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lunedì 6 giugno 2016

AMMINISTRATIVE: RENZI CARICA PD PER BALLOTTAGGI MA A MILANO C'E' PAURA 'BISCOTTO' =





AMMINISTRATIVE: RENZI CARICA PD PER BALLOTTAGGI MA A MILANO C'E' PAURA 'BISCOTTO' =
Roma, 6 giu (AdnKronos) - "Si riparte da zero a zero". Matteo Renzi
cita il caso Roma e il "mezzo miracolo" di Roberto Giachetti, ma lo
schema si può replicare per tutto il Pd in vista dei ballottaggi. Il
premier-segretario, all'indomani del voto amministrativo, ha suonato
la carica: in questi 15 giorni, come sintetizza uno dei big che al
Nazareno ha fatto notte compulsando dati, per i dem si prospetta la
modalità "ventre a terra".
Dalle urne sono venute fuori cose positive per i democratici. Renzi lo
ha detto apertamente: "Il Pd su 1300 sindaci ne porta a casa quasi
1000", il partito è al 35% e "in molte realtà oltre il 40%".
Soprattutto, per Renzi, il punto è che il voto "a macchia di Leopardo"
non è valutabile in termini nazionali o di governo. Però, dopo la
nottata e la mattinata passata a controllare i flussi elettorali,
nella 'war room' del Pd non si nasconde il fatto che "in alcune
situazioni siamo andati peggio del previsto". Pur considerando, in
alcuni casi, "le condizioni di partenza difficili".
A Torino, Bologna, Roma (soprattutto per l'exploit della Raggi) e
Napoli il Pd e ovviamente anche Renzi nutrivano aspettative
differenti. Piero Fassino e Virginio Merola non dovrebbero avere
problemi, ma sotto il Vesuvio c'è un caso. Il premier lo ha ammesso
pubblicamente, annunciando il commissariamento. "Troppe divisioni", è
la valutazione fatta il giorno dopo dal Pd. E se pur ringraziata
pubblicamente da Renzi, qualche appunto a Valeria Valente nel Pd il
giorno dopo viene mosso: "Non si può andare nei Quartieri con la borsa
di Chanel". (segue) (segue)
(Gmg/AdnKronos)
ISSN 2465 - 1222
06-GIU-16 18:36
NNNN
AMMINISTRATIVE: RENZI CARICA PD PER BALLOTTAGGI MA A MILANO C'E' PAURA 'BISCOTTO' (2) =
AMMINISTRATIVE: RENZI CARICA PD PER BALLOTTAGGI MA A MILANO C'E' PAURA 'BISCOTTO' (2) =
(AdnKronos) - Ma il punto centrale resta Milano, dove si racconta che
a Sala rispetto alle tabelle del Nazareno mancano un paio di punti in
percentuale. La situazione, quindi, viene ora definita "difficile,
tosta". Quello che Renzi e i democratici temono è il "biscotto": un
accordo ombra destra-M5S, per tramite della Lega, a favore di Parisi:
"A Roma, Salvini ha già detto che voterà Raggi e a Milano i grillini
in cambio voteranno Parisi, ma solo per andare contro Renzi", è il
timore che non nasconde uno dei big dem. All'ombra della Madonnina, si
giocherà quindi 'la' battaglia: "Non abbiamo nulla da perdere", è il
mantra motivazionale circolato stamattina nel Pd.
Per questo Renzi potrebbe mantenere la promessa fatta nei giorni
scorsi di 'bissare' l'impegno sul campo del primo turno: "Non comizi,
ma qualcosa di più discreto", dicono al Nazareno dove la presenza del
premier-segretario nelle piazze 'calde' (Milano, Torino, Roma) viene
data per probabile, anche se a oggi non certa. Senza, ovviamente,
'ammainare' la bandiera del referendum. A questo proposito, tra
maggioranza e minoranza sembra restare il cattivo tempo: "Il primo
post di Cuperlo dopo il voto su cos'era? Sull'Italicum!", si fa notare
con stupore al Nazareno.
Anche se Lorenzo Guerini ha vestito come sempre i panni del mediatore
("siamo stati insieme a Stumpo tutta la notte a controllare i dati!"),
incontrando tra l'altro Roberto Speranza a Montecitorio, il tema
Italicum non trova sponde tra i renziani. Del resto lo ha spiegato lo
stesso Renzi in conferenza stampa: "Sull'Italicum confermo la linea".
L'argomento non è all'Odg, anzi: "I risultati elettorali, quelli di
Ala e della sinistra, dimostrano che non c'è voto di coalizione.
L'Italicum non si tocca", spiegano i dirigenti del Pd.
(Gmg/AdnKronos)
ISSN 2465 - 1222
06-GIU-16 18:36
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