Riceviamo da Ficiesse e pubblichiamo
STRALCI DELLA CIRCOLARE GDF SULLA PROGRAMMAZIONE
OPERATIVA 2013 DEL CORPO PUBBLICATI DAL SOLE 24 ORE
Riportiamo di seguito gli stralci della circolare sulla programmazione operativa 2013 della Guardia di finanza
I controlli della specie dovranno essere eseguiti nel rispetto delle procedure illustrate nel volume II, parte IV, capitolo 1, paragrafo 1., del Manuale operativo in tema di "Attività della Guardia di Finanza nel settore delle accise e dell'imposizione indiretta sulla produzione e sui consumi", diramato con circolare n. 115100 in data 18 aprile 2011.
La loro consuntivazione sarà effettuata in conformità alle disposizioni impartite con il foglio n. 277910 in data 20 settembre 2012.
Da http://www.ilsole24ore.com/art/norme-e-tributi/2013-04-02/controlli-164012.shtml
Riportiamo di seguito gli stralci della circolare sulla programmazione operativa 2013 della Guardia di finanza
I
CONTROLLI DELLA GDF
Pubblichiamo alcuni
stralci della "Programmazione operativa 2013: avvio del processo di condivisione
degli obiettivi con i centri di responsabilità di secondo livello e direttive
programmatiche" del Comando generale della Guardia di Finanza.
LE AREE DI
INTERVENTO
Premessa
L'atto d'indirizzo per la definizione delle priorità politiche per l'anno 2013, emanato dal Ministro dell'Economia e delle Finanze in data 1° o ttobre 2012, prevede che, nel corso della prossima annualità , dovranno proseguire le azioni intraprese ai fini della stabilizzazione dei mercati finanziari e della situazione economica, della ripresa della crescita, della riduzione dell'incidenza del debito pubblico, nonché del contrasto all'evasione e all'elusione fiscale.
L'atto d'indirizzo per la definizione delle priorità politiche per l'anno 2013, emanato dal Ministro dell'Economia e delle Finanze in data 1° o ttobre 2012, prevede che, nel corso della prossima annualità , dovranno proseguire le azioni intraprese ai fini della stabilizzazione dei mercati finanziari e della situazione economica, della ripresa della crescita, della riduzione dell'incidenza del debito pubblico, nonché del contrasto all'evasione e all'elusione fiscale.
In particolare, l'AutoritÃ
politica ha individuato, quali aree prioritarie di intervento, l'ulteriore
rafforzamento alla lotta all'evasione e all'elusione fiscale, con particolare
riguardo ai fenomeni di rilievo internazionale, ed il potenziamento del
contrasto agli illeciti che provocano nocumento alla spesa pubblica nazionale e
comunitaria.
Il documento dispone, inoltre, che il Corpo, così come gli altri destinatari della disposizione, provveda ad individuare a tal fine obiettivi strategici, piani operativi correlati e indicatori di misurazione dei risultati coerenti con le suddette priorità .
Il documento dispone, inoltre, che il Corpo, così come gli altri destinatari della disposizione, provveda ad individuare a tal fine obiettivi strategici, piani operativi correlati e indicatori di misurazione dei risultati coerenti con le suddette priorità .
L'apporto della Guardia di
Finanza all'attuazione delle priorità fissate dall'Autorità di Governo dovrÃ
essere caratterizzato da:
a. una concentrazione delle risorse operative sui fenomeni di evasione, di frode e di illegalità economico-finanziaria più pericolosi e maggiormente lesivi per il bilancio pubblico;
b. un approccio trasversale e l'utilizzo di metodologie investigative e di indagine proprie di una forza di polizia, facendo ricorso all'attività d'intelligence, di analisi di rischio e di controllo economico del territorio ai fini della selezione dei soggetti da sottoporre ad attività investigativa;
c. un concreto recupero di risorse finanziarie.
a. una concentrazione delle risorse operative sui fenomeni di evasione, di frode e di illegalità economico-finanziaria più pericolosi e maggiormente lesivi per il bilancio pubblico;
b. un approccio trasversale e l'utilizzo di metodologie investigative e di indagine proprie di una forza di polizia, facendo ricorso all'attività d'intelligence, di analisi di rischio e di controllo economico del territorio ai fini della selezione dei soggetti da sottoporre ad attività investigativa;
c. un concreto recupero di risorse finanziarie.
Le direttive contenute
nell'Atto di indirizzo consentono di avviare il processo di condivisione degli
obiettivi per il 2013 – che, per la prima volta, contiene anche indicazioni di
carattere programmatico – con riferimento alla lotta all'evasione fiscale, alle
frodi nel settore della spesa pubblica, alla criminalità economica e finanziaria
e ai traffici illeciti, nella sostanziale conferma delle rinnovate linee
d'azione delineate con le circolari di programma per il 20111 e 20122.
Il processo di condivisione si concluderà con
l'assegnazione degli obiettivi "definitivi" nelle diverse aree della missione
istituzionale di polizia economico – finanziaria e potrà essere integrato con le
eventuali ulteriori disposizioni che dovessero rendersi necessarie in seguito
all'emanazione della Direttiva generale per l'azione amministrativa e la
gestione per la prossima annualità .
