CASO SCAJOLA: SINDACATI POLIZIA IN RIVOLTA, BASTA ABUSI POLITICI SU SCORTE/IL PUNTO =
COISP, BUTTIAMO IL TESSERINO SE A PAGARE SONO SEMPRE OPERATORI
SICUREZZA
Roma, 13 mag. (Adnkronos) - Basta con le scorte usate per fare
shopping o con gli agenti utilizzati come autisti per le visite ai
parenti. E' ora di battere i pugni e dire che gli uomini in divisa
impegnati in servizi di protezione ''non sono servi dei politici'' e
non possono continuare a essere ''esposti alle paturnie dei potenti di
turno'' che li spediscono a comprare calze o a fare la spesa al
supermercato. E' la levata di scudi dei sindacati di Polizia che,
interpellati dall'Adnkronos, a una sola voce dicono stop agli abusi,
invocando ''chiare regole di ingaggio'' per il sistema di protezione.
Nel giorno in cui il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, conferma
l'indagine sull'uso della scorta da parte di Claudio Scajola, le
organizzazioni di tutela dei poliziotti denunciano che ''la scorta non
e' uno status symbol. Ma quando gli operatori segnalano abusi, vengono
mandati a casa''.
Non le manda a dire Franco Maccari, segretario generale del
Coisp: ''Ci manca solo che alla sbarra finiscano i poliziotti spediti
a comprare le calze -tuona il leader del Sindacato indipendente di
Polizia- ci sarebbe da buttare le manette e il tesserino per aria se a
pagare fossero ancora una volta i servitori dello Stato''. ''I
sindacati di Polizia -rimarca- denunciano da una vita l'uso 'allegro'
dei servizi di protezione, e nessuno ci ha mai ascoltato. Dovremmo
pretendere che vengano indagati da chi non ha indagato?''. ''Molte
volte -sottolinea il Coisp- gli operatori segnalano l'utilizzo
inopportuno delle scorte e i comportamenti scorretti. Va rivisto tutto
il sistema di protezione, perche' i poliziotti devono tutelare la
sicurezza delle persone, non aiutare a portare la spesa''.
Non e' meno categorico Giorgio Innocenzi, segretario generale
della Consap: ''I politici -dice- non devono avere piu' le scorte. Chi
fa la scelta di fare politica, deve assumersi anche dei rischi''. Per
la Consap, c'e di piu': ''Prefetti e questori non hanno l'autonomia
necessaria per assegnare dispositivi di sicurezza. Le scorte vengono
assegnate con estrema leggerezza e revocate invece con grandissime
difficolta'. Ci sono troppi abusi -denuncia Innocenzi- non ci
meravigliamo poi se le scorte vengono usate per far comprare le calze,
perche' non esistono regolamenti. Le persone che fanno servizi di
scorta sono professionisti, ma assoggettati alle paturnie degli
scortati. E se dicono qualcosa o si lagnano, vengono subito
sostituiti''. (segue)
(Sin/Ct/Adnkronos)
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CASO SCAJOLA: SINDACATI POLIZIA IN RIVOLTA, BASTA ABUSI POLITICI SU SCORTE/IL PUNTO (2) =
LISIPO, LIMITARLE A PERSONALITA' ISTITUZIONALI - SIULP, VIA
PROTEZIONE PER CHI NON RISPETTA PRESCRIZIONI
(Adnkronos) - ''Troppe scorte sono costrette ad accompagnare il
potente di turno a fare compere o in visita ai famigliari. E' un
fenomeno generale che va oltre le polemiche sul presunto utilizzo
della scorta di Scajola, casi del genere avvengono da anni'', dice
Oronzo Cosi, segretario generale della Uil Polizia.''Il problema e'
che la persona tutelata non puo' essere lasciata sola per ragioni di
sicurezza, quindi accade che il personale di scorta si trovi a dover
compiere attivita' improprie. E spesso -rileva Cosi- si tratta di
persone molto potenti, che con una telefonata possono allontanare gli
agenti che resistono o fanno obiezioni. E' chiaro quindi che il
personale puo' trovarsi in imbarazzo e in difficolta'''.
