USA: W.POST, PRESSIONI TRUMP SU COATS PERCHE' FRENASSE INCHIESTA FBI SU FLYNN =
Washington, 7 giu. (Adnkronos/Washington Post) - Donald Trump fece
pressioni sul Direttore della National Intelligence Daniel Coats
perché intervenisse su James Comey, allora a capo del Fbi,
chiedendogli di fare marcia indietro nel quadro dell'inchiesta sulle
interferenze russe nella campagna presidenziale americana incentrata
sull'ex consigliere per la sicurezza nazionale Michael Flynn. Quersta
l'ultima rivelazione del Washington Post sulla vicenda del Russiagate.
Il 22 marzo - si legge sul quotidiano - meno di una settimana dopo
essere stato confermato dal Senato, il direttore della National
Intelligence Daniel Coats prese parte ad un briefing alla Casa Bianca
assieme a funzionari di diverse agenzie del governo. Al termine
dell'incontro Trump chiese a tutti i presenti con l'eccezione di Coats
e del direttore della Cia Mike Pompeo di lasciare la stanza.
A questo punto, continua il Washington Post, Trump iniziò a lamentarsi
dell'indagine del Fbi e della sua gestione da parte di Comey. Due
giorni prima, Comey aveva confermato in sede di udienza in Congresso
che il Bureau stava effettivamente indagando per capire se la campagna
di Trump si fosse coordinata con Mosca durante la corsa per la Casa
Bianca. (segue)
(Ses/AdnKronos)
ISSN 2465 - 1222
07-GIU-17 09:03
NNNN
USA: W.POST, PRESSIONI TRUMP SU COATS PERCHE' FRENASSE INCHIESTA FBI SU FLYNN (2) =
Washington, 7 giu. (Adnkronos/Washington Post) - Donald Trump fece
pressioni sul Direttore della National Intelligence Daniel Coats
perché intervenisse su James Comey, allora a capo del Fbi,
chiedendogli di fare marcia indietro nel quadro dell'inchiesta sulle
interferenze russe nella campagna presidenziale americana incentrata
sull'ex consigliere per la sicurezza nazionale Michael Flynn. Quersta
l'ultima rivelazione del Washington Post sulla vicenda del Russiagate.
Il 22 marzo - si legge sul quotidiano - meno di una settimana dopo
essere stato confermato dal Senato, il direttore della National
Intelligence Daniel Coats prese parte ad un briefing alla Casa Bianca
assieme a funzionari di diverse agenzie del governo. Al termine
dell'incontro Trump chiese a tutti i presenti con l'eccezione di Coats
e del direttore della Cia Mike Pompeo di lasciare la stanza.
A questo punto, continua il Washington Post, Trump iniziò a lamentarsi
dell'indagine del Fbi e della sua gestione da parte di Comey. Due
giorni prima, Comey aveva confermato in sede di udienza in Congresso
che il Bureau stava effettivamente indagando per capire se la campagna
di Trump si fosse coordinata con Mosca durante la corsa per la Casa
Bianca. (segue)
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(Adnkronos/Washington Post) - Chiuso l'incontro, Coats riferì della
conversazione ad alcuni funzionari a lui vicini e decise che
intervenire su Comey come chiesto da Trump sarebbe stato inopportuno,
prosegue il giornale, che cita fonti riservate. Il Washington Post fa
quindi presente come i fatti che riguardano Coats vadano oltre quanto
rivelato - sempre dal Washington Post - il mese scorso, ossia la
richiesta formulata a semplici funzionari dell'intelligence perché
smentissero pubblicamente l'esistenza di prove a dimostrazione di una
collusione durante la campagna elettorale: Trump in realtà puntava ai
vertici per ottenere una marcia indietro di Comey sulle indagini del
bureau.
Coats deporrà oggi davanti alla commissione intelligence del Senato: i
parlamentari che fanno parte della commissione hanno annunciato che
gli chiederanno informazioni sulle sue interazioni con il presidente
relativamente alle indagini Fbi.
Brian P. Hale, puntualizza il quotidiano statunitense citando il
portavoce dell'Ufficio del Direttore della National Intelligence
(Odni), ha risposto ad una richiesta di commento in merito alla
notizia di richieste di Trump a Coats perché intervenisse su Comey in
merito all'inchiesta su Flynn, con una semplice dichiarazione: "Il
direttore Coats non discute delle sue conversazioni private con il
presidente. Tuttavia, non ha mai avvertito pressioni da parte del
presidente o chiunque altro nell'amministrazione volte ad esercitare
influenza su questioni di intelligence o indagini in corso". Un
portavoce di Pompeo si è rifiutato di commentare le conversazioni a
porte chiuse.
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07-GIU-17 09:03
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