LE FASCE DI CONTRIBUENTI
SOTTOPOSTI A CONTROLLO
(1) Piani di verifiche di
3ª fascia (con volume d'affari oltre € 100.000.000)
Gli obiettivi di verifica nei confronti dei contribuenti ricompresi nella 3a fascia di volume d'affari sono determinati dall'art. 27, commi da 9 a 11, del D.L. 29 novembre 2008, n. 185, convertito dalla Legge 8 gennaio 2009, n. 2, a norma del quale le "imprese di più rilevanti dimensioni" sono destinatarie di un controllo sostanziale, di norma, entro l'anno successivo a quello di presentazione della dichiarazione, sulla base di specifiche analisi di rischio. La Guardia di Finanza concorre all'attuazione della citata disposizione mediante l'effettuazione di verifiche nei confronti dei contribuenti a più elevato livello di rischio di evasione.
Gli obiettivi di verifica nei confronti dei contribuenti ricompresi nella 3a fascia di volume d'affari sono determinati dall'art. 27, commi da 9 a 11, del D.L. 29 novembre 2008, n. 185, convertito dalla Legge 8 gennaio 2009, n. 2, a norma del quale le "imprese di più rilevanti dimensioni" sono destinatarie di un controllo sostanziale, di norma, entro l'anno successivo a quello di presentazione della dichiarazione, sulla base di specifiche analisi di rischio. La Guardia di Finanza concorre all'attuazione della citata disposizione mediante l'effettuazione di verifiche nei confronti dei contribuenti a più elevato livello di rischio di evasione.
All'esito di un monitoraggio
condotto a livello centrale, sugli interventi ispettivi svolti nei riguardi dei
soggetti di maggiori dimensioni nel biennio 2010-2011, è emerso che:
- le verifiche nei confronti dei contribuenti in argomento sono risultate di gran lunga le più remunerative in termini di rendimento medio;
- parte degli interventi eseguiti ai fini doganali, dell'IVA intracomunitaria e delle accise (individuati sulla base della "fonte di innesco" corrispondente) è stata effettuata al solo scopo di conseguire gli obiettivi numerici assegnati nell'ambito delle verifiche di 3a fascia, peraltro con risultati assolutamente marginali in tutti i settori di servizio.
- le verifiche nei confronti dei contribuenti in argomento sono risultate di gran lunga le più remunerative in termini di rendimento medio;
- parte degli interventi eseguiti ai fini doganali, dell'IVA intracomunitaria e delle accise (individuati sulla base della "fonte di innesco" corrispondente) è stata effettuata al solo scopo di conseguire gli obiettivi numerici assegnati nell'ambito delle verifiche di 3a fascia, peraltro con risultati assolutamente marginali in tutti i settori di servizio.
Pertanto, tenuto conto delle
priorità politiche fissate dall'Autorità di Governo e allo scopo di incrementare
ulteriormente la qualità delle verifiche nei confronti della specifica
categoria, è stato previsto un numero minimo di interventi da eseguire che,
però, dovrà riguardare unicamente i settori delle imposte sui redditi e
dell'IVA. Considerata la rilevanza strategica della presenza ispettiva del Corpo
in questo segmento, è necessario che i contribuenti siano selezionati non solo
in relazione alla sussistenza di più elevati profili di rischio, ma anche sulla
base di specifici e concreti indizi di evasione, valorizzando a tal fine anche
gli elementi acquisiti in altri segmenti della missione istituzionale.
Conseguentemente, fermo
restando che il Corpo continuerà a concorrere all'attuazione della disposizione
citata, i carichi ispettivi del 2013 sono stati rimodulati tenendo conto del
numero di verifiche concluse negli anni 2010 e 2011 e dei risultati conseguiti7,
della platea dei contribuenti8 e dei militari effettivamente impiegati
nell'esecuzione dei servizi della specie.
Le verifiche assegnate ai fini IVA e imposte sui redditi costituiscono il carico minimale da assicurare nell'anno: i Comandi Regionali potranno pertanto proporre, già in sede di condivisione, l'attribuzione di un obiettivo più elevato qualora dispongano di elementi che facciano ritenere opportuna e proficua una maggiore presenza ispettiva nei confronti dei contribuenti con volume d'affari superiore a 100 milioni di euro.
Si confermano le disposizioni contenute nella circolare n. 579/INCC del 26 novembre 2011 (paragrafo 2.b.) riguardanti le modalità di coordinamento a livello regionale con l'Agenzia delle Entrate e le misure da adottare per garantire la massima riservatezza dei soggetti segnalati.
Le verifiche assegnate ai fini IVA e imposte sui redditi costituiscono il carico minimale da assicurare nell'anno: i Comandi Regionali potranno pertanto proporre, già in sede di condivisione, l'attribuzione di un obiettivo più elevato qualora dispongano di elementi che facciano ritenere opportuna e proficua una maggiore presenza ispettiva nei confronti dei contribuenti con volume d'affari superiore a 100 milioni di euro.
