BLUE WHALE: UNA MAMMA DI FIUMICINO, COSI' MIA FIGLIA E' ENTRATA NEL 'GIOCO DEL SUICIDIO' =
La vicenda rivelata da un'amica della ragazza alle forze
dell'ordine, ci sarebbero altri casi
Roma, 29 mag. (AdnKronos) - ''Mi sto tagliando, non sai che male che
fa!''. E durante la telefonata i lamenti di chi dall'altra parte del
cellulare stava superando un' altra delle prove richieste dalla Blue
Whale, il 'gioco del suicidio'. ''Non avete molto tempo. Dovete
intervenire subito perché mi ha detto che fra poche ore si ucciderà
come una delle prime vittime della Balena Blu. E mi ha anche detto che
le dispiaceva essere arrivata solo a metà percorso ma che non
sopportava più di vivere. E che il gioco lo avrebbe terminato
suicidandosi sui binari del treno". Un fiume in piena di parole quelle
raccontate dall'amica di chat di Sara, 15 anni di Fiumicino (il nome è
di fantasia), in una telefonata disperata alle forze dell'ordine.
Sara aveva deciso l'epilogo e doveva essere come quello di una delle
prime vittime della Blue Whale alla quale il suo ''curatore'' dopo
cinquanta giorni di prove, aveva destinato non l'orribile lancio nel
vuoto da un edificio alto fino al cielo, ma una morte diversa che la
facesse diventare, secondo l'assurdità del gioco, ancora di più una
eroina.
L'ordine imposto era di infilare la testa sui binari del treno
aspettando che questo passasse, mentre nelle sue orecchie suonava una
macabra musica che l'avrebbe accompagnata alla morte. Era questa la
fine che Sara aveva scelto per sè. Oggi la quindicenne di Fiumicino
deve la sua vita all'amica di chat che ha creduto alle sue idee
suicide e ha chiamato la polizia raccontando tutta la storia. ''Il
telefono ha squillato all'alba - dice all'Adnkronos la mamma della
ragazzina - Ho risposto col cuore in gola perché ho pensato fosse
successo qualcosa. Era un poliziotto che mi informava che mia figlia
era nel gioco della Blue Whale e che rispondeva alle sollecitazioni di
un curatore che, di giorno in giorno, le ordinava le regole della
sfida''. (segue)
(Red/AdnKronos)
ISSN 2465 - 1222
29-MAG-17 16:46
NNNN
BLUE WHALE: UNA MAMMA DI FIUMICINO, COSI' MIA FIGLIA E' ENTRATA NEL 'GIOCO DEL SUICIDIO' (2) =
La vicenda rivelata da un'amica della ragazza alle forze
dell'ordine, ci sarebbero altri casi
Roma, 29 mag. (AdnKronos) - ''Mi sto tagliando, non sai che male che
fa!''. E durante la telefonata i lamenti di chi dall'altra parte del
cellulare stava superando un' altra delle prove richieste dalla Blue
Whale, il 'gioco del suicidio'. ''Non avete molto tempo. Dovete
intervenire subito perché mi ha detto che fra poche ore si ucciderà
come una delle prime vittime della Balena Blu. E mi ha anche detto che
le dispiaceva essere arrivata solo a metà percorso ma che non
sopportava più di vivere. E che il gioco lo avrebbe terminato
suicidandosi sui binari del treno". Un fiume in piena di parole quelle
raccontate dall'amica di chat di Sara, 15 anni di Fiumicino (il nome è
di fantasia), in una telefonata disperata alle forze dell'ordine.
Sara aveva deciso l'epilogo e doveva essere come quello di una delle
prime vittime della Blue Whale alla quale il suo ''curatore'' dopo
cinquanta giorni di prove, aveva destinato non l'orribile lancio nel
vuoto da un edificio alto fino al cielo, ma una morte diversa che la
facesse diventare, secondo l'assurdità del gioco, ancora di più una
eroina.