Anche per Antonio De Lieto, segretario generale del Lisipo,
''episodi di abuso ci sono sempre stati, ben prima di quest'ultimo
caso. E' un servizio molto delicato, bisognerebbe mantenere solo le
scorte a tutela di altissime personalita' istituzionali, i politici
invece -osserva- dovrebbero pagarsele di tasca propria''. ''Basta
abusi: anziche' assicurare la protezione delle persone esposte a
rischio, i servizi di scorta sono diventati da tempo uno status
symbol'', incalza il segretario del Siulp, Felice Romano, che chiede
''una direttiva chiara al ministro dell'Interno, perche' chi e'
sottoposto al servizio di protezione non puo' scegliere modalita' e
percorsi di destinazione. Questa responsabilita' deve essere
prerogativa assoluta del caposcorta, e quando quest'ultimo segnala
all'Ucis che lo scortato non vuole rispettare le prescrizioni, deve
essere revocata immediatamente la scorta''.
''Questo e' necessario -rimarca il leader del Siulp- a
differenza di quanto accade oggi, perche' quando il caposcorta segnala
abusi, e' lo scortato che con una semplice telefonata provvede e a
mandarlo a casa''. ''Non vorrei che questi abusi -ragiona Romano-
portassero il Dipartimento di Pubblica sicurezza e lo stesso ministro
dell'Interno a una decisone dirompente: fare effettuare le scorte con
le macchine e i colori di istituto (Polizia, carabinieri, Finanza,
ecc.). Ce li vedete i politici al ristorante circordanti da uomini in
divisa? Forse pero' -e' la provocazione del Siulp- si risolverebbe il
problema delle auto blu''. (segue)
(Sin/Ct/Adnkronos)
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CASO SCAJOLA: SINDACATI POLIZIA IN RIVOLTA, BASTA ABUSI POLITICI SU SCORTE/IL PUNTO (3) =
SILP CGIL, NON ESISTONO CONTROLLI INTERNI - SIAP, SERVONO REGOLE
INGAGGIO CHIARE
(Adnkronos) - Sul piede di guerra anche il Silp Cgil. ''La
mancanza di controlli interni deresponsabilizza il personale addeto
alle scorte'', dice il segretario generale, Daniele Tissone. ''Non
esistono controlli interni per il personale addetto alle scorte
-denuncia- ne' una verifica dell'operato da parte dell'amministrazione
di appartenenza. Quando pero' emergono fatti come quelli imputati alla
scorta di Scajola, scatta la sanzione. Una vera e propria
contraddizione -rimarca il Silp Cgil- perche' in questo modo si
scarica sempre la responsabilita' sui singoli operatori''.
''Servono chiare regole di ingaggio per evitare che i poliziotti
impegnati nei servizi di scorte siano esposti alle intemperanze di
richieste assurde'', e' la richiesta di Giuseppe Tiani.''Le scorte
-sottolinea il leader del Siap- devono essere limitate ai casi di
assoluta necessita', quando cioe' sono conclamati i rischi a cui sono
esposte le persone. Anche per le figure istituzionali, va fatta una
selezione piu' stringente. Ma il primo passo da compiere -ribadisce
Tiani- e' rivedere la disciplina con nuove regole di ingaggio in tema
di scorte per gli operatori preposti a questo servizio''.
''Diversamente -avverte- regole troppo generiche rischiano di mettere
il personale in condizione di effettuare compiti che non gli sono
propri, secondo le esigenze o le disposizioni impartite dalla
personalita' scortata''.
Dello stesso avviso Gianni Tonelli, segretario del Sap: ''Le
scorte vanno limitate e sul loro utilizzo andrebbe fatto un
'disciplinare'. Chi ne beneficia deve sapere che quelle persone devono
proteggerne la sicurezza, Gli scortati non sono 'padroni' dei
poliziotti o degli altri operatori, e devono avere rispetto della
professionalita' e del lavoro che viene fatto per la loro tutela.
