LUNEDÌ 19 AGOSTO 2019 20.01.53
## Conte a Chigi, prepara intervento in Senato e apertura crisi
## Conte a Chigi, prepara intervento in Senato e apertura crisi Il premier parlerà, poi due scenari: voto in aula o subito al Quirinale
Roma, 19 ago. (askanews) - Il presidente del Consiglio, Giuseppe
Conte, ha passato la giornata a Palazzo Chigi per mettere a punto
l'intervento che domani terrà nell'aula del Senato. Il premier,
sui social network, ha dato "appuntamento" ai suoi sostenitori
per il discorso che dalle 15 sarà trasmesso in diretta anche
sulla sua pagina Facebook.
Conte traccerà un bilancio del suo governo, a partire dal
contratto e dai risultati raggiunti in poco più di un anno a
Palazzo Chigi. Ma, come ha già iniziato a fare in questi giorni,
si toglierà qualche "sassolino" dalle scarpe, aprendo il tema dei
rapporti difficili con il vicepremier Matteo Salvini, culminati
nella presentazione della mozione di sfiducia leghista. La linea
del premier è che Salvini ha voluto la crisi per cercare di
sfruttare il trend positivo dei sondaggi, ponendo fine così a
quel "governo del cambiamento" che stava lavorando nella giusta
direzione.
Cosa succederà dopo le comunicazioni ancora non è possibile
dirlo. All'ordine del giorno della seduta non c'è la mozione di
sfiducia leghista ma le "comunicazioni" del presidente del
Consiglio, previste anche il giorno successivo alle 11.30 alla
Camera. Il voto, dunque, dovrà essere su risoluzioni da
presentare sul discorso di Conte, salvo che non sia lui stesso a
chiedere la fiducia. Qualche indicazione potrebbe venire dalla
conferenza dei capigruppo del Senato fissata per le 14.30.
In questo contesto, a meno di sorprese, gli scenari di domani
sembrano sostanzialmente due. Conte potrebbe salire al Quirinale
e rassegnare le dimissioni in seguito all'approvazione di una
risoluzione di "sfiducia" oppure potrebbe farlo senza attendere
la votazione, in modo da essere dimissionario ma non sfiduciato.
A quel punto la crisi passerebbe direttamente nelle mani del
presidente della Repubblica, che aprirebbe le consultazioni con
le forze politiche.
Oggi "piena fiducia" a Conte è stata ribadita da Luigi Di Maio,
durante l'assemblea congiunta dei parlamentari M5s. Per il capo
politico pentastellato, il premier è "un uomo di una rettitudine
che non ho mai visto in nessuno" e "non merita di essere trattato
come in questi giorni e neanche di essere accusato di trame
segrete". Per quanto riguarda il percorso in cui sfocerà la
crisi, Di Maio si affida "al presidente della Repubblica e al
percorso istituzionale che vorrà delineare".
Intanto il Pd, scosso dal confronto interno tra i favorevoli e i
contrari a un eventuale governo con il M5s, aspetta gli eventi.
Per il segretario Nicola Zingaretti "o nel corso delle
consultazioni si verificano le condizioni per un governo forte e
di rinnovamento anche nei contenuti o è meglio il voto". Ma
Matteo Renzi, che aveva lanciato la proposta di un governo NoTax,
ribadisce: "A me interessa soltanto che ci sia un governo, che
non si vada a votare per evitare l'aumento dell'Iva e per mettere
in sicurezza gli italiani. Dei giochi dei partiti, compreso il
mio, compreso il M5s e compresa la Lega, non mi occupo
fortunatamente". Uno scontro di posizioni che mercoledì arriverà
nella direzione del partito, già convocata.
Afe 20190819T200149Z
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