MEDICINA: UN TEST DEL SANGUE PER PREVEDERE IL RISCHIO DI INFARTO =
In Gb 1 mln all'anno in ospedale per dolore petto, 400 mila
potrebbero tornare a casa subito
Milano, 8 ott. (AdnKronos Salute) - Un semplice esame del sangue potrà
escludere un infarto in chi lamenta dolori al petto, risparmiando
denaro ed evitando che centinaia di migliaia di persone intasino gli
ospedali. E' la promessa di uno studio dell'università scozzese di
Edimburgo, secondo cui il livello di una proteina, la troponina, può
indicare chi dovrà gestire un attacco di cuore nell'immediato futuro.
In Gb ogni anno circa 1 milione di persone si recano in pronto
soccorso per il mal di petto, ma la maggior parte non è grave. Secondo
gli scienziati, almeno 400 mila potrebbero essere mandate a casa
immediatamente dopo l'esame del sangue, risparmiando 1 mln di
sterline. Livelli bassi di troponina indicano infatti che è molto
improbabile essere colpiti da un attacco di cuore.
"Negli ultimi due decenni il numero di ricoverati in ospedale per
dolore al petto è triplicato, ma la stragrande maggioranza di queste
persone non avranno conseguenze - sostiene Anoop Shah dell'università
di Edimburgo - Oggi non esiste un metodo rapido per escludere la
possibilità di infarto direttamente in pronto soccorso. Questi
risultati potrebbero ridurre i ricoveri non necessari e fornire un
risparmio rilevante della spesa sanitaria".
In questo momento, infatti, chi si reca in ospedale con sintomi
sospetti viene trattenuto per accertamenti che possono superare anche
le 24 ore. Questi esami possono solo dimostrare che il paziente non ha
avuto un attacco di cuore, ma non escludere che sia imminente. (segue)
(Stg/AdnKronos)
08-OTT-15 12:28
MEDICINA: UN TEST DEL SANGUE PER PREVEDERE IL RISCHIO DI INFARTO (2) =
(AdnKronos Salute) - I ricercatori, che hanno pubblicato il loro
studio su 'Lancet', hanno analizzato i campioni di sangue di 6 mila
pazienti ricoverati in 4 ospedali in Scozia e negli Stati Uniti e
hanno seguito i loro progressi per i successivi 30 giorni, riportano i
media britannici. Hanno osservato che i livelli di troponina erano
legati direttamente agli attacchi cardiaci. Una persona con una
concentrazione della proteina inferiore ai 5 nanogrammi per litro ha,
per esempio, un rischio molto basso di avere un infarto.
"Potremo essere in grado di effettuare diagnosi in meno tempo,
prevenendo lo stress di passare una notte in ospedale", evidenzia Atul
Anand, ricercatore della British Heart Foundation (Bhf) e coautore
dello studio. "Con più risultati dai trial clinici speriamo di avere
prove sufficienti per cambiare le linee guida cliniche assicurando una
diagnosi più accurata degli attacchi cardiaci", auspica il medico.
(Stg/AdnKronos)
08-OTT-15 12:28
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