SABATO 22 GIUGNO 2019 02.35.31
= IL PUNTO = Nuove accuse a Trump, "mi violento' in un camerino" =
(AGI) - Washington, 22 giu. - In piena crisi con l'Iran, piomba
su Donald Trump un'altra tegola, l'accusa di violenza sessuale
a una donna. Ad accusare il presidente americano e' una famosa
giornalista, Elizabeth Jean Carroll, la quale sostiene di esser
stata violentata ventiquattro anni fa in un camerino di un
famoso negozio a New York da quello che allora era ancora solo
un miliardario. Trump ha gia' smentito, negando di conoscerla e
insinuando che sia stato il Partito democratico a orchestrare
la denuncia: "Sta cercando di vendere un nuovo libro: dovrebbe
essere venduto nella sezione fiction". Lei intanto si e' fatta
fotografare sulla rivista del New York Magazine, che pubblica
la sua confessione, con lo stesso robe-manteau nero che
indossava quel giorno.
Era la fine del 1995 o l'inizio del 1996. Lei, che ha
firmato per quasi trent'anni in America una rubrica di consigli
sulla rivista Elle, 'Ask E.Jean', era gia' famosa. Un giorno
era ai grandi magazzini Bergdorf, a Manhattan, quando lo
incontro'. E lui ha riconobbe: "Ehi, tu sei quella dei
consigli". "E tu sei il magnate immobiliare". I due
cominciarono a chiacchierare e, dopo poco, lui le chiese
"aiuto" per comprare un regalo a "una ragazza". Lei accetto' e
a quel punto cominciarono a girare per gli stand, cercando tra
borse, cappelli, pellicce, lingerie. Ovviamente chiacchieravano
anche e Trump si vantava delle sue ricchezze, diceva che voleva
acquistare quei grandi magazzini. Le diede persino della
vecchia quando lei gli disse che aveva 52 anni, peraltro piu' o
meno l'eta' di lui. Ad un certo punto i due arrivarono al
settore lingerie e lui la esorto' a provare un body di pizzo
grigio. Lei scherzando replico' che avrebbe dovuto farlo lui. E
poi cedette alla richiesta. Ma arrivati nello spogliatoio, lui
divento' violento. Chiuse la porta del camerino e il
miliardario -racconta la donna - "mi spinse contro la parete,
colpendomi alla testa molto forte e mise la bocca sulle mie
labbra". La donna, sconvolta, lo spinse indietro, ma lui
l'afferro' e la spintono' di nuovo contro il muro, tirandole
giu' le calze. "Un attimo dopo, ancora vestito in abito da
lavoro, camicia, giacca, cravatta e cappotto, si abbassa la
cerniera dei pantaloni e con le dita vicino le mia zone intime,
spinge il pene a meta' - o tutto, non sono sicura- dentro di
me". Tutto duro' "non piu' di tre minuti" e la
donna ritiene che Trump non abbia eiaculato. La giornalista
anticipa le domande che le potrebbero esserle poste e risponde
anche: "Lo denunciai alla polizia? No. Lo raccontai a qualcuno?
Si', a due amiche intime... Ho foto o prove visive? Le
telecamere di sicurezza di Bergdorf devono aver registrato
qualcosa". Lo racconto' a due amici, pero': uno le disse di
andare subito a denunciarlo; l'altra la scongiuro' di
guardarsene bene: "Ha 200 avvocati. Ti seppellira'". Quanto al
tempo passato prima di denunciare pubblicamente quei fatti,
Carroll lo spiega cosi': "Ricevere minacce di morte, dover
abbandonare casa mia, essere licenziata, trascinata nel fango e
unirmi alle quindici donne che hanno raccontato storie
credibili di come questo uomo le abbia prese, molestate,
ridotte a niente, maltrattandole, ferendole e attaccandole,
solo per vedere che l'uomo in questione schiva, nega, minaccia
e le attacca di nuovo, non mi e' mai sembrato molto divertente.
E poi, sono una vigliacca". Quanto al robe-manteau Donna Karan,
lo tiene ancora appeso nell'armadio ma non l'aveva piu'
indossato. E da allora non ha neppure piu' avuto un uomo. (AGI)
Bia
220235 GIU 19
NNNN
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