SALUTE: APNEE DI NOTTE PER 1,6 MLN, TERAPIA 'CURA' DANNI AL CERVELLO =
Studio S.Raffaele Milano, alterazioni reversibili dopo il
trattamento
Milano, 16 set. (AdnKronos Salute) - Mentre dormono entrano 'in
apnea', con il respiro che di colpo si interrompe per poi riprendere
all'improvviso. Succede a circa 1 milione e 600 mila italiani che
soffrono di apnee ostruttive nel sonno (Osa), una sindrome che
colpisce soprattutto le persone in sovrappeso, con collo corto e tozzo
o con la mandibola piccola. Alla lunga questa condizione cambia la
struttura del cervello e causa deficit neuro-cognitivi, danni che sono
però reversibili dopo il trattamento delle apnee. Lo ha dimostrato uno
studio italiano pubblicato su 'Sleep', coordinato dal neurologo Luigi
Ferini Strambi, responsabile del Centro di medicina del sonno
dell'ospedale San Raffaele Turro, e da Andrea Falini, primario di
Neuroradiologia dell'Irccs San Raffaele di Milano.
Chi soffre di apnee ostruttive del sonno durante il riposo - spiegano
gli esperti - ha un'occlusione a carico delle prime vie aeree, quelle
retrolinguali: quando si verifica un restringimento parziale si ha il
russamento, mentre quando l'occlusione è completa subentra l'apnea,
con risvegli non sempre coscienti, ma ben registrabili attraverso
l'esame polisonnografico notturno. (segue)
(Red-Opa/AdnKronos)
16-SET-14 14:07
SALUTE: APNEE DI NOTTE PER 1,6 MLN, TERAPIA 'CURA' DANNI AL CERVELLO (2) =
(AdnKronos Salute) - Se non curata la sindrome Osa -sottolineano gli
esperti- aumenta il rischio cardiaco. Durante l'apnea, infatti, il
cuore rallenta per poi accelerare di colpo alla ripresa del respiro.
Inoltre diminuisce il livello di ossigeno nel sangue, e questa ipossia
intermittente contribuisce a determinare alterazioni nelle funzioni
cognitive. Senza contare il problema della sonnolenza diurna provocata
da un cattivo riposo, con il pericolo di incidenti d'auto e infortuni
sul lavoro.
In un precedente studio pubblicato nel 2009 dallo stesso gruppo di
ricercatori del San Raffaele - ricorda una nota da via Olgettina - era
stato dimostrato che le persone con Osa, quando eseguono compiti che
richiedono attenzione e memoria, attivano un maggior numero di aree
cerebrali rispetto ai soggetti sani. Questo iper-sforzo risulta
normalizzarsi dopo l'uso della terapia con Cpap (apparecchio a
pressione positiva continua che immette aria forzata attraverso una
maschera nasale che tiene aperte le vie aeree evitando così le apnee).
In un'altra ricerca del team, pubblicata nel 2011, era stato
evidenziato come le apnee notturne determinino modificazioni
strutturali della sostanza grigia cerebrale. (segue)
(Red-Opa/AdnKronos)
16-SET-14 14:07
SALUTE: APNEE DI NOTTE PER 1,6 MLN, TERAPIA 'CURA' DANNI AL CERVELLO (3) =
L'esperto, mascherina poco accettata ma il risultato e'
importante
(AdnKronos Salute) - Nel nuovo studio, grazie alle sofisticate
tecniche di neuroimaging, in particolare di risonanza magnetica
cerebrale, gli scienziati hanno dimostrato che nelle persone con apnee
notturne anche la sostanza bianca è alterata in diverse aree del
cervello. Alla ricerca hanno partecipato 17 pazienti: dopo 3 mesi di
trattamento con la mascherina Cpap hanno riportato miglioramenti nella
sostanza grigia cerebrale, e dopo un anno di terapia è stata osservata
la completa normalizzazione anche della sostanza bianca, con notevole
beneficio delle funzioni cognitive (attenzione, memoria e funzioni
esecutive).
"Il danno strutturale della sostanza bianca in pazienti affetti dalla
sindrome delle apnee ostruttive nel sonno è accompagnato da deficit
neurocognitivi che coinvolgono in particolare la memoria, l'attenzione
e le funzioni esecutive - afferma Vincenza Castronuovo, primo autore
del lavoro - La Cpap permette una normalizzazione delle funzioni
cognitive, accompagnata alla normalizzazione del danno strutturale a
livello della sostanza bianca cerebrale solo dopo un anno di
trattamento". Per Ferini Strambi "questo studio, insieme agli altri
già precedentemente pubblicati, possono essere utilizzati nella
pratica clinica per motivare i soggetti affetti da tale patologia ad
utilizzare il trattamento, a volte poco accettato o non ritenuto
importante".
(Red-Opa/AdnKronos)
16-SET-14 14:07
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