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giovedì 7 giugno 2018

RICERCA: SVELATO MECCANISMO GENETICO CHE GUIDA SINTOMI DISTROFIE MIOTONICHE


GIOVEDÌ 07 GIUGNO 2018 15.58.52
SALUTE

RICERCA: SVELATO MECCANISMO GENETICO CHE GUIDA SINTOMI DISTROFIE MIOTONICHE =

Scienziato italiano, minore accumulo microRna 'tossico' spiega perche' sono piu' lievi in tipo 2 Milano, 7 giu. (AdnKronos Salute) - Una produzione eccessiva di mRna (micro Rna) che non riesce a uscire dal nucleo cellulare e si accumula, determinando un effetto tossico che limita la possibilità di produrre altre proteine essenziali al corretto funzionamento delle cellule dell'organismo. E' il meccanismo alla base delle distrofie miotoniche, patologie che rappresentano le distrofie muscolari più frequenti nell'adulto, sebbene siano classificate come malattie rare, interessando non più di 5 persone ogni 10.000 abitanti. Un solo nome per la malattia, due destini diversi per i pazienti: il tipo 1 e il tipo 2, infatti, si differenziano significativamente sia nell'evoluzione che nel quadro di sintomi. Uno studio internazionale pubblicato su 'Nature Communications', a cui ha partecipato anche uno scienziato italiano - Giovanni Meola, direttore della Unità operativa complessa di Neurologia-Stroke Unit e del Centro neuromuscolare dell'Irccs Policlinico San Donato - ha ora svelato i motivi alla base di queste differenze. Per scoprirli, gli autori hanno messo sotto la lente il moscerino della frutta, la drosofila, modello animale "particolarmente adatto alla valutazione delle patologie genetiche", spiega Meola. Ed è emerso che "una proteina, chiamata rbFOX1, si lega maggiormente alla tetrapletta CCug Rna, implicata nella distrofia miotonica di tipo 2, rispetto alla tripletta Cug Rna, implicata invece nella distrofia miotonica di tipo 1. La proteina rbFOX1 svolge un'azione 'competitiva' soltanto verso la tetrapletta presente nella distrofia miotonica di tipo 2, permettendone una parziale liberazione". Questo minore accumulo di Rna tossico, prosegue l'esperto, "corregge la produzione di diverse altre proteine, implicate nella compromissione multisistemica della malattia, e ha quindi come effetto positivo, nel modello animale, un parziale recupero dell'atrofia muscolare e dei difetti locomotori". (segue) (Red-Lus/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 07-GIU-18 15:58 NNNN
GIOVEDÌ 07 GIUGNO 2018 15.58.52
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RICERCA: SVELATO MECCANISMO GENETICO CHE GUIDA SINTOMI DISTROFIE MIOTONICHE (2) =

(AdnKronos Salute) - Le distrofie miotoniche sono ancora poco note agli operatori sanitari, sia per la loro identificazione relativamente recente sia per la varietà dei sintomi con cui si manifestano. Sono patologie genetiche e multisistemiche che colpiscono in primis l'apparato muscolo-scheletrico ed attaccano in varia misura, a seconda delle forme, anche il sistema cardiovascolare, il corpo vitreo dell'occhio, le ghiandole sessuali, il sistema endocrino, la muscolatura involontaria e il sistema nervoso centrale. In particolare, la distrofia miotonica di tipo 1, nota anche come Malattia di Steinert, è una malattia ereditaria che si manifesta in maniera aggressiva e che porta a una progressiva compromissione a livello cerebrale, con conseguenze serie nella sfera fisica e relazionale. Nella distrofia miotonica di tipo 2, detta anche Promm (miopatia miotonica prossimale), i sintomi sono più lievi e la compromissione cerebrale è, pur se ugualmente presente, meno evidente. "Questo importante risultato nella comprensione dei meccanismi cellulari della distrofia miotonica di tipo 2 - conclude Meola - spiega il quadro clinico di compromissione muscolare più lieve nella patologia umana e apre la via ad altre ricerche che punteranno a potenziare ulteriormente l'effetto della proteina rbFOX1 e ad utilizzarla per contrastare i sintomi di entrambe le malattie". (Red-Lus/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 07-GIU-18 15:58 NNNN 

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