Riceviamo e pubblichiamo
Italia: paese di stragi e terrorismi
Perché ?
La storia d’Italia, in
particolare dopo la seconda guerra mondiale, è segnata da una sequenza di
complotti, trame, stragi ecc., senza pari negli altri paesi cosiddetti
democratici.
Ricordiamo
brevemente i fatti principali.
-
Nel
1947 la banda di Salvatore Giuliano uccide 11 contadini e braccianti riuniti a
Portella delle Ginestre per festeggiare il Primo Maggio.
-
Nel
1964 si ha il tentativo di colpo di stato organizzato dal generale De Lorenzo e
altri militari.
-
Il
12 dic. del 1969, a Milano, nel salone della Banca vicino al Duomo, una bomba
uccide 17 persone e ne ferisce 88. Fu la prima di una serie di stragi fasciste
pilotate da servizi segreti (detti deviati); ma all’inizio una canea mediatica,
aizzata anche da Indro Montanelli e altri, additò come autori gli anarchici e
la sinistra.
-
Questura di Milano, il 17 maggio 1973 bomba lanciata dal un losco personaggio
usato dai servizi segreti (G.F. Bertoli): 4 morti e 52 feriti.
-
Brescia,
Piazza della Loggia,
il 28 maggio 1974: una bomba esplode al comizio dello sciopero generale dei
sindacati: 8 morti e 103 feriti
-
Roma via Fani 16 marzo 1978:
rapimento Aldo Moro, capo della DC da parte
delle Brigate rosse che uccidono i 5 uomini
della scorta
- Treno 904,
23 Dicembre 1984: una bomba uccide 17 persone
- Firenze
via dei Georgofili, 27 Maggio 1993: bomba provoca 5 morti
- Milano via
Palestro, 27 Luglio 1993: bomba uccide 5 morti
Inoltre, dal 1970, le
vittime di assassinii terroristici (di fascisti spesso manipolati o pilotati
dai servizi segreti deviati e di terroristi “rossi” anch’essi in parte
indirettamente manipolati dai servizi segreti deviati) sono stati: 11 magistrati, 59
civili, 110 delle forze di
polizia.
Cercando su youtube “stragi di stato” si
trovano diversi video, fra i quali:
1 Storia Stragi d'Italia.mp4
2 Storia dItalia Le Stragi.mp4
3 Storia d'Italia Le Stragi Misteri
d'Italia.mp4
4 Storia dItalia Le Stragi.mp4
5 Storia dItalia Le Stragi.mp4
Correva_l_anno_-_Anni_di_Piombo_-_Le_Stragi_di_Stato_3.mp4
Golpe_Borghese_-_7_8_dicembre_1970.mp4
L_Italia_del_terrorismo.mp4
LE_BOMBE_DI_SAVONA_PT_1.mp4
Pasolini P.zaFontana.mp4
Piazza_Fontana_la_strage_del_12_dicembre_1969_l_Italia_fa_i_conti_col_terrorismo.mp4
Strage_di_Brescia_lo_Stato_non_ha_vergogna.mp4
Ricordiamo che anche Genova e Savona sono state colpite
dal terrorismo (a Genova c’era una cosiddetta colonna delle BR particolarmente
agguerrita autrice del sequestro del magistrato Sossi, dell’uccisione del
giudice Coco e della sua scorta e poi del sindacalista CGIL Guido Rossa; a
Savona furono fatte esplodere delle bombe –vedi video di Giampaolo De Luca,
laureato in Scienze della Comunicazione dell'Università degli studi di Genova, http://www.youtube.com/watch?v=boUGa2SzpjA
Questi fatti sono
stati oggetto di tante pubblicazioni e innanzitutto di più commissioni
parlamentari fra le quali:
Ecco qui ai principali aspetti ed elementi che possono essere considerati
indispensabili per capire questi fatti:
1) L’assetto politico mondiale che si impone a seguito della seconda guerra
mondiale è “bipolare”: le due grandi
potenze vincitrici della guerra, cioè gli Stati Uniti e l’Unione Sovietica, si
pongono a capo di due schieramenti opposti che stabiliscono già con gli accordi
di Yalta un patto di non aggressione diretta fra loro (“pace armata” fondata
sulla reciproca minaccia di bombe atomiche).
