DOMENICA 02 GIUGNO 2019 17.31.27
TUMORI: TORTORA, 'ABBATTUTO MURO NELLA CURA DEL CANCRO AL PANCREAS' =
"Ora l'obiettivo e' far rientrare il farmaco nelle cure
compassionevoli"
Chicago, 2 giu. (AdnKronos Salute) (dall'inviato Francesco Maggi) -
Con la prima cura per il tumore del pancreas che migliora la
sopravvivenza libera da malattia nei pazienti con mutazione dei
cosiddetti geni 'Jolie', "abbiamo abbattuto un muro nella lotta a
questa neoplasia perché per tanti anni abbiamo utilizzato tutti i
possibili farmaci a bersaglio molecolare che si sono affacciati nella
farmacopea e che avevano dato risultati molto importanti in altri
tumori, puntualmente fallendo però nei tumori del pancreas. Ora
abbiamo un farmaco con un meccanismo biologico molto preciso per un
gruppo di pazienti che ha una specifica alterazione molecolare". Lo ha
spiegato all'Adnkronos Salute Giampaolo Tortora, tra gli autori dello
studio internazionale Polo presentato oggi al congresso Asco (American
Society Clinical Onclogy) di Chicago, e direttore del Comprehensive
Cancer della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli
Irccs.
Ma quando potrà essere disponibile questa terapia? "La terapia è in
fase di registrazione ma per i tumori dell'ovaio. Per il pancreas
dovremmo aspettare, lo studio Polo favorirà però i tempi di
registrazione. Noi ci auguriamo - ha aggiunto Tortora - che sulla scia
di questo importante lavoro scientifico il farmaco possa essere reso
disponibile per le cure compassionevoli per i pazienti che hanno
ottenuto una stabilizzazione della malattia dopo trattamento con un
derivato del platino. Ci auguriamo perché siamo sicuri che ci sarà una
forte richiesta da parte di questi pazienti che, faranno il test
genetico per scoprire se hanno la mutazione Brca1 e 2, troveranno la
mutazione. Parliamo di una percentuale piccola intorno a 500 l'anno".
Ogni sono 13 mila i casi di tumore al pancreas totali "è un tumore
difficile e la sopravvivenza è molto bassa per tante diverse ragioni:
è asintomatico e gli esami di screening non sono efficaci, una
diagnosi precoce è un evento raro. Gli operabili poi sono solo il
10-15%, abbiamo imparato che questo tumore si comporta in maniera
peculiare, cresce e si difende con modalità inusuali; avendolo
considerato biologicamente come gli altri ci sono stati fallimenti a
catena. Oggi però si è visto che esistono diversi sottogruppi, il 7%
dei pazienti ha una mutazione Brca 1 e 2, e l'approccio alla malattia
sta cambiando e lo studio Polo ha aperto una nuova strada".
(Frm/AdnKronos Salute)
ISSN 2465 - 1222
02-GIU-19 17:31
NNNN
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