Si confermano le disposizioni contenute nella circolare n. 579/INCC del 26 novembre 2011 (paragrafo 2.b.) riguardanti le modalità di coordinamento a livello regionale con l'Agenzia delle Entrate e le misure da adottare per garantire la massima riservatezza dei soggetti segnalati.
2) Piano di interventi di
2ª fascia di volume d'affari (da € 5.164.569 a € 100.000.000)
Nei confronti dei contribuenti ricompresi nella 2a fascia di volume d'affari, il carico ispettivo è vincolato dall'art. 24, comma 2, del D.L. 31 maggio 2010, n. 78, convertito dalla Legge 30 luglio 2010, n. 122, in base al quale l'Agenzia delle Entrate e la Guardia di Finanza realizzano coordinati piani d'intervento annuali nei confronti dei contribuenti non soggetti a studi di settore né a tutoraggio, elaborati su analisi di rischio a livello locale che riguardino, rispettivamente, almeno un decimo ciascuno della platea di riferimento, a livello non solo nazionale, ma anche regionale e provinciale.
Dall'esame dei contribuenti rientranti in questa fascia di volume d'affari è emerso un incremento (+8,4%) della platea di riferimento rispetto a quella presa a base della condivisione degli obiettivi per il 2012, che ha determinato un conseguente aumento del numero degli interventi da assicurare nel 2013.
Nei confronti dei contribuenti ricompresi nella 2a fascia di volume d'affari, il carico ispettivo è vincolato dall'art. 24, comma 2, del D.L. 31 maggio 2010, n. 78, convertito dalla Legge 30 luglio 2010, n. 122, in base al quale l'Agenzia delle Entrate e la Guardia di Finanza realizzano coordinati piani d'intervento annuali nei confronti dei contribuenti non soggetti a studi di settore né a tutoraggio, elaborati su analisi di rischio a livello locale che riguardino, rispettivamente, almeno un decimo ciascuno della platea di riferimento, a livello non solo nazionale, ma anche regionale e provinciale.
Dall'esame dei contribuenti rientranti in questa fascia di volume d'affari è emerso un incremento (+8,4%) della platea di riferimento rispetto a quella presa a base della condivisione degli obiettivi per il 2012, che ha determinato un conseguente aumento del numero degli interventi da assicurare nel 2013.
Anche nei confronti dei
soggetti economici rientranti in questa categoria è stato individuato un numero
minimo di verifiche da eseguirsi nei settori delle imposte sui redditi e
dell'IVA, parametrato sulla platea di riferimento e sulle verifiche concluse nel
biennio 2010/2011. Allo scopo di evitare che la necessità di conseguire il
carico complessivo previsto dal citato art. 24 del D.L. n. 78/2010 possa
incidere negativamente sulla qualità delle attività ispettive, il raggiungimento
degli obiettivi sarà assicurato, in aggiunta alle verifiche assegnate, mediante
l'esecuzione di uno specifico numero di "interventi".
Gli "interventi" potranno
consistere nell'esecuzione di ulteriori verifiche o controlli ai fini delle
imposte sui redditi e dell'IVA, ovvero verifiche in materia doganale, ai fini
delle accise o dell'IVA intracomunitaria, secondo le valutazioni dei Comandanti
Regionali.
La quantificazione del target degli "interventi" è stata effettuata secondo le stesse logiche perequative già adottate per il sub-obiettivo dei controlli nel decorso biennio.
Si tratta di una significativa novità rispetto alle linee guida precedentemente adottate, che viene introdotta per migliorare la qualità della presenza ispettiva del Corpo nei confronti dei contribuenti rientranti nella 2a fascia di volume d'affari.
La quantificazione del target degli "interventi" è stata effettuata secondo le stesse logiche perequative già adottate per il sub-obiettivo dei controlli nel decorso biennio.
Si tratta di una significativa novità rispetto alle linee guida precedentemente adottate, che viene introdotta per migliorare la qualità della presenza ispettiva del Corpo nei confronti dei contribuenti rientranti nella 2a fascia di volume d'affari.
Infatti, le analisi condotte nello specifico comparto
hanno permesso di rilevare che:
- nel 2011, l'11% delle verifiche eseguite ai fini delle imposte sui redditi e dell'IVA è stato concluso senza la constatazione di violazioni di carattere sostanziale;
- le richieste di rimodulazione avanzate nel corso del 2012 hanno riguardato anche la "conversione" di verifiche in controlli.
Alla luce di quanto precede, i Comandi Regionali provvederanno a ripartire i carichi delle verifiche, ai fini dell'IVA e delle imposte sui redditi, e degli "interventi" avendo cura di rispettare, anche a livello provinciale, il vincolo normativo previsto dal citato art. 24 del D.L. n. 78/2010. Il carico complessivo è stato determinato in funzione della platea dei contribuenti di medie dimensioni, i cui dati sono stati già condivisi con la Direzione Centrale Accertamento dell'Agenzia delle Entrate e costituiranno l'unica base di riferimento per la redistribuzione dei carichi e il previsto coordinamento a livello provinciale.
