Casamonica: direttore Dia, sottovalutazione per troppo tempo (ANSA) - ROMA, 11 GIU - "Parlare dei Casamonica non significa parlare di una organizzazione criminale e basta ma di una struttura che ha una sorta di micro-cultura che spesso non è stata valutata appieno. Oggi siamo consapevoli della sfida da combattere qui nella capitale. Stanno per andare in difficoltà, forse. Non dobbiamo dormire sui guanciali. E' il momento in cui bisogna intensificare gli sforzi c'è stata sottovalutazione per troppo tempo". Lo ha detto Generale Giuseppe Governale, il direttore della Direzione Investigativa Antimafia, alla presentazione di "Casamonica, la storia segreta", il libro di Floriana Bulfon, al Senato. "La magistratura romana è stata capace di saper leggere le diverse sfaccettature della criminalità della capitale che non erano facilmente intellegibili", ha proseguito. Governale ha ricordato che nel Lazio sono 507 le aziende confiscate alla criminalità "dobbiamo evitare che immobili e aziende passati allo stato perdano valore, vengano depredate o diventano scheletri". "Il Casamonica style non lo possiamo considerare banalmente - ha proseguito il direttore della Dia - come qualcosa di 'burino' e basta, costituisce il loro brand, il loro senso di appartenenza. Secondo questa cultura lo Stato non serve, se ne può fare a meno: vivono nel proprio mondo. Lo stato non comprende appieno gli effetti del consenso" e molti credono sia "meglio chinare la testa che avere a che fare con i Casamonica. Abbiamo difficoltà anche a capire le intercettazioni, gli interpreti non ci sono, si spaventano, sono minacciati. Nel momento di crisi della famiglia loro pongono al centro la famiglia con un ruolo della donna diventato garanzia di unitarietà come le dita che si stringono in un pugno, metafora che richiama quella della cosca. Hanno la capacità di difendersi in ogni sede, a partire da quella giudiziaria, dove esercitano ogni tipo di pressione, pochissimi pentiti di cui nessuno con parentele di sangue". (ANSA). VR 2019-06-11 15:48
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