GIOVEDÌ 07 GIUGNO 2018 17.46.10
SALUTE
TUMORI: ADDIO BISTURI PER METASTASI COLONNA, SPERANZE DA RADIOCHIRURGIA =
Prima in Ue Radioterapia oncologica dell'ospedale Sacro Cuore
Don Calabria di Negrar
Roma, 7 giu. (AdnKronos Salute) - In Italia ci sono circa 350 mila
nuovi casi di tumore ogni anno e il 40% può sviluppare metastasi
ossee. Di questi, 7 pazienti su 10 sviluppano anche lesioni a livello
della colonna che richiedono frequentemente interventi chirurgici di
stabilizzazione, talora in urgenza, oltreché radioterapia
convenzionale per ridurre il dolore e il crollo vertebrale. Ora la
Radioterapia oncologica dell'ospedale Sacro Cuore Don Calabria di
Negrar (Vr), sta applicando, prima in Ue, un'innovativa tecnica
radiochirurgica che punta a eradicare le metastasi spinali in pazienti
oncologici selezionati. La tecnica è applicata da circa un mese ai
primi pazienti e i risultati verranno presentati alla comunità
internazionale a settembre, in occasione della Conferenza di
radiochirurgia di Monaco di Baviera.
"Dopo i risultati più che soddisfacenti che sta ottenendo nella cura
delle metastasi al cervello con una tecnica testata come primo centro
al mondo, Filippo Alongi direttore della Radioterapia, affronta da
pioniere una nuova sfida: la cura fino all'eradicazione totale,
superando la finalità palliativa, delle metastasi spinali in pazienti
oncologici selezionati attraverso una metodica ed una tecnologia che
finora nessuno ha mai utilizzato in Europa", sottolinea l'ospedale. La
metodologia consiste nell'irradiare, con una o poche sedute
ambulatoriali da meno di dieci minuti ciascuna, solo e soltanto la
porzione della zona vertebrale interessata dalla malattia tumorale,
senza danneggiare il midollo spinale che si trova a pochi millimetri
di distanza e quindi senza effetti collaterali per il paziente,
nonostante siano usate dosi fino a 4-5 volte superiori a quelle delle
sedute di radioterapia tradizionale a scopo sintomatico o palliativo.
Gli elementi che hanno consentito lo sviluppo di questa tecnica di
radiochirurgia spinale sono stati messi nero su bianco da Alongi
nell'ambito di una collaborazione internazionale che ha portato alla
pubblicazione dello studio 'Spinal metastases: Is stereotactic body
radiation therapy supported by evidences?'. "In questo contributo si
dimostra che, nel contenimento delle metastasi ossee, la
radiochirurgia garantisce risultati promettenti con un tasso di
efficacia nel controllare localmente la malattia vertebrale che arriva
al 90% dei casi trattati", spiegano gli esperti. (segue)
(Com-Frm/AdnKronos)
ISSN 2465 - 1222
07-GIU-18 17:45
NNNN
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SALUTE
TUMORI: ADDIO BISTURI PER METASTASI COLONNA, SPERANZE DA RADIOCHIRURGIA (2) =
(AdnKronos Salute) - La tecnica radiochirurgica che punta a eradicare
le metastasi spinali in pazienti oncologici selezionati è "un
procedimento possibile perché coniuga l'alta specializzazione del
medico radio-oncologo all'innovazione di una tecnologia unica, il
sistema di radiochirurgia 'Novalis-Elements Spine Srs' integrato
all'acceleratore lineare TrueBeam che - osserva l'ospedale -
ricostruendo un'immagine tridimensionale ultra-dettagliata della
metastasi (grazie alla sovrapposizione di Tc, risonanza magnetica e
Pet precedentemente effettuate) guida il professionista nel colpire
esattamente la sede di malattia, con precisione millimetrica, senza
impattare sulle zone sane (a differenza della radioterapia
tradizionale)".
"Grazie alla tecnica pionieristica che abbiamo applicato
nell'affrontare le metastasi encefaliche - ricorda Alongi, già
professore associato all'Università di Brescia - oggi siamo in grado,
grazie a una navigazione assistita, di approcciare anche le metastasi
spinali con un atteggiamento inedito: in pazienti opportunamente
selezionati puntiamo anche alla cura, fino all'eradicazione locale
della malattia e non al solo contenimento dei suoi sintomi, per
evitare che il paziente soffra come purtroppo avviene per le
inevitabili conseguenze che questo tipo di lesioni comporta nella
progressione tumorale".
Alongi spiega però che "noi agiamo a scopo preventivo su pazienti
definiti oligometastatici, ovvero in buone condizioni generali e che
abbiano tra i 3 e cinque focolai di malattia al massimo. Abbiamo
iniziato ad applicare questa tecnica di radiochirurgia - suggerisce -
a una decina di pazienti alla fine di aprile e ci vorranno almeno due
mesi, a partire dall'ultima seduta, per potere valutare con esami di
controllo gli esiti del trattamento che ci confermino i risultati
positivi che contiamo di ottenere".
(Com-Frm/AdnKronos)
ISSN 2465 - 1222
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