- nel 2011, l'11% delle verifiche eseguite ai fini delle imposte sui redditi e dell'IVA è stato concluso senza la constatazione di violazioni di carattere sostanziale;
- le richieste di rimodulazione avanzate nel corso del 2012 hanno riguardato anche la "conversione" di verifiche in controlli.
Alla luce di quanto precede, i Comandi Regionali provvederanno a ripartire i carichi delle verifiche, ai fini dell'IVA e delle imposte sui redditi, e degli "interventi" avendo cura di rispettare, anche a livello provinciale, il vincolo normativo previsto dal citato art. 24 del D.L. n. 78/2010. Il carico complessivo è stato determinato in funzione della platea dei contribuenti di medie dimensioni, i cui dati sono stati già condivisi con la Direzione Centrale Accertamento dell'Agenzia delle Entrate e costituiranno l'unica base di riferimento per la redistribuzione dei carichi e il previsto coordinamento a livello provinciale.
Il criterio di flessibilitÃ
conseguente all'assegnazione dell'obiettivo degli "interventi" è volto a
consentire ai Comandi Regionali di operare una equilibrata ripartizione che
tenga conto non solo della media delle verifiche eseguite nel biennio
precedente, ma anche delle caratteristiche dei fenomeni illeciti che connotano
le specifiche realtà territoriali, nella prospettiva di migliorare la qualitÃ
della presenza ispettiva della Guardia di Finanza nei confronti dei contribuenti
di medie dimensioni.
I criteri di ripartizione degli "interventi" saranno rappresentati a questo Comando Generale nell'ambito del processo di condivisione, mentre la loro ripartizione numerica e per tipologia tra i Comandi Provinciali sarà comunicata tramite la procedura STAT a conclusione della condivisione, ferma restando la possibilità di apportare successivamente – garantendo comunque l'invarianza del numero complessivo di "interventi" – le rimodulazioni ritenute opportune. In particolare, potranno essere avanzate motivate richieste di conversione in controlli di parte delle verifiche assegnate ai fini IVA e delle imposte sui redditi.
I criteri di ripartizione degli "interventi" saranno rappresentati a questo Comando Generale nell'ambito del processo di condivisione, mentre la loro ripartizione numerica e per tipologia tra i Comandi Provinciali sarà comunicata tramite la procedura STAT a conclusione della condivisione, ferma restando la possibilità di apportare successivamente – garantendo comunque l'invarianza del numero complessivo di "interventi" – le rimodulazioni ritenute opportune. In particolare, potranno essere avanzate motivate richieste di conversione in controlli di parte delle verifiche assegnate ai fini IVA e delle imposte sui redditi.
Si confermano le direttive
impartite con le circolari n. 367/INCC datata 22 novembre 2010 e n. 25/INCC del
27 gennaio 2012, riguardanti il coordinamento tra i Comandanti Provinciali ei
Direttori Provinciali dell'Agenzia delle Entrate per la programmazione
nominativa, che riguarderà esclusivamente le verifiche ai fini dell'IVA e delle
imposte sui redditi.
(3) Piani di verifiche di
1ª fascia di volume d'affari (fino a € 5.164.568)
L'analisi condotta sui risultati conseguiti nei primi dieci mesi del 2012 nei confronti dei contribuenti in esame ha posto in risalto l'efficacia delle linee di indirizzo impartite con le circolari n. 472/INCC del 4 ottobre 2011 e n. 579/INCC in data 26 novembre 2011, con le quali si è proceduto alla conversione di 2.000 verifiche in controlli e alla rimodulazione delle attività ispettive nei confronti dei contribuenti di minori dimensioni.
Infatti, nonostante la diminuzione del numero delle verifiche eseguite, la media dei risultati conseguiti (ricavi non dichiarati, costi non deducibili ai fini delle imposte sui redditi e IVA dovuta) è superiore a quella degli interventi della specie conclusi nel biennio 2010 e 2011.
L'analisi condotta sui risultati conseguiti nei primi dieci mesi del 2012 nei confronti dei contribuenti in esame ha posto in risalto l'efficacia delle linee di indirizzo impartite con le circolari n. 472/INCC del 4 ottobre 2011 e n. 579/INCC in data 26 novembre 2011, con le quali si è proceduto alla conversione di 2.000 verifiche in controlli e alla rimodulazione delle attività ispettive nei confronti dei contribuenti di minori dimensioni.
Infatti, nonostante la diminuzione del numero delle verifiche eseguite, la media dei risultati conseguiti (ricavi non dichiarati, costi non deducibili ai fini delle imposte sui redditi e IVA dovuta) è superiore a quella degli interventi della specie conclusi nel biennio 2010 e 2011.
Nell'ottica di proseguire il
processo di miglioramento qualitativo dell'azione ispettiva, anche nei confronti
dei contribuenti di minori dimensioni è stato previsto per il 2013,
analogamente alle altre fasce di volume d'affari, un obiettivo minimo di
verifiche da eseguirsi, solo nei settori delle imposte sui redditi e dell'IVA.