2) Quest’assetto bipolare non tollera che paesi collocati nell’uno o
nell’altro schieramento possano osare cambiare schieramento e neanche che
possano pretendere di affermare una loro effettiva autonomia, neutralità o
non-allineamento (fa eccezione la Svizzera che da sempre “gioca” come spazio
neutro comodo alle due superpotenze).
3) Tutti i tentativi dei cosiddetti paesi non-allineati falliscono a colpi
di guerre locali (spesso guerre indirette fra USA e URSS), con colpi di stato
(Cile, Argentina, Panama, ecc. ecc.) oppure con assassinii dei leader (Lumumba,
Indira Ghandi, Nasser, Sadat, ecc. ecc.).
4) La Germania, l’Italia e il Giappone sono i tre paesi che hanno perso la
guerra e sono collocati nello schieramento dominato dagli Stati Uniti
5) L’Italia esce dalla guerra con una sovranità nazionale ancora più
limitata di quanto fosse stata dopo l’Unità dal 1860 al fascismo. Nonostante le
forze politiche e sociali dell’immediato dopoguerra fossero maggioritariamente
di sinistra e di centro-sinistra, gli Stati Uniti e il Vaticano riescono a far
diventare maggioranza una Democrazia Cristiana atlantista e più vicina alla
destra che alla sinistra. E ciò nonostante il Partito Comunista (PCI) e il
Partito Socialista (PSI) rinunciano comunque a qualsiasi tentazione di
prospettiva socialista o di non allineamento ma certo aspirano a un governo che
applichi la Costituzione, quindi rifiuti la partecipazione diretta o indiretta
alle guerre pilotate dagli USA ma anche dall’URSS, abbia una politica economica
e sociale equa, garantisca la tutela dei diritti di tutti.
6) Con la schiacciante vittoria democristiana alle elezioni del 1948, la
sovranità nazionale italiana è lottizzata, cioè subordinata a tre principali
forze:
- gli Stati Uniti
(l’alleato dominante) soprattutto per quanto riguarda gli “affari militari”,
cioè il dominio del ruolo geostrategico del paese e quindi anche delle forze
armate (attraverso la NATO), l’egemonia economica (attraverso il piano Marshall
e le multinazionali americane) e il controllo politico sulla fedeltà
“atlantica”;
- il Vaticano che
conserva e rafforza la sua egemonia sulla sfera sociale, in parte finanziaria e
anche politica (sui parlamentari cattolici);
- il “partito-stato”,
la Democrazia Cristiana che si accontenta del controllo della sovranità interna
a livello economico soprattutto attraverso le imprese di stato e le banche e
attraverso una forte polizia direttamente controllata dalla gerarchia DC (in
particolare con Scelba).
Un pezzo minore di
sovranità va anche alla sinistra cioè al PCI, al PSI, alla CGIL e alla Lega
delle Cooperative che rappresentano comunque più di metà della popolazione e
soprattutto la maggioranza dei lavoratori e degli intellettuali.
Ogni volta che il
movimento operaio ha realizzato grandi mobilitazioni la repressione da parte
della polizia democristiana è stata alquanto feroce: sono stati almeno 170 i
morti uccisi dalle forze di polizia dal 1945 ad oggi (vedi: /http://ita.anarchopedia.org/Cronologia_delle_rivolte_e_dei_morti_dalla_caduta_del_fascismo_ai_giorni_nostri).
A questi bisogna
aggiungere anche i lavoratori, sindacalisti e militanti uccisi dalla mafia o da
fascisti.
In tutte queste
occasioni, i dirigenti del PCI, del PSI e della CGIL hanno sempre fatto di
tutto per evitare l’escalation dello scontro di piazza e quindi della crisi
politica; soprattutto in occasione del 1948 (dopo l’attentato a Togliatti) e
nel 1960 (contro il governo Tambroni che voleva allearsi coi fascisti).
