Cucchi:
Cc, riscrissi nota su fermo sotto dettatura XXX =
(AGI) - Roma, 21 gen. - "XXX quando la lesse disse che non andava bene e che avrei dovuto cestinarla perche' avremmo dovuto redigerne una seconda in sostituzione della prima". A parlare e' il maresciallo XXX XXX XXX, in servizio presso la stazione Quadraro dei Carabinieri di Roma all'epoca della morte di Stefano Cucchi, nel corso di una deposizione come persona informata sui fatti, resa il 18 dicembre scorso di fronte al pm Giovanni Musaro' e depositata agli atto del processo. Il militare riferisce di una nota di servizio da lui redatta, dopo il decesso di Cucchi, in cui si parla del fermo del geometra romano. Il maresciallo XXX e' uno degli imputati, per calunnia e falso, nel processo sulla morte di Cucchi. Nel corso della sua deposizione XXX racconta la sua versione della stesura della seconda nota: "Il contenuto di tale annotazione fu dettato da XXX e lo scrissi io, alla presenza anche di XXX, quindi stampammo e la firmammo a nostro nome". Il maresciallo commenta: "Ripensandoci a posteriori all'epoca peccai di ingenuita', perche' mi fidai di XXX e XXX che erano piu' anziani e avevano piu' esperienza di me". (AGI) Rmy/Rap (Segue) 211650 GEN 19 NNNN
(AGI) - Roma, 21 gen. - "XXX quando la lesse disse che non andava bene e che avrei dovuto cestinarla perche' avremmo dovuto redigerne una seconda in sostituzione della prima". A parlare e' il maresciallo XXX XXX XXX, in servizio presso la stazione Quadraro dei Carabinieri di Roma all'epoca della morte di Stefano Cucchi, nel corso di una deposizione come persona informata sui fatti, resa il 18 dicembre scorso di fronte al pm Giovanni Musaro' e depositata agli atto del processo. Il militare riferisce di una nota di servizio da lui redatta, dopo il decesso di Cucchi, in cui si parla del fermo del geometra romano. Il maresciallo XXX e' uno degli imputati, per calunnia e falso, nel processo sulla morte di Cucchi. Nel corso della sua deposizione XXX racconta la sua versione della stesura della seconda nota: "Il contenuto di tale annotazione fu dettato da XXX e lo scrissi io, alla presenza anche di XXX, quindi stampammo e la firmammo a nostro nome". Il maresciallo commenta: "Ripensandoci a posteriori all'epoca peccai di ingenuita', perche' mi fidai di XXX e XXX che erano piu' anziani e avevano piu' esperienza di me". (AGI) Rmy/Rap (Segue) 211650 GEN 19 NNNN
LUNEDÌ
21 GENNAIO 2019 16.50.22
Cucchi: Cc, riscrissi nota su fermo sotto dettatura XXX (2)=
Cucchi: Cc, riscrissi nota su fermo sotto dettatura XXX (2)=
(AGI)
- Roma, 21 gen. - XXX ritenne comunque che il primo documento da lui
redatto fosse comunque "un atto pubblico e non una semplice
bozza" e riferisce: "Non capivo il motivo per cui avrei
dovuto farlo sparire". Nel primo rapporto, allegato agli atti,
XXX aveva annotato che "Cucchi era
in stato di escandescenza". Mentre nel secondo, questa dicitura
scompare e si legge: "E' doveroso rappresentare che, durante
l'accompagnamento, non lamentava nessun malore ne' faceva alcuna
rimostranza in merito". Nel corso della deposizione XXX
sottolinea: "Recentemente ho ricordato di aver redatto
l'annotazione" datata 16 ottobre 2009, ovvero la data
dell'arresto di Stefano Cucchi,
"non il giorno indicato nella stessa ma qualche giorno dopo
perche' fui contattato telefonicamente dal maresciallo XXX, il quale
fece riferimento alla morte di Stefano Cucchi e
mi disse 'hai sentito il telegiornale?' E mi comunico' che avrei
dovuto redigere un'annotazione". A conclusione di questo iter
documentale una nota di servizio di XXX, presente negli atti
depositati, si conclude con la scritta "Bravi" vergata a
mano nello spazio riservato alle note dei superiori. Il maresciallo
nella sua deposizione ha commentato la vicenda: "Non so dirvi
per quale ragione, nella parte dell'ordine di servizio dedicata alle
annotazioni dei superiori e' scritto 'Bravi', considerato che avevamo
fatto una mera azione di routine e che nel momento in cui l'ordine di
servizio fu redatto Cucchi era
gia' morto". (AGI) Rmy/Rap 211650 GEN 19 NNNN
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