Conseguentemente, ai fini del raggiungimento dello specifico obiettivo, non
concorreranno le verifiche in materia di accise e IVA intracomunitaria, per le
quali sono stati previsti specifici carichi ispettivi, nonché quelle in materia
doganale.
Il numero degli interventi da svolgere è stato determinato prendendo in considerazione la media delle verifiche concluse ai fini dell'IVA e delle imposte sui redditi nel biennio 2010-2011, da cui sono state sottratte le attività che si sono concluse senza la constatazione di risultati nei principali settori di servizio.
Il numero degli interventi da svolgere è stato determinato prendendo in considerazione la media delle verifiche concluse ai fini dell'IVA e delle imposte sui redditi nel biennio 2010-2011, da cui sono state sottratte le attività che si sono concluse senza la constatazione di risultati nei principali settori di servizio.
Allo scopo di consentire la programmazione nominativa dei
soggetti da sottoporre a verifica nel primo semestre del 2013 – che dovrebbe
essere inviata al livello gerarchico superiore a quello proponente entro il 15
dicembre10 – i Comandanti di reparto procederanno a pianificare un numero di
obiettivi sulla base del carico che sarà attribuito loro dai Comandi Regionali
in sede di ripartizione dei target assegnati con la presente11 e a trasmettere
l'elenco, per l'approvazione, al livello gerarchico sovraordinato entro il 15
gennaio 2013.
Le modifiche agli obiettivi di verifica, autorizzate dal Comando Generale in accoglimento delle eventuali richieste di rimodulazione che saranno avanzate nell'ambito del processo di condivisione dai Comandi Regionali, saranno tenute in considerazione per la programmazione del secondo semestre del 2013.
Le modifiche agli obiettivi di verifica, autorizzate dal Comando Generale in accoglimento delle eventuali richieste di rimodulazione che saranno avanzate nell'ambito del processo di condivisione dai Comandi Regionali, saranno tenute in considerazione per la programmazione del secondo semestre del 2013.
I CONTROLLI SUI
PROFESSIONISTI
Sub-obiettivo di verifiche
nei confronti di professionisti e artisti
In linea di continuità con la
corrente annualità , anche per il 2013 è stato fissato un carico ispettivo nei
confronti di professionisti e artisti, che costituisce sub-obiettivo delle
verifiche assegnate ai fini delle imposte sui redditi e dell'IVA.
Secondo il consolidato approccio trasversale finalizzato ad incrementare la qualità dell'azione del Corpo, tali verifiche, programmate nella misura di 3.000 interventi, pari a circa il 18% di quelle di 1a fascia, saranno svolte nei confronti di tutte le categorie di professionisti e artisti, riservando la priorità alle figure professionali rientranti nelle macro-aree della consulenza legale, contabile e finanziaria, dei settori sanitario e dell'assistenza sociale, degli studi tecnici, ingegneristici e di architettura.
Secondo il consolidato approccio trasversale finalizzato ad incrementare la qualità dell'azione del Corpo, tali verifiche, programmate nella misura di 3.000 interventi, pari a circa il 18% di quelle di 1a fascia, saranno svolte nei confronti di tutte le categorie di professionisti e artisti, riservando la priorità alle figure professionali rientranti nelle macro-aree della consulenza legale, contabile e finanziaria, dei settori sanitario e dell'assistenza sociale, degli studi tecnici, ingegneristici e di architettura.
Gli interventi saranno svolti
facendo leva sull'approccio trasversale alle molteplici forme di illegalitÃ
economico-finanziaria connesse all'evasione fiscale, tipico del Corpo, allo
scopo di individuare fenomeni evasivi:
- posti in essere non solo dagli stessi consulenti, ma anche da contribuenti che si sono avvalsi delle loro prestazioni professionali per trasferire all'estero somme provento di evasione o per realizzare complesse forme di frode o elusione fiscale;
- strettamente funzionali a "giustificare" o trasferire disponibilità finanziarie frutto di gravi forme di corruzione, appropriazione indebita, frodi alla spesa sanitaria, comparaggio, ecc..
- posti in essere non solo dagli stessi consulenti, ma anche da contribuenti che si sono avvalsi delle loro prestazioni professionali per trasferire all'estero somme provento di evasione o per realizzare complesse forme di frode o elusione fiscale;
- strettamente funzionali a "giustificare" o trasferire disponibilità finanziarie frutto di gravi forme di corruzione, appropriazione indebita, frodi alla spesa sanitaria, comparaggio, ecc..
Si precisa, inoltre, che:
- l'obiettivo dovrà essere ripartito tenendo conto della platea delle figure professionali e artistiche nell'ambito di ciascun Comando Provinciale, avendo cura di garantire una omogenea presenza ispettiva sul territorio e di concentrare l'azione nei confronti delle professionalità maggiormente significative nella specifica area geografica12;
- al fine di rendere più funzionale l'assegnazione dei carichi ispettivi tra i Nuclei di polizia tributaria e i reparti territoriali, i Comandi Regionali procederanno, ove già non provveduto, a rimodulare le fasce di volume d'affari con riferimento agli esercenti arti e professioni, secondo le disposizioni contenute nella citata circolare n. 264/INCC (paragrafo 3.a.(1).
