VENERDÌ 16 MARZO 2018 12.37.18
POLIZIA
Moro, Gabrielli: non si parli di dirigenti Br ma di delinquenti
Moro, Gabrielli: non si parli di dirigenti Br ma di delinquenti No a sovvertimento storia o a asettiche interviste Roma, 16 mar. (askanews) - Non si arrivi a sovvertire la storia e neanche, attraverso "asettiche interviste", a confondere chi diede la vita per lo Stato e "stava dalla parte giusta" da quanti, in modo delinquenziale, scelsero di uccidere, rapinare e sovvertire le istituzioni dalla Resistenza. Ad affermarlo, e ad esplicitare il "rammarico" personale e a nome "degli uomini e delle donne che nel nome di quel sacrificio rendono il loro servizio al paese", è stato il Capo della Polizia, Franco Gabrielli nel corso delle celebrazioni per i 40 anni dell'attacco di via Fani dove morirono cinque uomini della scorta prima del rapimento di Aldo Moro. Gabrielli ha parlato di "una sorta di perverso ribaldamento del 'vae victis'", nel quale si tende a "confondere i ruoli e le posizioni. In questi giorni di rievocazioni di quei giorni - ha infatti ricordato il Capo della Polizia - si è dovuto subire una sorta di oltraggio nel vedere sottopancia di alcune interviste televisive nel quale si riporta: 'dirigente della Colonna romana delle Brigare Rosse'. Le parole, soprattutto in questi momenti, debbono avere un peso e un significato e soprattutto oggi, a 40 anni da quei drammatici fatti, occorre ricordare chi stava dalla parte giusta, e a perduto la vita in nome di quegli ideali, da questi delinquenti che immaginavano di dover sovvertire questi valori. Credo che mai un linguaggio di verità e chiarezza vada fatto soprattutto in questi giorni". Agenti in divisa che stavano dalla parte giusta rispetto a terroristi che si posero "dalla parte sbagliata. Riproporli in asettici studi televisivi - ha concluso Gabrielli - è un oltraggio per tutti noi e soprattutto nei confronti di chi ha versato il sangue per questo paese". cro 20180316T123717Z
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