Vaticano:governo Italia,Gdf a frontiere contro flussi denaro
Controlli doganali per prevenire possibili illeciti e riciclaggi
(ANSA) - CITTA' DEL VATICANO, 7 DIC - Il governo italiano
"ravvisa l'opportunita'" di una "attivazione" della polizia
valutaria della Guardia di Finanza "sul territorio adiacente i
punti di entrata e di uscita con lo Stato della Citta' del
Vaticano, attesa l'assenza di barriere fisiche e di uffici di
confine tra i due Stati". E questo per poter controllare i
"movimenti di denaro contante in entrata e in uscita dal
territorio nazionale". La clamorosa indicazione e' contenuta
nella risposta data nella seduta alla Camera dal sottosegretario
alla Presidenza del Consiglio Sesa Amici all'interpellanza
urgente della deputata del Movimento 5 Stelle Silvia Chimienti
in merito ai "flussi di denaro contante tra lo Stato della Citta'
del Vaticano e l'Italia", riguardante anche le "attivita' di
contrasto ai fenomeni di riciclaggio".
Sulla questione, trattata oggi dal Fatto quotidiano, Sesa
Amici ha riferito informazioni fornite dal Ministero
dell'economia e delle finanze che ha rilevato una forte
discordanza tra le dichiarazioni valutarie in entrata e in
uscita dal Vaticano ricevute nel 2011 e 2012 dalla Gendarmeria
vaticana (nel 2011 658 in ingresso e 1.894 in uscita, nel 2012
598 in ingresso e 1.782 in uscita, cosi' come riportato nel primo
rapporto annuale dell'Aif) e quelle ricevute dall'Agenzia delle
dogane italiana (che sono state nel 2011 tre in ingresso e
ventuno in uscita e nel 2012 quattro in ingresso e tredici in
uscita).
"In relazione alle marcate differenze - ha spiegato Sesa
Amici - la direzione centrale accertamenti e controlli
dell'Agenzia delle dogane e dei monopoli ha interessato l'Aif
per richiedere un incontro, con l'auspicato intervento delle
altre amministrazioni nazionali interessate (in primis il
Ministero dell'economia e delle finanze), volto a chiarire gli
aspetti legati agli obblighi dichiarativi e alla connessa azione
di monitoraggio e controllo". Dopo una prima manifestazione di
interesse dell'Aif, pero', "nessuna ulteriore comunicazione e' ad
oggi pervenuta da parte dell'autorita' vaticana".
Il sottosegretario ha spiegato inoltre che "al fine di
assicurare comunque un presidio di ricezione e controllo per le
dichiarazioni valutarie da e per lo Stato della Citta' del
Vaticano, l'Agenzia delle dogane e dei monopoli sottolineava che
sono state disposte, gia' nel mese di ottobre 2010, le misure di
attenzione nei confronti di tali movimentazioni da attuare a
cura del competente ufficio di Roma".
L'opportunita' di istituire punti di controllo ai confini col
Vaticano e' stata ravvisata dal governo in seguito a una
specifica informativa del nucleo speciale di polizia valutaria
della Guardia di Finanza. Finora la Santa Sede non ha voluto
commentare la questione. (ANSA).
GR
07-DIC-13 13:48 NNNN
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