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martedì 20 maggio 2014

CARCERI: MEDICI PENITENZIARI, ALLARME TUBERCOLOSI, HIV ED EPATITI



CARCERI: MEDICI PENITENZIARI, ALLARME TUBERCOLOSI, HIV ED EPATITI =
PRESENTATI RISULTATI RICERCHE A CONGRESSO SIMSPE TORINO

Torino, 20 mag. (Adnkronos Salute) - Chi entra in carcere puo'
contrarre piu' facilmente malattie come Aids, tubercolosi, epatiti,
malattie sessualmente trasmissibili e altre patologie infettive. I
detenuti inoltre, sono spesso soggetti all'obesita', fumano e sono
costretti ad una cattiva alimentazione. Si leva da Torino il grido di
allarme degli specialisti della Societa' italiana di medicina e
sanita' penitenziaria (Simspe), riuniti per il XV Congresso nazionale,
per dettare raccomandazioni utili a migliorare e tutelare le
condizioni di salute dei detenuti italiani. "E' necessario migliorare
l'assistenza alle persone detenute mediante un approccio nazionale
integrato", chiosano gli esperti.

L'obiettivo del Congresso 'Dalla teoria alla pratica: protocolli
operativi in ambito penitenziario', iniziato il 18 maggio e che
terminera' oggi, e' quello di sensibilizzare l'opinione pubblica e la
politica fornendo nozioni di base a medici non specialisti ed
infermieri sulle principali patologie carcerarie, attraverso dei corsi
precongressuali. Lo sforzo volto a fornire alla popolazione detenuta
la migliore assistenza possibile - spiega la Simspe - passa dalla
conoscenza delle principali problematiche di salute, all'intesa con
gli operatori penitenziari, all'integrazione con la societa' civile.
La Simspe segnala la difficolta' di ricreare modelli omogenei di
assistenza data dalla frammentazione dei sistemi sanitari delle varie
regioni: le leggi attuali delegano il sistema sanitario alle Asl
locali, generando cosi' sistemi organizzativi disomogenei nei 205
Istituti penitenziari italiani. Per questo motivo si stanno formando
piccoli gruppi di lavoro interprofessionali per lavorare nell'ottica
dell'omogeneizzazione dell'offerta assistenziale nelle carceri
italiane.

"La vera emergenza delle carceri italiane e' la mancanza di dati
certi, che si traduce nella mancanza della possibilita' di pianificare
un intervento - dichiara Guido Leo, Dirigente medico di malattie
infettive all'ospedale Amedeo Savoia di Torino e presidente del
congresso - Quando questo compito spettava al ministero della
Giustizia, i dati, seppur scientificamente non rigorosi, erano
comunque disponibili fornendo una base su cui ragionare; oggi il
sistema delle Asl genera frammentarieta' e, conseguentemente,
confusione. L'unica fonte che si occupa attivamente di una raccolta
dati a livello nazionale e' la Simpse, una onlus che si occupa proprio
di tutelare la salute dei detenuti, elaborando studi e numeri su
questo tema". (segue)

(Stg/Col/Adnkronos)
20-MAG-14 13:46

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CARCERI: MEDICI PENITENZIARI, ALLARME TUBERCOLOSI, HIV ED EPATITI (2) =

(Adnkronos Salute) - Dai risultati delle ricerche che i
dirigenti Simspe stanno presentando, e' emerso che l'incidenza della
Tbc in carcere e' maggiore dalle 25 alle 40 volte rispetto alla
prevalenza che ha nella popolazione generale; discorso simile per
l'Hiv (10 volte) e le epatiti. Sergio Babudieri, presidente della
Simspe, ha sottolineato come nella popolazione carceraria, tra il 30%
e il 40% delle persone abbiano l'epatite C, mentre l'epatite B attiva
si attesta intorno al 7%. L'infezione della tubercolosi invece, supera
il 50% nei detenuti stranieri. "Questi numeri dovrebbero essere
raccolti dallo Stato - evidenzia Babudieri - serve un Osservatorio
nazionale di studi sulla sanita' in carcere. Uno degli scopi del
congresso - continua il presidente Simspe - e' proprio quello di
iniziare a ragionare sulla creazione di Raccomandazioni che possano
poi essere presentate all'interno di un documento ufficiale e
consegnate alle Istituzioni. Alcuni gruppi di lavoro si stanno gia'
attivando su questo".

La Simspe puo' avvalersi dei contributi di altre associazioni,
come la Societa' italiana di malattie infettive e tropicali (Simit),
co-patrocinante dell'iniziativa. Elemento di raccordo tra le due
entita' e' Roberto Monarca, direttore scientifico e coordinatore dei
corsi di formazione nella Simspe, e coordinatore Simit per gli studi
sulle malattie infettive in carcere. "Il prossimo convegno di Torino -
spiega Monarca - servira' per fare il punto sulle principali
problematiche del carcere, dalle malattie infettive alle questioni
psichiatriche, passando per le numerose patologie che interessano
questa realta'".

(Stg/Col/Adnkronos)
20-MAG-14 13:47

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