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sabato 23 marzo 2013

Occupazione: 24,2 milioni di euro dal Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione per aiutare i lavoratori licenziati in Austria, Danimarca, Finlandia, Italia, Romania, Spagna e Svezia




22/03/2013

La Commissione europea ha erogato fondi per un totale di 24,2 milioni di euro ad Austria, Danimarca, Finlandia, Italia, Romania, Spagna e Svezia a titolo del Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione (FEG) per aiutare 5.271 lavoratori di questi paesi colpiti da licenziamento in una vasta gamma di settori - tra cui quelli automobilistico, motociclistico, dei telefoni cellulari, dei prodotti metallici, delle apparecchiature elettroniche e dell'assistenza sociale - a ritrovare un'occupazione.
Occupazione: 24,2 milioni di euro dal Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione per aiutare i lavoratori licenziati in Austria, Danimarca, Finlandia, Italia, Romania, Spagna e Svezia
Il Commissario europeo per l'Occupazione, gli affari sociali e l'integrazione László Andor ha dichiarato: "Il FEG è uno strumento efficace per sostenere i lavoratori licenziati a seguito di mutamenti strutturali del commercio mondiale. Ha anche dimostrato la sua validità in casi di licenziamenti dovuti alla crisi economica. La Commissione prende atto con soddisfazione che gli Stati membri hanno convenuto di proseguire il FEG per il prossimo periodo di programmazione 2014-2020".
La ripartizione dei complessivi 24,2 milioni di euro è la seguente:
8,2 milioni di euro serviranno ad aiutare 2.416 ex dipendenti Nokia (1.000 in Finlandia e 1.416 in Romania) che hanno perso il loro posto di lavoro a causa del trasferimento delle linee di assemblaggio dei telefoni mobili in paesi asiatici. Per maggiori dettagli sulle misure proposte per aiutare i lavoratori licenziati si vedano anche i comunicati IP/12/1122 e IP/12/1123.
5,4 milioni di euro andranno a beneficio di 1.350 ex dipendenti Saab in Svezia. Il loro licenziamento è conseguenza della spostamento della produzione in Asia, a causa della crescente domanda di autovetture sui mercati asiatici. Per maggiori dettagli sulle misure proposte per aiutare i lavoratori licenziati si veda anche il comunicato IP/12/1124.
5,2 milioni di euro saranno di ausilio a 350 lavoratori licenziati in Stiria (Austria). I licenziamenti che hanno avuto luogo in Stiria nel settore dei servizi mobili di assistenza sociale (fornitura di servizi sociali mobili per disabili e assistenza mobile ai giovani) sono una conseguenza dei tagli alle voci di bilancio relative ai servizi sociali indotti dall'attuale crisi economica e finanziaria. Per maggiori dettagli sulle misure proposte per aiutare i lavoratori licenziati si veda anche il comunicato IP/12/1119.
2,6 milioni di euro andranno a favore di 502 lavoratori licenziati da dieci produttori di motocicli, pezzi di ricambio o componentistica per l'industria dei motocicli e dei ciclomotori in Italia, che è il principale centro di produzione europeo del settore. I licenziamenti sono conseguenza della riduzione della domanda di tali veicoli in Europa. Per maggiori dettagli sulle misure proposte per aiutare i lavoratori licenziati si veda anche il comunicato IP/12/1120.
1,3 milioni di euro serviranno ad aiutare 616 ex dipendenti della Flextronics Denmark, azienda produttrice di circuiti stampati. I licenziamenti sono la diretta conseguenza di modifiche strutturali rilevanti del commercio mondiale, nel cui quadro si inserisce il trasferimento in Asia di fabbriche di apparecchiature elettroniche. Nel caso specifico la casa madre, la Singapore Flextronics, ha deciso di chiudere la sua controllata danese. Per maggiori dettagli sulle misure proposte per aiutare i lavoratori licenziati si veda anche il comunicato IP/12/1121.
1,2 milioni di euro andranno a favore di 500 lavoratori licenziati da produttori spagnoli di manufatti metallici. Il settore dei prodotti in metallo svolge un ruolo chiave in quanto rifornisce molte industrie manifatturiere, in particolare nei settori della cantieristica navale, delle costruzioni e automobilistico. La crisi economica ha avuto un impatto significativo su tutte queste attività nell'intera UE, come dimostrato dalle precedenti domande di contributo FEG. Per maggiori dettagli sulle misure proposte per aiutare i lavoratori licenziati si veda anche il comunicato IP/12/1125.
Questi stanziamenti sono il risultato delle proposte presentate dalla Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio dei ministri a seguito delle domande di finanziamento FEG dei paesi interessati. Il Consiglio e il Parlamento hanno approvato le proposte, svincolando i fondi.
Contesto
Dal 2007, anno in cui è divenuto operativo, il FEG ha ricevuto 105 domande di contributo finanziario. Sono stati richiesti fondi per circa 454 milioni di euro per dare aiuto a circa 94.500 lavoratori. Attualmente sta aumentando il numero dei settori economici e degli Stati membri che presentano domande FEG per aiutare i lavoratori licenziati.
Una maggiore apertura del commercio con il resto del mondo si traduce generalmente in vantaggi per la crescita e l'occupazione, ma talvolta anche in perdita di posti di lavoro, in particolare in settori vulnerabili e nel caso delle professioni meno qualificate. Per questa ragione il presidente della Commissione Barroso ha proposto a suo tempo di creare un fondo per aiutare coloro che subiscono maggiormente le conseguenze della globalizzazione. Il FEG, costituito alla fine del 2006, è stato creato per dimostrare concretamente la solidarietà dei molti che beneficiano dell'apertura dei mercati verso coloro che si trovano ad affrontare lo shock improvviso di perdere il lavoro. Nel giugno 2009, le norme del FEG sono state riviste per rafforzare il ruolo di tale fondo come strumento di intervento tempestivo e come parte integrante della risposta della UE alla crisi economica e finanziaria. Il regolamento FEG rivisto è entrato in vigore il 2 luglio 2009 e si applica a tutte le domande ricevute a partire dal 1° maggio 2009 al 31 dicembre 2011. In mancanza di accordo in sede di Consiglio, non è stato possibile prorogare oltre il 2011 questo strumento di risposta alla crisi.
In base all'esperienza acquisita con il FEG dal 2007 e al suo valore aggiunto per i lavoratori assistiti e le regioni colpite, la Commissione ha proposto di mantenere il Fondo nell'ambito del quadro finanziario pluriennale 2014-2020, migliorandone ulteriormente il funzionamento. Si prevede di intervenire sia sui licenziamenti causati dalla crisi economica che su nuove categorie di lavoratori, come gli interinali e gli autonomi. La proposta è stata approvata dal Consiglio ed è attualmente all'esame del Parlamento.

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