Anche perche' -fa notare Tonelli- con un uso improprio delle scorte si
compromette anche la sicurezza degli operatori impegnati nel servizio
di protezione''. (segue)
(Sin/Ct/Adnkronos)
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CASO SCAJOLA: SINDACATI POLIZIA IN RIVOLTA, BASTA ABUSI POLITICI SU SCORTE/IL PUNTO (4) =
TACCOGNA, SE DENUNCIANO ABUSI IL POTENTE DI TURNO TELEFONA E FA
SOSTITUIRE AGENTI
(Adnkronos) - Per il Sap, ''al di la' degli accertamenti sulle
calze mandate a comprare da Scajola, il problema esiste e va
affontato: sarebbe opportuno che si facesse trasparenza e piazza
pulita di determinate situazioni e abusi. Oggi -e' la denuncia di
Tonelli- l'operatore e' abbandonato a se stesso. Non essendoci delle
norme, deve tacere e obbedire. Non possiamo lasciare sole queste
persone, esposte alle 'richieste' degli scortati. Ho chiesto di
incontrare il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, anche per
presentargli alcune proposte degli operatori delle scorte, ma non ho
ancora ricevuto risposte''.
''L'abuso delle scorte deve cessare -dice Pietro Taccogna,
segretario nazionale de Lo Scudo- ce ne sono moltissime che non hanno
piu' ragion d'essere, e migliaia di poliziotti impegnati ogni giorno
in servizi di scorta che diventano uno 'status symbol' perche' se ne
fa un utilizzo improprio. Va stilato un regolamento che ne disciplina
l'utilizzo''. ''Questi sono uomini dello Stato impegnati nella
sicurezza -rimarca- escono da casa alle 5 di mattina e vi tornano a
mezzanotte, percependo a fine mese uno stipendio non adeguato al
sacrificio. Non sono 'cavalier serventi' pronti a esaudire
comportamenti arroganti da parte di alcuni scortati. Pero' se non lo
fanno, basta una telefonata del politico o del potente di turno per
essere sostituiti''.
''Quella degli abusi ai servizi si scorta e' una storia triste
che si ripete da molti anni -fa notare Taccogna- molti colleghi mi
confidano che per mantenere il posto alla scorta, si piegano a
richieste mortificanti: portano il carrello della spesa o vanno a fare
commissioni. Tutte cose che deprimono l'altissima professionalita' dei
ragazzi delle scorte''. (segue)
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CASO SCAJOLA: SINDACATI POLIZIA IN RIVOLTA, BASTA ABUSI POLITICI SU SCORTE/IL PUNTO (5) =
ANFP, ABUSI MORTIFICANO PROFESSIONALITA' - UOMINI STATO NON SONO
PROPRIETA' PRIVATA
(Adnkronos) - Scendono in campo anche i funzionari di Polizia.
''La gestione delle scorte alle diverse personalita' cui sono
riconosciute -spiega Lorena La Spina, segretario nazionale
dell'Associazione- determina oneri gravosi e rischi seri per il
personale della Polizia di Stato. Si tratta di un servizio che ha dei
costi elevati, per la cui razionalizzazione e' gia' da tempo stato
avviato dal Dipartimento un piano specifico''.
Per la leader dell'Anfp, ''l'utilizzo disinvolto ed
irresponsabile degli uomini e dei mezzi delle Forze dell'ordine
destinati a garantire la sicurezza dei soggetti ritenuti 'a rischio',
non appare in alcun modo giustificabile. Oltre che ricadere sulla
collettivita' e indirettamente anche su tutti coloro che davvero hanno
bisogno dei servizi di protezione assicurati da Polizia e Carabinieri,
tali inaccettabili condotte pregiudicano gravemente la dignita'
professionale di operatori che svolgono con serieta', sacrificio ed
abnegazione un'attivita' preziosa e in molti casi per nulla
gratificante''.
''Benche' possa ormai sembrare quasi anacronistico nel nostro
Paese -conclude La Spina- e' davvero necessario un richiamo forte al
senso di responsabilita' dei beneficiari dei servizi di scorta e al
rispetto per le risorse messe loro a disposizione dallo Stato, che non
possono certo essere trattate e considerate alla stregua di una
proprieta' privata''.
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