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venerdì 26 aprile 2019

BENZINA, ZAVALLONI (FEGICA CISL): TAGLIO ACCISE? RISCHIO CHE VENGANO AUMENTATE


VENERDÌ 26 APRILE 2019 10.10.37
POLIZIA

BENZINA, ZAVALLONI (FEGICA CISL): TAGLIO ACCISE? RISCHIO CHE VENGANO AUMENTATE

BENZINA, ZAVALLONI (FEGICA CISL): TAGLIO ACCISE? RISCHIO CHE VENGANO AUMENTATE (9Colonne) Roma, 26 apr - Sull'aumento del prezzo della benzina dopo la promessa di Salvini sul taglio delle accise, Alessandro Zavalloni, segretario nazionale di Fegica Cisl, la Federazione dei gestori di carburante e affini, commenta a Radio Cusano Campus: "Quella del taglio delle accise è una litania che da anni viene recitata. Ma si tratta di una sonora bugia, nessuno è in grado di toccare le accise, comprese quelle dell'Abissinia, perché non vanno in Abissinia ma al servizio sanitario nazionale. Le accise pesano per decine di miliardi all'anno, sono parenti prossimi del costo che il servizio sanitario nazionale ha in questo Paese. Quando mai dovessimo avere dei carburanti alternativi, bisognerà metterle sugli altri carburanti le accise, a meno che non decidiamo che riusciamo a pagare meno altre cose. Corriamo più il rischio che le accise vengano aumentate piuttosto che diminuite, considerando che il governo dovrà trovare dei miliardi di euro per disinnescare le clausole di salvaguardia". E sostiene che con la serie di provvedimenti che hanno liberalizzato il settore "non solo non sono riusciti ad abbassare il prezzo dei carburanti, ma hanno creato altri problemi, come l'infiltrazione della criminalità organizzata nella rete e la sparizione di diverse compagnie petrolifere. Questo settore non ha più regole. In autostrada, concessione pubblica, il soggetto avrebbe addirittura regole più stringenti da seguire, eppure non c'è concessionario, non c'è Anas, non c'è governo che sia in grado di intervenire a tutela del servizio pubblico per abbassare i prezzi. Nella stragrande maggioranza degli impianti in Italia c'è il self service e il servito, eppure in buona parte della rete le differenze di prezzo sono di 40-45 centesimi. Non c'è alcuna giustificazione per questa grande differenza. Il benzinaio di quei 40-45 centesimi ne incassa solo 2. Ed è il benzinaio che paga la manodopera e mette il carburante. Noi abbiamo provato a porre queste domande ripetutamente, ma nessuno ha risposta" e "lo Stato continua a incassare molto meno di quanto dovrebbe incassare perché in un sistema senza regole i ladri sono sempre più della polizia. Nei documenti parlamentari si stima un 20% di prodotto clandestino. Un litro su 5 di quelli che vengono comprati è prodotto clandestino". (red) 261012 APR 19    

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