- l'obiettivo dovrà essere ripartito tenendo conto della platea delle figure professionali e artistiche nell'ambito di ciascun Comando Provinciale, avendo cura di garantire una omogenea presenza ispettiva sul territorio e di concentrare l'azione nei confronti delle professionalità maggiormente significative nella specifica area geografica12;
- al fine di rendere più funzionale l'assegnazione dei carichi ispettivi tra i Nuclei di polizia tributaria e i reparti territoriali, i Comandi Regionali procederanno, ove già non provveduto, a rimodulare le fasce di volume d'affari con riferimento agli esercenti arti e professioni, secondo le disposizioni contenute nella citata circolare n. 264/INCC (paragrafo 3.a.(1).
L'obiettivo perseguito è quello, come precisato dalla
circolare n. 1/200813, di assegnare anche ai Nuclei di polizia tributaria
competenze operative nei riguardi della categoria in esame che, altrimenti, pur
avendo un'importanza socio-economica significativa, andrebbe a ricadere nella
sfera esclusiva degli altri reparti territoriali;
-lo specifico sub-obiettivo concorrerà al raggiungimento dei target di verifica in relazione alla fascia di volume d'affari in cui il professionista selezionato rientra14;
-per massimizzare l'efficacia del piano ispettivo e consentire la conclusione degli interventi entro l'anno di avvio – anche laddove siano esperite, come è auspicato, le indagini finanziarie –, tutte le verifiche rientranti nel sub-obiettivo in argomento saranno intraprese, tendenzialmente, entro il mese di aprile 2013. Naturalmente, rimane salva la possibilità di avviarle successivamente, ove siano conseguenti all'utilizzo ai fini fiscali di elementi acquisiti nell'ambito di indagini di polizia giudiziaria, ovvero scaturiscano dalla valorizzazione dell'esito di attività svolte in altri segmenti della missione istituzionale (es. ispezioni antiriciclaggio).
-lo specifico sub-obiettivo concorrerà al raggiungimento dei target di verifica in relazione alla fascia di volume d'affari in cui il professionista selezionato rientra14;
-per massimizzare l'efficacia del piano ispettivo e consentire la conclusione degli interventi entro l'anno di avvio – anche laddove siano esperite, come è auspicato, le indagini finanziarie –, tutte le verifiche rientranti nel sub-obiettivo in argomento saranno intraprese, tendenzialmente, entro il mese di aprile 2013. Naturalmente, rimane salva la possibilità di avviarle successivamente, ove siano conseguenti all'utilizzo ai fini fiscali di elementi acquisiti nell'ambito di indagini di polizia giudiziaria, ovvero scaturiscano dalla valorizzazione dell'esito di attività svolte in altri segmenti della missione istituzionale (es. ispezioni antiriciclaggio).
IL CONTRASTO AL LAVORO
NERO
Contrasto al lavoro
sommerso
L'azione del Corpo a contrasto del lavoro nero e irregolare si fonda su un approccio trasversale volto a colpire tutte le manifestazioni di illegalità connesse a questo fenomeno – quali l'evasione fiscale e contributiva, lo sfruttamento dell'immigrazione clandestina, le frodi in danno del sistema previdenziale, la produzione ed il commercio di articoli con marchi contraffatti – ed è orientata in tutti i settori a più intenso utilizzo di manodopera.
L'azione del Corpo a contrasto del lavoro nero e irregolare si fonda su un approccio trasversale volto a colpire tutte le manifestazioni di illegalità connesse a questo fenomeno – quali l'evasione fiscale e contributiva, lo sfruttamento dell'immigrazione clandestina, le frodi in danno del sistema previdenziale, la produzione ed il commercio di articoli con marchi contraffatti – ed è orientata in tutti i settori a più intenso utilizzo di manodopera.
Per questa ragione, in continuità con quanto previsto
dalla circolare n. 264/INCC del 18 maggio 2012, i piani d'azione nel settore
devono puntare non solo al recupero delle imposte e dei contributi evasi, ma
anche ad aggredire i grandi patrimoni e le ricchezze accumulate da chi sfrutta
la manodopera irregolare, mediante un dispositivo strutturato su più livelli
d'intervento, costituiti:
- dalle verifiche fiscali presso imprese e attività di lavoro autonomo;
- dagli interventi a massa, coordinati a livello regionale ed organizzati in ambito provinciale, nei confronti di obiettivi selezionati sulla base di una puntuale attività di intelligence e di rischio, in modo da fronteggiare con un disegno operativo più organico e sistematico le manifestazioni di lavoro sommerso che si presentano in forma più diffusa nelle singole aree del territorio nazionale;
- dalle investigazioni di polizia economico-finanziaria e dalle indagini di polizia giudiziaria, nei confronti di sodalizi criminali che sfruttano in maniera organizzata il lavoro nero per molteplici attività illecite.