Il principale
obiettivo degli Stati Uniti e della DC è sempre stato la difesa degli interessi
delle multinazionali, delle scelte della alleanza occidentale e del
bipolarismo, l’assoggettamento della popolazione a una distribuzione della
ricchezza sempre a favore del padronato e delle banche (così l’Italia diventa
il paese dominato da tre principali lobby: quella dell’auto –Fiat-Agnelli,
quella del cemento –Italcementi/Pesenti, quella dei petrolieri; risultato è:
speculazione edilizia, sabotaggio dello sviluppo moderno dei trasporti, disastri
sanitari e ambientali, debito pubblico esasperato, corruzione, evasione fiscale,
nuove schiavitù).
7) Una volta finita la ricostruzione post-bellica e approdati al boom
economico degli anni sessanta, l’Italia come la Germania adottarono una
strategia di autonomizzazione soprattutto a livello economico giocando allo
stesso tempo sia sulla fedeltà indiscussa all’Alleanza atlantica e quindi agli
Stati Uniti, sia su una loro ostpolitik
(cioè lo sviluppo di rapporti economici con l’URSS), sia ancora una prospettiva
europeista; l’Italia sviluppò anche un particolare sviluppo dei rapporti con i
paesi “arabi” (sin dai tempi di Mattei, il patron
dell’ENI, il partito italiano “pro-arabo” includeva e include personalità di
tutti i partiti e delle diverse cerchie economiche).
8) Nella ricerca di autonomizzazione italiana giocano anche sia il Vaticano
(che è anche una potenza economica oltre ad essere in concorrenza con le due
superpotenze con il suo universalismo opposto all’“escatologismo” americano),
sia la mafia che da prestataria di servizi sporchi per gli USA cerca di
autonomizzarsi facendo affari con le neo-leadership dei paesi che hanno
conquistato da poco l’indipendenza, con gli arabi, con la stessa finanza
Vaticana (si ricordi l’asse Marcinkus-Sindona).
9) Ovviamente gli Stati Uniti non sopportano l’autonomizzazione degli
alleati-subalterni né dei paesi che pretendono debbano stare nella loro area di
dominio (dottrina Truman). In tanti casi fanno ricorso all’eliminazione fisica
dei leader e a colpi di stato (vedi Congo, Argentina, Cile, Panama, ecc) in
altri casi mobilitano i loro servizi segreti e i loro assoldati nei servizi di
altri paesi per minacciare e sabotare questi tentativi di autonomizzazione.
10)
E’ appunto a questo che si devono le manipolazioni
americane in Italia di militari, agenti dei servizi segreti, politici, alti
funzionari dello stato e anche intellettuali e giornalisti per impedire la
riuscita dell’autonomizzazione italiana che sarebbe stata anche affermazione di
una maggioranza parlamentare fedele alla Costituzione e alla sua applicazione.
E’ questo che
dimostrano le numerose inchieste giudiziarie, le commissioni d’inchiesta
parlamentari e i documenti degli archivi sinora resi pubblici sulla serie di
stragi di stato e sui terrorismi nero e pseudo-rosso. Questo spiega
anche perché gli Stati Uniti si opposero all’epurazione dei fascisti da tutto
l’apparato pubblico italiano (vedi Fascist Legacy e L’epurazione che non c’è
mai stata: http://www.youtube.com/watch?v=2IlB7IP4hys; http://www.youtube.com/watch?v=qtfqrAQBUoo) e perché hanno
favorito la massoneria e la mafia soprattutto sino agli anni Novanta,
particolarmente influenti nei ranghi delle forze armate, dei servizi segreti,
della stessa magistratura e nei vertici dei ministeri.
La cosiddetta fine
della prima Repubblica (la fine della DC e del PSI o del CAF ma anche del PCI)
coincide con la profonda destrutturazione dell’assetto della società
industriale e anche del movimento operaio, con l’approdo al potere della nuova
destra liberista sospetta di stretti legami con massoneria e mafia. Questo
spiega perché non c’è più stato ricorso alle stragi: la destra ha infine
conquistato il potere e i democratici e la sinistra fedeli alla Costituzione
sono stati isolati, emarginati (nei fatti la leadership della sinistra e dei
democratici s’è convertita al liberismo e ha smantellato il PCI, la sinistra
DC).
fatelo girare fra giovani
fraterni saluti
turi palidda
prof.
dr. Salvatore Palidda
Università
degli Studi di Genova
DiSFor-Unige,
corso podestà 2, 16128 Genova (It)
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