ANSA/ Marce in tutto il mondo contro Trump. 2,5 mln in piazza
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>>>ANSA/ Marce in tutto il mondo contro Trump. 2,5 mln in piazza
La protesta dell'altra America. Hillary, a rischio nostri valori
(di Serena Di Ronza)
(ANSA) - NEW YORK, 21 GEN - Due milioni e mezzo in piazza in
tutto il mondo contro Donald Trump, al quale e' stato inviato un
messaggio chiaro: l'America ''non sei tu''. ''Resisteremo,
battendoci''. Da Washington a New York, da Londra a Sydney, da
Roma a Berlino, da New Delhi a Cape Town, centinaia di migliaia
di manifestanti hanno invaso le strade per dire no al 45/mo
presidente degli Stati Uniti.
Ognuno lo fa per i suoi motivi. Se negli Usa la protesta e'
contro colui che non si ritiene essere il proprio presidente e
in difesa dei diritti civili, in Europa e nel resto del mondo si
manifesta e si esprime preoccupazione per il populismo e il
protezionismo di Trump, e i loro effetti anche sulla pace.
A Washington si riversa sulle strade almeno mezzo milione di
donne, ed il numero dei partecipanti e' talmente elevato che gli
organizzatori e le forze dell'ordine sono costrette a rivedere
il percorso del corteo: impossibile passare davanti alla Casa
Bianca. Ma la manifestazione va al di la' dei confini della
capitale, contagiando tutta l'America con una marea rosa. A New
York l'appuntamento e' sotto la Trump Tower vicino alle Nazioni
Unite, poi l'invasione della Quinta Strada, dove proprio Trump
ha abitato fino a pochi giorni fa. Lo slogan e' 'Not my
president', per dire chiaramente che Trump non riflette
l'America e i suoi valori. Anzi rischia di spazzarli via.
Trump, e' la denuncia delle donne, rischia di incenerire i
loro diritti, cosi' come quelli dei gay e dell'ambiente,
gettando un'ombra su anni di lotta e di conquiste anche davanti
ai saggi della Corta Suprema. A rischio c'e' il diritto
all'aborto e alle nozze fra lo stesso sesso, con la minaccia di
Trump di nominare alla Corte Suprema un giudice conservatore.
I manifestanti fanno sentire la loro voce, il loro
scontento. Con loro, anche se a distanza, c'e' Hillary Clinton,
la loro paladina, colei che avrebbero voluto vedere alla Casa
Bianca e che invece, nonostante la vittoria al voto popolare, e'
stata relegata in tribuna, stoicamente, durante il giuramento di
Trump. Le manifestazioni, le piu' grandi della storia americana
contro un presidente che ha appena giurato, sono pacifiche ma
preoccupate dall'imprevedibilita' di un presidente che, i
manifestanti, definiscono un 'dittatore'. ''Sexist, racist and
anti-gay, Donald Trump go away'' cantano in tutta America le
donne anti-Trump.
Le prime indicazioni della nuova amministrazione sembrano
confermare le loro paure: dal sito della Casa Bianca di Donald
Trump sono sparite le sezioni dedicate alla lotta al cambiamento
climatico e alla comunita' Lgbtq. Nel sito non compaiono in
nessuno dei documenti sulle politiche del presidente le parole
'nero' o 'afro-americano'. E la sezione che era dedicata al
cambiamento climatico e' sostituita da 'An American First Energy
Plan', in cui non si parla di clima e si afferma che il
presidente "e' impegnato a eliminare le politiche non necessarie
e dannose come il Climate Action Plan''.
Al presidente l'imponente manifestazione di Washington, che
rischia si superare per numero di partecipanti quella del 1969
contro la Guerra in Vietnam, non sfugge. A bordo di 'The Beast'
per spostarsi dalla National Cathedral alla Casa Bianca, Trump
ha l'occasione di assaggiare, dal finestrino, il clima della
protesta, alla quale prendono parte molte di quelle star di
Hollywood che hanno rifiutato di partecipare alla sua
inaugurazione: da Michael Moore ad Alicia Keys, passando per
Scarlett Johansson.
