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>ANSA-FOCUS/ Usa 2016: effetto Brexit, Hillary stacca Trump
Biden,'avremmo preferito un risultato diverso'. Gb ora in fila
(di Ugo Caltagirone)
(ANSA) - NEW YORK, 25 GIU - Un primo effetto a sorpresa sulla
campagna elettorale americana la Brexit lo ha gia' avuto: tutti
si aspettavano un aumento dei consensi per Donald Trump e
invece, dai primi sondaggi, e' Hillary Clinton che sembra
prendere il volo. L'ex first lady ha oltre 13 punti di vantaggio
sull'avversario nella corsa alla Casa Bianca, secondo un
sondaggio dell'ultim'ora di Reuters e Ipsos. Uno scarto a doppia
cifra che non si registrava da settimane.
E' dunque ancora presto per dire se l'effetto domino
auspicato dal tycoon newyorchese dall'Europa si estendera'
Oltreoceano, consegnandogli a novembre la presidenza degli Stati
Uniti. Lui che dalla Scozia ha parlato di "parallelismi", e che
si sente in sintonia con quel clima di antipolitica che anima il
Vecchio Continente. Ma sono in molti gli osservatori che puntano
sullo scenario opposto: lo shock dell'uscita del Regno Unito
dall'Unione europea avvantaggerà la candidata democratica che
potrà giocare la carta di una leadership più affidabile e
stabile. E soprattutto più attenta alle ripercussioni che ogni
decisione al giorno d'oggi può avere sul resto del mondo. Basta
vedere il terremoto sui mercati, compreso il crollo di Wall
Street, provocato dall'esito del referendum britannico.
Intanto la Brexit e' destinata inevitabilmente a rimettere in
discussione quel legame tra Stati Uniti e Regno Unito che ha
radici più che profonde. I rapporti tra i due Paesi - a detta di
molti analisti - sono destinati a una revisione forse senza
precedenti. Soprattutto se alla Casa Bianca arriverà proprio
Hillary, che si pone in continuità con la linea Obama. Un Obama
che, al di la' delle dichiarazioni di circostanza, e' deluso ed
amareggiato, come racconta il suo entourage. Lui che in aprile
era volato fino a Londra per sostenere con forza la causa del
'Remain' al fianco di David Cameron.
In quell'occasione il presidente aveva chiaramente fatto
capire che fuori dalla Ue la Gran Bretagna - a dispetto delle
sbandierate "relazioni speciali" - avrebbe dovuto mettersi
"dietro alla fila", a partire dagli accordi commerciali. Per
Obama prima di ogni cosa viene quel Ttip (Transatlantic Trade
and Investment Partnership) con la Ue che ha voluto con tutte le
sue forze e che vuole chiudere a tutti i costi prima della fine
del suo mandato. "Non mi risulta che il presidente abbia
aggiornato la sua posizione", ha ammesso Eric Schultz, uno dei
portavoce della Casa Bianca, che non ha nascosto gli elementi di
"incertezza" introdotti sulla scena politica, diplomatica ed
economica dalla Brexit.
E se i toni ufficiali scelti da Obama sono cauti e
rassicuranti, a dare voce all'insoddisfazione e all'irritazione
della presidenza e' Joe Biden, come sempre il più schietto e
'meno diplomatico': "Non c'e' dubbio che avremmo preferito un
altro risultato". Perche' la Brexit fa paura. E per gli Usa
rappresenta una minaccia per la coesione di quel blocco che in
70 anni di storia ha garantito pace e prosperità in Occidente.
Uno scenario in cui - si sottolinea negli ambienti
del'amministrazione Obama - e' facile prevedere una nuova crisi
in Europa, soprattutto se prevarrà l'effetto domino. Uno
scenario dove sia Londra che Bruxelles diventano più deboli,
indebolendo un'alleanza transatlantica che difficilmente potrà
in futuro raggiungere accordi come quelli per fermare il
nucleare dell'Iran o sanzionare la politica aggressiva della
Russia in Ucraina. E dove a rischio e' anche anche la
collaborazione in seno alla Nato sull' Afghanistan, la lotta
all'Isis e il Medio Oriente. (ANSA).
