SALUTE: PESTICIDI 'KILLER' IN 87% ERBE CINESI VENDUTE IN 7 PAESI =
INDAGINE GREENPEACE SU PRODOTTI D'ERBORISTERIA, ACQUISTATI ANCHE
A MILANO
Roma, 30 giu. - (Adnkronos Salute) - (EMBARGO ORE 01.00 DI
LUNEDI') La medicina tradizionale cinese finisce sul banco degli
imputati. Le erbe usate per tisane, te' e molti piatti orientali,
contengono residui di antiparassitari. E' quanto denuncia l'indagine
internazionale realizzata da Greenpeace in sette Paesi: Italia,
Canada, Francia, Germania, Olanda, Regno Unito e Usa. Tra novembre
2012 e aprile 2013 Greenpeace ha acquistato prodotti a base di erbe
cinesi in sette mercati e analizzato, indipendentemente, l'eventuale
presenza di residui di antiparassitari. "Nell'87,5% dei casi -
evidenzia l'indagine - queste erbe contenevano tre o piu' pesticidi
'killer' per la salute". Secondo il report le esportazioni di erbe
cinesi nel 2011 hanno raggiunto il valore di 2,33 mld di dollari, con
un incremento annuo del 36,48%.
"Nei tre campioni acquistati a Milano: bacche di goji, bulbi di
giglio e datteri - sottolinea l'indagine - sono stati rintracciati ben
23 pesticidi diversi, tra cui due vietati in Cina (phorate e
carbofuran) trovati rispettivamente nei bulbi di giglio e nelle bacche
di goji. Il livello di carbofuran rilevato nelle bacche di goji era
pari al Livello massimo di residuo (Lmr) previsto dalle autorita', che
di per se' - puntualizza Greenpeace - non andrebbe preso come garanzia
di livelli sicuri di residui di sostanze chimiche". Per contrastare
questi fenomeni l'associazione rilancia la necessita' di "favorire
l'agricoltura ecologica" perche' dall'indagine emerge "l'ennesimo
esempio del fallimento dell'agricoltura di stampo industriale
dipendente dalla chimica" avvertono i responsabili dell'indagine.
Nei sette Paesi sono stati raccolti, in totale, 36 campioni di
prodotti erboristici importati dalla Cina, tra cui bacche di goji,
crisantemo, caprifoglio, bulbi di giglio, datteri, boccioli di rosa e
'san qi' (Panax pseudoginseng, o 'pseudo ginseng'). "Questi prodotti -
sottolinea l'indagine - sono normalmente acquistati per le loro
proprieta' medicinali ma le analisi eseguite hanno rilevato che la
maggioranza dei campioni conteneva un cocktail di pesticidi, alcuni
dei quali molto pericolosi: 32 su 36 dei campioni analizzati (87,5%)
contenevano tre o piu' tipi di pesticidi. Mentre - precisa il rapporto
- in 17 su 36 (47%) erano presenti residui di sostanze classificate
dall'Organizzazione mondiale della Sanita' (Oms) come estremamente
pericolose o molto pericolose". (segue)
(Frm/Zn/Adnkronos)
30-GIU-13 17:09
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SALUTE: PESTICIDI 'KILLER' IN 87% ERBE CINESI VENDUTE IN 7 PAESI (2) =
(Adnkronos Salute) - "Infine 26 campioni su 29 (89,6%)
contenevano residui di antiparassitari - aggiunge Greenpeace - che
superano il Lmr. La presenza di un gran numero di pesticidi in un
singolo campione espone a un rischio noto come 'effetto cocktail' -
osservano gli esperti - dato che la combinazione di diversi pesticidi
puo' avere effetti piu' pericolosi rispetto a quelli di una singola
sostanza".
L'indagine di Greenpeace e' il frutto di un lavoro piu' ampio
che ha in precedenza indagato la filiera di produzione delle erbe
medicinali. Nella ricerca 'Chinese Herbs: Elixir of Health or
Pesticide Cocktail? Investigation Report on Chinese Herbs and
Pesticides', l'associazione grazie al lavoro di Greenpeace East Asia
(Gpea), ha analizzato le erbe cinesi acquistate da nove aziende di
medicina tradizionale, con in piu' investigazioni svolte in tre
regioni di produzione di queste erbe. Gpea ha rilevato che le pratiche
agricole legate alla produzione di erbe cinesi sono fortemente
dipendente dai pesticidi. (segue)
(Frm/Zn/Adnkronos)
30-GIU-13 17:27
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SALUTE: PESTICIDI 'KILLER' IN 87% ERBE CINESI VENDUTE IN 7 PAESI (3) =
(Adnkronos Salute) - Per Greenpeace la soluzione e'
l'agricoltura ecologica. "Perche' - suggerisce l'associazione - la
contaminazione delle erbe cinesi dovuta ai pesticidi non e' un caso
eccezionale ma piuttosto l'ennesimo esempio del fallimento
dell'agricoltura di stampo industriale dipendente dalla chimica, in
Cina e nel Mondo. La dipendenza dai pesticidi chimici e' talmente
diffusa - osserva il report - che perfino la produzione di erbe
naturali (un prodotto salutare per definizione) avviene con pratiche
intensive che non prescindono dall'uso di pesticidi chimici o e'
comunque influenzata da tali pratiche".
"La nostra indagine ha riscontrato tracce di pesticidi
estremamente pericolosi nelle erbe della farmacopea tradizionale
cinese, ma questi prodotti potrebbero essere il risultato di
un'applicazione diretta e deliberata sulle piante come pure la
conseguenza di un fenomeno di contaminazione dell'ambiente dovuta a
impieghi passati. Solo una piccola parte dei pesticidi chimici -
concludono gli esperti - si trattiene sulle colture cui sono
destinati. La maggior parte viene dispersa nell'ambiente (nel terreno,
nell'acqua e nell'atmosfera) comportando, in questo modo, gravi danni
per le altre piante e distruggendo l'equilibrio dell'ecosistema
circostante".
Alla luce dei dati riscontrati dal lavoro d'indagine Greenpeace
chiede "l'eliminazione dei pesticidi piu' nocivi per gli insetti
impollinatori. Un altro problema causato dall'uso di pesticidi chimici
e' che essi uccidono anche molti altri insetti che svolgono
naturalmente una funzione di controllo dei parassiti nelle
coltivazioni".
(Frm/Zn/Adnkronos)
30-GIU-13 17:49
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