LUNEDÌ 26 AGOSTO 2019 17.36.50
ANSA/ Gli aghi sotto accusa nelle allergie da tatuaggi
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ANSA/ Gli aghi sotto accusa nelle allergie da tatuaggi
(EMBARGO ALLE 2,00 DEL 27 AGOSTO) Liberano metalli durante l'uso
(EMBARGO ALLE 2,00 DEL 27 AGOSTO)
(di Monica Nardone)
(ANSA) - ROMA, 26 AGO - Dopo le sostanze presenti nei colori,
per la prima volta anche gli aghi vengono messi sotto accusa
nelle allergie da tatuaggi: durante l'applicazione gli
inchiostri li consumano liberando nichel e cromo che penetrano
nella pelle e viaggiano nel sangue raggiungendo i linfonodi. A
scoprire il fenomeno e' la ricerca condotta con il Centro europeo
per la luce di sincrotrone Esfr (European Synchrotron Radiation
Facility) di Grenoble. Pubblicata sulla rivista Particle and
Fibre Toxicology, la scoperta si deve allo stesso gruppo
coordinato da Ines Schreiver, dell'Istituto Federale tedesco per
la valutazione dei rischi (Bfr), che nel 2017 aveva osservato
che gli inchiostri possono liberare particelle capaci di
viaggiare nel sangue.
Sempre piu' di moda in tutto il mondo, i tatuaggi hanno
conquistato, secondo uno studio dell'Istituto Superiore di
Sanita', anche molti italiani. Sono infatti quasi sette milioni
le persone in Italia che ne hanno almeno uno, ma dalla stessa
indagine risulta anche che il 3,3% del campione intervistato ha
avuto un effetto collaterale, a partire dalle allergie. Le
reazioni allergiche da tatuaggi sono infatti comuni, ma finora
gli esperti credevano che la colpa fosse solo degli inchiostri.
Ora si e' scoperto che nella sicurezza dei tatuaggi e' coinvolto
anche altro: "non si tratta solo di usare attrezzature sterili o
controllare gli inchiostri usati - rileva Hiram Castillo,
dell'Esfr - ora scopriamo che l'usura degli aghi ha un impatto".
Di solito gli aghi per tatuaggi contengono il 6-8% di nichel e
il 15-20% di cromo, entrambi fattori sensibili per le allergie.
Gli studiosi sono arrivati agli aghi mentre approfondivano il
precedente studio. Esaminando campioni di pelle e linfonodi
prelevati da persone tatuate, con il piu' potente dei microscopi,
ossia la luce di sincrotrone, i ricercatori hanno notato che
contenevano particelle di ferro, cromo e nichel le cui
dimensioni variano da 50 miliardesimi di metro a 2 millesimi di
millimetro. "Stavamo cercando di trovare il legame tra ferro,
cromo, nichel e inchiostri" osserva Schreiver. Ma analizzando
campioni di inchiostro i ricercatori non hanno trovato tracce di
tali particelle metalliche, "quindi - prosegue - abbiamo pensato
agli aghi". Per dimostrare l'abrasione dell'ago, i ricercatori
hanno tatuato campioni di pelle di maiale, dimostrando che le
particelle di metallo sono presenti nella pelle soprattutto
quando si usa il biossido di titanio (un pigmento bianco spesso
miscelato in colori vivaci come verde, blu e rosso). Per
confermare l'abrasione dell'ago, il gruppo ha quindi esaminato
un ago prima e dopo l'applicazione di un tatuaggio usando la
microscopia elettronica a scansione. "Non c'e' dubbio che le
particelle di metallo derivano dall'ago del tatuaggio e vengono
liberate dalla pura azione meccanica delle particelle di
inchiostro", afferma Bernhard Hesse, della societa' Xploraytion e
dell'Esrf. Quelle del biossido di titanio infatti sono piu'
abrasive rispetto a quelle degli altri inchiostri. Tuttavia,
ulteriori indagini devono essere condotte per valutare
chiaramente l'impatto sulle allergie: "Questi sono effetti a
lungo termine che - osserva Schreiver - possono essere valutati
solo in studi che monitorano la salute di migliaia di persone
nel corso di decenni".(ANSA).
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26-AGO-19 17:36 NNNN
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