DRZ
21-GEN-17 20:37 NNNN
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La protesta dell'altra America. Hillary, a rischio nostri valori
(di Serena Di Ronza)
(ANSA) - NEW YORK, 21 GEN - Due milioni e mezzo in piazza in
tutto il mondo contro Donald Trump, al quale e' stato inviato un
messaggio chiaro: l'America ''non sei tu''. ''Resisteremo,
battendoci''. Da Washington a New York, da Londra a Sydney, da
Roma a Berlino, da New Delhi a Cape Town, centinaia di migliaia
di manifestanti hanno invaso le strade per dire no al 45/mo
presidente degli Stati Uniti.
Ognuno lo fa per i suoi motivi. Se negli Usa la protesta e'
contro colui che non si ritiene essere il proprio presidente e
in difesa dei diritti civili, in Europa e nel resto del mondo si
manifesta e si esprime preoccupazione per il populismo e il
protezionismo di Trump, e i loro effetti anche sulla pace.
A Washington si riversa sulle strade almeno mezzo milione di
donne, ed il numero dei partecipanti e' talmente elevato che gli
organizzatori e le forze dell'ordine sono costrette a rivedere
il percorso del corteo: impossibile passare davanti alla Casa
Bianca. Ma la manifestazione va al di la' dei confini della
capitale, contagiando tutta l'America con una marea rosa. A New
York l'appuntamento e' sotto la Trump Tower vicino alle Nazioni
Unite, poi l'invasione della Quinta Strada, dove proprio Trump
ha abitato fino a pochi giorni fa. Lo slogan e' 'Not my
president', per dire chiaramente che Trump non riflette
l'America e i suoi valori. Anzi rischia di spazzarli via.
Trump, e' la denuncia delle donne, rischia di incenerire i
loro diritti, cosi' come quelli dei gay e dell'ambiente,
gettando un'ombra su anni di lotta e di conquiste anche davanti
ai saggi della Corta Suprema. A rischio c'e' il diritto
all'aborto e alle nozze fra lo stesso sesso, con la minaccia di
Trump di nominare alla Corte Suprema un giudice conservatore.
I manifestanti fanno sentire la loro voce, il loro
scontento. Con loro, anche se a distanza, c'e' Hillary Clinton,
la loro paladina, colei che avrebbero voluto vedere alla Casa
Bianca e che invece, nonostante la vittoria al voto popolare, e'
stata relegata in tribuna, stoicamente, durante il giuramento di
Trump. Le manifestazioni, le piu' grandi della storia americana
contro un presidente che ha appena giurato, sono pacifiche ma
preoccupate dall'imprevedibilita' di un presidente che, i
manifestanti, definiscono un 'dittatore'. ''Sexist, racist and
anti-gay, Donald Trump go away'' cantano in tutta America le
donne anti-Trump.
Le prime indicazioni della nuova amministrazione sembrano
confermare le loro paure: dal sito della Casa Bianca di Donald
Trump sono sparite le sezioni dedicate alla lotta al cambiamento
climatico e alla comunita' Lgbtq. Nel sito non compaiono in
nessuno dei documenti sulle politiche del presidente le parole
'nero' o 'afro-americano'. E la sezione che era dedicata al
cambiamento climatico e' sostituita da 'An American First Energy
Plan', in cui non si parla di clima e si afferma che il
presidente "e' impegnato a eliminare le politiche non necessarie
e dannose come il Climate Action Plan''.
Al presidente l'imponente manifestazione di Washington, che
rischia si superare per numero di partecipanti quella del 1969
contro la Guerra in Vietnam, non sfugge. A bordo di 'The Beast'
per spostarsi dalla National Cathedral alla Casa Bianca, Trump
ha l'occasione di assaggiare, dal finestrino, il clima della
protesta, alla quale prendono parte molte di quelle star di
Hollywood che hanno rifiutato di partecipare alla sua
inaugurazione: da Michael Moore ad Alicia Keys, passando per
Scarlett Johansson.
DRZ
21-GEN-17 20:37 NNNN
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