PASOLINI: NUOVO DNA INDIVIDUATO SU MAGLIONE DI PELOSI, PROCURA TORNA AD INDAGARE =
Roma, 16 nov. - (AdnKronos) - Si torna ad indagare sulla morte di Pier
Paolo Pasolini. A distanza di quarantuno anni dall'omicidio, dello
scrittore ucciso all'Idroscalo di Ostia tra l'1 e il 2 novembre del
1975. L'inchiesta è affidata al pubblico ministero Francesco Minisci,
che procede per l'accusa di omicidio volontario. Lo scrive oggi il
quotidiano 'Il Corriere della Sera' precisando che la svolta potrebbe
venire dall'individuazione di una nuova traccia di Dna, rimasta sulla
maglia indossata la notte della tragedia da Giuseppe Pelosi, detto
Pino la Rana, 58 anni, l'unico condannato fino a oggi per la morte
dello scrittore.
La scoperta è della genetista forense Marina Baldi, consulente di
Guido Mazzon, cugino dell'autore di 'Petrolio', dal cui esposto
firmato dall'avvocato Stefano Maccioni, è partita l'indagine. Un test
del Dna sull'indumento, conservato nel museo di criminologia,
indossato da Pelosi, scrive ancora il quotidiano, è la principale
soluzione investigativa al vaglio della procura per fare finalmente
chiarezza su cosa accadde quella sera.
Se si accertasse la fondatezza del rinvenimento, allora si potrebbe
arrivare a riscrivere da zero la storia del delitto Pasolini. Il
presupposto è che il codice genetico, infatti, non sia nè di Pelosi,
né di Pasolini. Questo significherebbe che lo scrittore non fu ucciso
solo da Pino la Rana e che insieme all'allora diciasettenne Pelosi in
quella tragica notte c'era almeno un'altra persona.
(Giz-Rre/AdnKronos)
ISSN 2465 - 1222
16-NOV-16 10:46
NNNN
Roma, 16 nov. - (AdnKronos) - Si torna ad indagare sulla morte di Pier
Paolo Pasolini. A distanza di quarantuno anni dall'omicidio, dello
scrittore ucciso all'Idroscalo di Ostia tra l'1 e il 2 novembre del
1975. L'inchiesta è affidata al pubblico ministero Francesco Minisci,
che procede per l'accusa di omicidio volontario. Lo scrive oggi il
quotidiano 'Il Corriere della Sera' precisando che la svolta potrebbe
venire dall'individuazione di una nuova traccia di Dna, rimasta sulla
maglia indossata la notte della tragedia da Giuseppe Pelosi, detto
Pino la Rana, 58 anni, l'unico condannato fino a oggi per la morte
dello scrittore.
La scoperta è della genetista forense Marina Baldi, consulente di
Guido Mazzon, cugino dell'autore di 'Petrolio', dal cui esposto
firmato dall'avvocato Stefano Maccioni, è partita l'indagine. Un test
del Dna sull'indumento, conservato nel museo di criminologia,
indossato da Pelosi, scrive ancora il quotidiano, è la principale
soluzione investigativa al vaglio della procura per fare finalmente
chiarezza su cosa accadde quella sera.
Se si accertasse la fondatezza del rinvenimento, allora si potrebbe
arrivare a riscrivere da zero la storia del delitto Pasolini. Il
presupposto è che il codice genetico, infatti, non sia nè di Pelosi,
né di Pasolini. Questo significherebbe che lo scrittore non fu ucciso
solo da Pino la Rana e che insieme all'allora diciasettenne Pelosi in
quella tragica notte c'era almeno un'altra persona.
(Giz-Rre/AdnKronos)
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