- dalle verifiche fiscali presso imprese e attività di lavoro autonomo;
- dagli interventi a massa, coordinati a livello regionale ed organizzati in ambito provinciale, nei confronti di obiettivi selezionati sulla base di una puntuale attività di intelligence e di rischio, in modo da fronteggiare con un disegno operativo più organico e sistematico le manifestazioni di lavoro sommerso che si presentano in forma più diffusa nelle singole aree del territorio nazionale;
- dalle investigazioni di polizia economico-finanziaria e dalle indagini di polizia giudiziaria, nei confronti di sodalizi criminali che sfruttano in maniera organizzata il lavoro nero per molteplici attività illecite.
Gli interventi saranno prioritariamente orientati al
contrasto:
- all'impiego di lavoratori in nero, avuto riguardo alla plurioffensività della condotta. In questo contesto, le attività investigative saranno concentrate nell'individuazione di fenomeni di intermediazione abusiva di persone non autorizzate (c.d. "caporalato"), tenuto conto delle gravi forme di prevaricazione e violenza in danno dei lavoratori che caratterizzano questa tipologia di impiego di forza lavoro – costituita generalmente da immigrati e clandestini – sottopagata e costretta a lavorare in condizioni igienico-sanitarie precarie ed in violazione alle regole di sicurezza;
- dei fenomeni di interposizione di manodopera22 e dei fittizi rapporti di lavoro agricolo finalizzati ad ottenere indebite prestazioni previdenziali da parte dell'INPS, cui è connesso anche l'utilizzo di lavoratori in nero;
- alle irregolarità connesse all'applicazione di forme contrattuali atipiche o flessibili (es. collaborazioni coordinate e continuative, utilizzo di vouchers, contratti part-time), nonché al fenomeno delle false partite IVA e delle collaborazioni occasionali, ai sensi dell'art. 2222 del Codice Civile, che sovente dissimulano rapporti di lavoro subordinato.
- all'impiego di lavoratori in nero, avuto riguardo alla plurioffensività della condotta. In questo contesto, le attività investigative saranno concentrate nell'individuazione di fenomeni di intermediazione abusiva di persone non autorizzate (c.d. "caporalato"), tenuto conto delle gravi forme di prevaricazione e violenza in danno dei lavoratori che caratterizzano questa tipologia di impiego di forza lavoro – costituita generalmente da immigrati e clandestini – sottopagata e costretta a lavorare in condizioni igienico-sanitarie precarie ed in violazione alle regole di sicurezza;
- dei fenomeni di interposizione di manodopera22 e dei fittizi rapporti di lavoro agricolo finalizzati ad ottenere indebite prestazioni previdenziali da parte dell'INPS, cui è connesso anche l'utilizzo di lavoratori in nero;
- alle irregolarità connesse all'applicazione di forme contrattuali atipiche o flessibili (es. collaborazioni coordinate e continuative, utilizzo di vouchers, contratti part-time), nonché al fenomeno delle false partite IVA e delle collaborazioni occasionali, ai sensi dell'art. 2222 del Codice Civile, che sovente dissimulano rapporti di lavoro subordinato.
LE VERIFICHE
STRUMENTALI
Controlli strumentali
L'obiettivo complessivo dei controlli strumentali è rimodulato come segue:
- 400.000 controlli in materia di scontrini e ricevute;
- 100.000 controlli sul trasporto merci, di cui 20.000 controlli sulla circolazione di prodotti sottoposti ad accisa;
-20.000 controlli su indici di capacità contributiva.
L'obiettivo complessivo dei controlli strumentali è rimodulato come segue:
- 400.000 controlli in materia di scontrini e ricevute;
- 100.000 controlli sul trasporto merci, di cui 20.000 controlli sulla circolazione di prodotti sottoposti ad accisa;
-20.000 controlli su indici di capacità contributiva.
Per quanto concerne i
controlli in materia di scontrini e ricevute, si confermano le direttive,
impartite da ultimo con la citata circolare n. 264/INCC, volte a migliorare la
qualità degli interventi, attraverso:
- l'esecuzione di piani coordinati di controllo, da attuare in funzione di specifici contesti territoriali;
- un'accurata pianificazione degli interventi e dei suddetti piani, che tenga conto delle circostanze di luogo (ad esempio, in occasione di particolari ricorrenze o eventi) e di tempo (ad esempio, prefestivi o festivi, orari pomeridiani o serali, con particolare riguardo ai luoghi di villeggiatura nelle località turistiche e nelle città d'arte), allo scopo di mirare i controlli nei confronti di contribuenti che risultino avere maggiore propensione alla violazione degli obblighi previsti dalla normativa di settore.
- l'esecuzione di piani coordinati di controllo, da attuare in funzione di specifici contesti territoriali;
- un'accurata pianificazione degli interventi e dei suddetti piani, che tenga conto delle circostanze di luogo (ad esempio, in occasione di particolari ricorrenze o eventi) e di tempo (ad esempio, prefestivi o festivi, orari pomeridiani o serali, con particolare riguardo ai luoghi di villeggiatura nelle località turistiche e nelle città d'arte), allo scopo di mirare i controlli nei confronti di contribuenti che risultino avere maggiore propensione alla violazione degli obblighi previsti dalla normativa di settore.