CU
25-GIU-16 17:00 NNN
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>ANSA-FOCUS/ Usa 2016: effetto Brexit, Hillary stacca Trump
Biden,'avremmo preferito un risultato diverso'. Gb ora in fila
(di Ugo Caltagirone)
(ANSA) - NEW YORK, 25 GIU - Un primo effetto a sorpresa sulla
campagna elettorale americana la Brexit lo ha gia' avuto: tutti
si aspettavano un aumento dei consensi per Donald Trump e
invece, dai primi sondaggi, e' Hillary Clinton che sembra
prendere il volo. L'ex first lady ha oltre 13 punti di vantaggio
sull'avversario nella corsa alla Casa Bianca, secondo un
sondaggio dell'ultim'ora di Reuters e Ipsos. Uno scarto a doppia
cifra che non si registrava da settimane.
E' dunque ancora presto per dire se l'effetto domino
auspicato dal tycoon newyorchese dall'Europa si estendera'
Oltreoceano, consegnandogli a novembre la presidenza degli Stati
Uniti. Lui che dalla Scozia ha parlato di "parallelismi", e che
si sente in sintonia con quel clima di antipolitica che anima il
Vecchio Continente. Ma sono in molti gli osservatori che puntano
sullo scenario opposto: lo shock dell'uscita del Regno Unito
dall'Unione europea avvantaggerà la candidata democratica che
potrà giocare la carta di una leadership più affidabile e
stabile. E soprattutto più attenta alle ripercussioni che ogni
decisione al giorno d'oggi può avere sul resto del mondo. Basta
vedere il terremoto sui mercati, compreso il crollo di Wall
Street, provocato dall'esito del referendum britannico.
Intanto la Brexit e' destinata inevitabilmente a rimettere in
discussione quel legame tra Stati Uniti e Regno Unito che ha
radici più che profonde. I rapporti tra i due Paesi - a detta di
molti analisti - sono destinati a una revisione forse senza
precedenti. Soprattutto se alla Casa Bianca arriverà proprio
Hillary, che si pone in continuità con la linea Obama. Un Obama
che, al di la' delle dichiarazioni di circostanza, e' deluso ed
amareggiato, come racconta il suo entourage. Lui che in aprile
era volato fino a Londra per sostenere con forza la causa del
'Remain' al fianco di David Cameron.
In quell'occasione il presidente aveva chiaramente fatto
capire che fuori dalla Ue la Gran Bretagna - a dispetto delle
sbandierate "relazioni speciali" - avrebbe dovuto mettersi
"dietro alla fila", a partire dagli accordi commerciali. Per
Obama prima di ogni cosa viene quel Ttip (Transatlantic Trade
and Investment Partnership) con la Ue che ha voluto con tutte le
sue forze e che vuole chiudere a tutti i costi prima della fine
del suo mandato. "Non mi risulta che il presidente abbia
aggiornato la sua posizione", ha ammesso Eric Schultz, uno dei
portavoce della Casa Bianca, che non ha nascosto gli elementi di
"incertezza" introdotti sulla scena politica, diplomatica ed
economica dalla Brexit.
E se i toni ufficiali scelti da Obama sono cauti e
rassicuranti, a dare voce all'insoddisfazione e all'irritazione
della presidenza e' Joe Biden, come sempre il più schietto e
'meno diplomatico': "Non c'e' dubbio che avremmo preferito un
altro risultato". Perche' la Brexit fa paura. E per gli Usa
rappresenta una minaccia per la coesione di quel blocco che in
70 anni di storia ha garantito pace e prosperità in Occidente.
Uno scenario in cui - si sottolinea negli ambienti
del'amministrazione Obama - e' facile prevedere una nuova crisi
in Europa, soprattutto se prevarrà l'effetto domino. Uno
scenario dove sia Londra che Bruxelles diventano più deboli,
indebolendo un'alleanza transatlantica che difficilmente potrà
in futuro raggiungere accordi come quelli per fermare il
nucleare dell'Iran o sanzionare la politica aggressiva della
Russia in Ucraina. E dove a rischio e' anche anche la
collaborazione in seno alla Nato sull' Afghanistan, la lotta
all'Isis e il Medio Oriente. (ANSA).
CU
25-GIU-16 17:00 NNN
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