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lunedì 15 febbraio 2016

R. STAMPA / RICERCA, D' ALESSANDRO: L' ITALIA NON MI HA VOLUTO


R. STAMPA / RICERCA, D' ALESSANDRO: L' ITALIA NON MI HA VOLUTO

(9Colonne) (ripetizione con testo corretto)
Roma, 15 feb - Il suo post su Facebook è stata "solo una piccola precisazione" per "sottolineare che i fondi europei vinti da quelli come me non sono ' per la ricerca italiana', ma ' per la ricerca fatta da italiani'". Così, in una intervista a Repubblica, Roberta D' Alessandro, linguista in Olanda, diventata star sul web dopo aver polemizzato con il ministro Giannini. E aggiunge: "Per un ricercatore è normale viaggiare. Il problema, nel mio caso, è che non sono riuscita a rientrare. Cioè: mi sono laureata all' Aquila, poi sono andata a fare un dottorato in Germania. L' ho voluto io, sia chiaro. Poi ho cominciato a pensare di rientrare, ma intanto sono stata m Microsoft, poi a Google, poi a Cambridge, poi in Canada e alla fine in Olanda. Dove sono diventata docente ordinario a 33 anni. Nel frattempo ho fatto diversi concorsi per rientrare in Italia. E, guarda un po', arrivavo quasi sempre seconda", "ne ho persi tanti di concorsi, ma fa anche parte del gioco. Solo che in Italia ricevevo i complimenti della commissione. Cioè in molti casi era chiaro, ed era messo a verbale, che ero più qualificata di chi aveva vinto", "una volta scrissero nel verbale che l' attività svolta all' estero non era quantificabile. Diventava un demerito. Quando invece è il contrario. Quindi quando ho sentito la frase orgogliosa del ministro sui ' ricercatori italiani' mi è salita la rabbia. Ma come: l' attività svolta all' estero non valeva allora per farmi vincere, e vale adesso per appropriarsi dei miei meriti?". Quindi precisa: "Noi siamo di nazionalità italiana, ma molti di noi i fondi che l' Europa ci assegna per fare ricerca non li spendiamo in Italia" ad esempio "il mio progetto di ricerca è sul contatto linguistico tra le lingue degli emigrati italiani in America nel dopoguerra e le lingue romanze nel Sudamerica e Nordamerica. E' un progetto che riguarda lingue come il veneto, il napoletano, il siciliano... La cosa importante però è che la competizione per vincere un finanziamento Erc è davvero spietata: ci sono soltanto 300 borse per tutte le discipline in tutta Europa. E ho vinto. Due milioni di euro". E conclude: "Giurai che non sarei mai più tornata in Italia. Invece ora tornerei. Cioè: qua mi trovo bene. Ma preferirei stare in Italia, anche per stare vicina ai miei genitori. Sono anche figlia unica...".
(PO / red)

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