L'ordine imposto era di infilare la testa sui binari del treno
aspettando che questo passasse, mentre nelle sue orecchie suonava una
macabra musica che l'avrebbe accompagnata alla morte. Era questa la
fine che Sara aveva scelto per sè. Oggi la quindicenne di Fiumicino
deve la sua vita all'amica di chat che ha creduto alle sue idee
suicide e ha chiamato la polizia raccontando tutta la storia. ''Il
telefono ha squillato all'alba - dice all'Adnkronos la mamma della
ragazzina - Ho risposto col cuore in gola perché ho pensato fosse
successo qualcosa. Era un poliziotto che mi informava che mia figlia
era nel gioco della Blue Whale e che rispondeva alle sollecitazioni di
un curatore che, di giorno in giorno, le ordinava le regole della
sfida''. (segue)
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La madre, 'quello che e' accaduto a mia figlia puo' accadere a
chiunque'
(AdnKronos) - Uno stillicidio quotidiano di prove a cui i protagonisti
di questa sfida assurda sono indotti dal curatore che li trascina in
uno stato depressivo acuto che non trova altre vie d'uscita se non la
morte. ''Mentre aspettavo che la polizia arrivasse a sequestrare il
telefonino e il computer di mia figlia, senza essere vista ho preso il
suo cellulare per accertarmi che quanto mi avevano appena raccontato
fosse vero. Non sapevo neanche l'esistenza di questa Balena Blu, che
invece è subito apparsa sullo schermo. Insieme a lei anche quattro sue
amiche facevano lo stesso gioco e avevano già superato il ventesimo
giorno di sfida. Mi ha impressionato - continua la mamma di Sara-
come, malgrado si fossero procurate i tagli sulla pelle, tutte e
quattro si mostrassero sorridenti".
"Mi sono ripetuta più volte che Sara aveva paura del dolore e che mai
si sarebbe 'autolesionata'. E invece non era così. Ho dovuto ingoiare
un altro boccone amaro perché quando le ho raccontato che sapevo ormai
tutto e che sarebbe arrivata la polizia postale a sequestrare le chat,
lei è scoppiata a piangere e mi ha fatto vedere un taglio sull'addome.
Un taglio puntellato come se si fosse incisa con un oggetto appuntito.
Era una delle tappe previste, mi ha poi spiegato''.
Quando sono arrivati gli agenti è stata proprio Sara a raccontarsi e a
consegnare le chat nelle quali insieme ad altre coetanee avanzava
nelle tappe del gioco del suicidio. "Quello che è successo a mia
figlia può accadere a chiunque. Lei è sicuramente fragile ed è quindi
stata adescata in maniera più violenta. Non mi aveva mai detto nulla
perché nel gioco il curatore le ordinava di far finta di niente. Credo
che provasse una eccitazione mista a paura e quindi viveva nel
silenzio. Così ha passato tre mesi senza uscire di casa. Andava
soltanto a scuola dove peraltro è molto brava. Io inizialmente ho
pensato dipendesse dai conflitti che ci sono in famiglia e che sono
rimasti inascoltati alle orecchie delle autorità informate dei fatti.
Solo con i giorni mi sono accorta che invece Sara diventava triste e
cupa". (segue)
(Red/AdnKronos)
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BLUE WHALE: UNA MAMMA DI FIUMICINO, COSI' MIA FIGLIA E' ENTRATA NEL 'GIOCO DEL SUICIDIO' (3) =
Polizia e assessorato alla scuola mettono in guardia i ragazzi
(AdnKronos) - Sara è una delle ragazze di Fiumicino, almeno cinque e
tutte sui quattordici anni, che avrebbero iniziato il ''gioco del
suicidio''. E la voce che Blue Whale sarebbe arrivata nel comune
costiero da qualche settimana, ma trapelata solo in queste ore, si è
diffusa fra i banchi di alcune scuole secondarie, fra paura e
curiosità. I presidi hanno subito informato gli uomini del
commissariato locale, che hanno iniziato le loro indagini e convocato
sia i dirigenti scolastici che i rappresentanti comunali per cercare
insieme una strategia di interventi.
Polizia e assessorato alla scuola hanno quindi programmato per questa
settimana alcuni incontri che si terranno, già da domani, negli
istituti del territorio per mettere in guardia gli adolescenti a non
cedere a questa sorta di trappola psicologica che porta ad uccidersi,
per emulare la sofferenza della balena blu arenata sulla spiaggia e
lasciata morire.
"Sto cercando di mettere in piedi una macchina di ascolto e supporto -
sostiene Paolo Calicchio assessore alla scuola del Comune di Fiumicino
- che possa salvare i giovani da questo gioco estremamente pericoloso.
Stiamo accertando con la polizia le storie di cui siamo a conoscenza e
cercheremo di intervenire nel modo più incisivo possibile. Da padre,
prima che da assessore, chiedo ai genitori di vigilare maggiormente
sui loro figli che in questo momento rischiano davvero molto se
nessuno li controlla. Perché esistono situazioni, come quelle
raccontate in queste incredibili sfide, che il più delle volte non
hanno un ritorno. E che stanno portando alla luce un substrato di
patologie e malesseri profondi che si annidano nelle giovani
generazioni''.
(Red/AdnKronos)
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