armi da fuoco conferma l’impegno dell’Unione europea a proteggere i cittadini dal rischio della violenza delle armi nell’UE e nel resto del mondo», ha dichiarato la commissaria UE per gli Affari interni, Cecilia Malmström.
Il testo del protocollo contiene disposizioni volte a:
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conservare dati dettagliati sull’importazione, l’esportazione e il transito di armi da fuoco;
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adottare un
sistema internazionale di marcatura delle armi da fuoco da apporre alla
fabbricazione e ogni qualvolta vengano importate;
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istituire un
sistema di autorizzazioni armonizzato a disciplina dell’importazione,
esportazione, transito e riesportazione delle armi da fuoco;
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prevenire il
furto, la perdita o lo sviamento di armi da fuoco attraverso il
rafforzamento dei controlli delle esportazioni, dei punti di
esportazione e dei controlli alle frontiere;
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scambiare
informazioni su produttori, distributori, importatori ed esportatori
autorizzati, sulle rotte utilizzate dai trafficanti e sulle prassi
migliori nella lotta al traffico al fine di accrescere la capacità degli
Stati di prevenire, individuare e indagare sul traffico illecito di
armi da fuoco.
Il Consiglio, con l’approvazione del Parlamento europeo, dovrebbe ora adottare la proposta di ratifica del protocollo delle Nazioni Unite sulle armi da fuoco. Entro la fine del 2013, la Commissione presenterà una comunicazione su come arginare la minaccia posta dalle armi da fuoco alla sicurezza interna dell’Unione europea.
Contesto
Nel 2002 la Commissione ha negoziato e firmato, a nome dell’UE, il protocollo delle Nazioni Unite sulle armi da fuoco. La conclusione del processo – l’effettiva ratifica del protocollo – era stata rinviata a una fase successiva, al fine di aggiornare e allineare la legislazione dell’UE alle disposizioni del protocollo. L’UE ha nel frattempo adottato la seguente legislazione:
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la direttiva 2008/51/CE (che modifica la direttiva 91/477/CEE
del Consiglio) stabilisce le norme in materia di controllo da parte
degli Stati membri dell’UE dell’acquisizione e della detenzione di armi
da fuoco e del loro trasferimento verso un altro Stato membro dell’UE.
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il regolamento n. 258/2012/UE (IP/12/225)
stabilisce obblighi in materia di autorizzazioni per l’esportazione,
l’importazione e il transito e semplifica il rintracciamento delle armi.
Si applica alle armi da fuoco, loro parti e componenti essenziali e
munizioni ad uso civile e non riguarda le armi ad uso militare.
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