Il fenomeno illecito si basa
sul ricorso a fittizi rapporti di appalto di servizi con imprese che provvedono
solo formalmente ad assumere i lavoratori e ad assolvere i relativi obblighi
fiscali e contributivi. In realtà , i rapporti tra committenti e societÃ
appaltatrici, apparentemente regolari, sono strutturati al solo scopo di
"interporsi" tra i lavoratori e le aziende alle cui dipendenze prestano
effettivamente la propria attività lavorativa.
pomeridiani o serali, con particolare riguardo ai luoghi di villeggiatura nelle località turistiche e nelle città d'arte), allo scopo di mirare i controlli nei confronti di contribuenti che risultino avere maggiore propensione alla violazione degli obblighi previsti dalla normativa di settore.
pomeridiani o serali, con particolare riguardo ai luoghi di villeggiatura nelle località turistiche e nelle città d'arte), allo scopo di mirare i controlli nei confronti di contribuenti che risultino avere maggiore propensione alla violazione degli obblighi previsti dalla normativa di settore.
A seguito di specifica
analisi è emerso che, anche per effetto dell'esecuzione dei piani coordinati,
è stata incrementata la qualità dell'azione ispettiva del Corpo nel comparto,
in quanto – nei primi 9 mesi dell'anno – a fronte di una contrazione del numero
di interventi rispetto allo stesso periodo del 2011, si è registrato un
incremento in termini sia percentuali che assoluti degli interventi conclusi con
la constatazione di irregolarità . Inoltre, attraverso i piani coordinati viene
esaltato e valorizzato l'approccio trasversale della Guardia di Finanza a
contrasto di tutti gli illeciti economico-finanziari, posto che tali moduli
operativi consentono di contrastare anche fenomeni di abusivismo commerciale, di
utilizzo di manodopera irregolare e di commercio di merce contraffatta e non
sicura.
Trattandosi di tipologie di
intervento non connotate da particolare complessità , per la loro esecuzione non
dovranno essere utilizzati, in linea tendenziale, militari ordinariamente
impiegati in attività di verifica o nell'esecuzione di articolate indagini di
polizia giudiziaria.
Nell'ambito dei controlli sul trasporto merci è stato
inserito un sub-obiettivo "controlli sulla circolazione di prodotti sottoposti
ad accisa". Tali interventi dovranno assicurare una maggiore presenza ispettiva
in un ambito particolarmente delicato, anche alla luce delle recenti modifiche
normative: con riferimento alla circolazione di prodotti in regime sospensivo,
infatti, è stato introdotto l'obbligo di emissione del documento amministrativo
elettronico (e-AD) di cui all'art. 6 del Testo Unico delle Accise (D.Lgs. 26
ottobre 1995, n. 504) in luogo del D.A.A. in formato
cartaceo.I controlli della specie dovranno essere eseguiti nel rispetto delle procedure illustrate nel volume II, parte IV, capitolo 1, paragrafo 1., del Manuale operativo in tema di "Attività della Guardia di Finanza nel settore delle accise e dell'imposizione indiretta sulla produzione e sui consumi", diramato con circolare n. 115100 in data 18 aprile 2011.
La loro consuntivazione sarà effettuata in conformità alle disposizioni impartite con il foglio n. 277910 in data 20 settembre 2012.
I controlli sugli indici di
capacità contributiva rientravano nell'ambito dell'attività che il Corpo era
tenuto ad assicurare per il concorso al piano straordinario di controllo
economico del territorio, finalizzato all'acquisizione di elementi necessari per
la determinazione sintetica del reddito delle persone fisiche a norma dell'art.
38 del D.P.R. 29 settembre 1973, n. 600, che, ai sensi dell'art. 83, comma 8 del
D.L. 25 giugno 2008, n. 112, convertito dalla Legge 6 agosto 2008, n. 133, ha
riguardato il triennio 2009-2011.
Nonostante il piano non sia stato rinnovato, è stato comunque attribuito un carico di 20.000 controlli, poiché le informazioni acquisite in tale ambito costituiscono espressione dell'importante funzione di controllo economico del territorio svolta dal Corpo.
Nonostante il piano non sia stato rinnovato, è stato comunque attribuito un carico di 20.000 controlli, poiché le informazioni acquisite in tale ambito costituiscono espressione dell'importante funzione di controllo economico del territorio svolta dal Corpo.
Naturalmente si dovrà procedere agli sviluppi operativi
degli elementi acquisiti a livello locale o centralmente elaborati e diramati
dalla funzione "CO.EL." dell'applicativo C.E.TE., attraverso autonome verifiche
o l'invio di segnalazioni ai locali Uffici dell'Agenzia delle Entrate per
l'applicazione del "redditometro", in conformità alle direttive già impartite
con la citata
Circolare n. 264/INCC
Da http://www.ilsole24ore.com/art/norme-e-tributi/2013-04-02/controlli-164012.shtml
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