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venerdì 10 aprile 2015

Atto Camera Ordine del Giorno 9/02168-A/001 presentato da SCOTTO Arturo testo di Giovedì 9 aprile 2015, seduta n. 405   La Camera,    premesso che:     il provvedimento in esame – in ottemperanza ad un obbligo internazionale, rispetto al quale il nostro Paese è in ritardo di quasi 30 anni – è teso all'introduzione nel codice penale del reato di tortura;



Atto Camera

Ordine del Giorno 9/02168-A/001
presentato da
SCOTTO Arturo
testo di
Giovedì 9 aprile 2015, seduta n. 405
La Camera,
   premesso che:
    il provvedimento in esame – in ottemperanza ad un obbligo internazionale, rispetto al quale il nostro Paese è in ritardo di quasi 30 anni – è teso all'introduzione nel codice penale del reato di tortura;
    anche in considerazione della sentenza della Corte europea dei diritti dell'uomo del 7 aprile scorso – che, in particolare, condannando l'Italia per il trattamento riservato nel 2001 ai manifestanti nella scuola Diaz di Genova, ha qualificato gli atti messi in opera dalle forze di polizia, atti di tortura – appaiono ancor più gravi le nomine a cariche pubbliche, nonché le promozioni, effettuate nel tempo rispetto a chi, all'epoca di quei tragici fatti, ricopriva incarichi di responsabilità nelle catene di comando delle Forze di polizia;
    in specifico, si tratta di: Gianni De Gennaro, all'epoca Capo della polizia, nominato Presidente di Finmeccanica; Gilberto Caldarozzi, ai tempi del G8 di Genova del 2001, a capo del Servizio centrale operativo della Polizia di Stato, è stato poi assunto in Finmeccanica per occuparsi del settore sicurezza, e nonostante l'interdizione per 5 anni dai pubblici uffici contestuale alla sua condanna; Francesco Gratteri, nel 2001 capo dello Sco (Servizio centrale operativo della Polizia di Stato), promosso negli anni a capo dell'antiterrorismo italiano, poi nominato questore a Bari; Spartaco Mortola, che dirigeva nel 2001 la Digos, diventò questore di Alessandria e poi questore vicario di Torino; Giovanni Luperi, che era capo dell'Ucigos (Ufficio centrale per le investigazioni generali e per le operazioni speciali) fu in seguito promosso a capo del dipartimento analisi dell'Aisi (Agenzia informazioni e sicurezza interna);
   appare dunque ineludibile e improcrastinabile un immediato intervento del Governo, per quanto di competenza, rispetto a nomine, promozioni ed incarichi di maggiore responsabilità attribuiti nel tempo a chi si è macchiato direttamente o indirettamente di gravi fatti, qualificabili come tortura,
impegna il Governo

a porre in essere ogni atto di competenza in relazione alle nomine e promozioni illustrate in premessa, assolutamente inopportune, nonché ad intervenire in via immediata alla rimozione dagli incarichi nei confronti di tutti i titolari di cariche pubbliche che abbiano avuto in qualsiasi modo responsabilità dirette o indirette nelle vicende nelle quali sono stati compiuti atti qualificabili come tortura alla luce della giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell'uomo.
9/2168-A/1Scotto, Fratoianni, Costantino, Quaranta, Daniele Farina, Duranti, Airaudo, Franco Bordo, Ferrara, Giancarlo Giordano, Kronbichler, Marcon, Matarrelli, Melilla, Nicchi, Paglia, Palazzotto, Pannarale, Pellegrino, Piras, Placido, Ricciatti, Sannicandro, Zaccagnini, Zaratti.

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