SABATO 05 OTTOBRE 2019 09.39.29
Trieste, Questura: ecco la dinamica della strage
Trieste, Questura: ecco la dinamica della strage Rotta colpito al petto e all'addome. Demenego al fianco e alla schiena
Roma, 5 ott. (askanews) - La Questura di Trieste ha diffuso un
resoconto dettagliato degli avvenimenti che ieri hanno portato
all'uccisione di due agenti e al ferimento di un altro.
I fatti hanno preso il via dalla rapina subitain mattinata da una
donna la quale aveva denunciato che un ragazzo di colore le aveva
rubato il motorino scaraventandola in terra.
Nel pomeriggio "giungeva una chiamata alla Sala Operativa in
occasione della quale il cittadino dominicano Stephan Meran
Carlysle riferiva di avere appreso dal fratello Stephan Meran
Alejandro Augusto che questi era l'autore della menzionata
rapina; pertanto si rendeva disponibile ad accompagnare gli
operatori presso il domicilio del fratello al fine di recuperare
il mezzo. Nel frangente specificava che il congiunto soffriva di
disturbi psichici, pur non essendo allo stato seguito dai servizi
di igiene mentale di questo capoluogo".
Così, "due equipaggi in servizio di Volante ed una pattuglia
della Squadra Mobile si recavano presso l'abitazione dello
Stephan Meran Alejandro Augusto, unitamente a personale del 118
preventivamente allertato". Il ricercato, specifica la Questura
"appariva collaborativo e pacato", pertanto, veniva accompagnato
in Questura, unitamente al fratello, a bordo di una macchina
della Polizia.
Giunti all'interno dell'Ufficio Prevenzione Generale, l'uomo,
"dopo aver chiesto di andare in bagno, nell'uscire riusciva a
prendere la pistola d'ordinanza in dotazione all'Agente Rotta
esplodendo due colpi al lato sinistro del petto e all'addome;
uditi gli spari, l'Agente Scelto Demenego Matteo usciva per
verificare cosa stesse accadendo, venendo a sua volta attinto
sotto la clavicola sinistra, al fianco sinistro e alla schiena.
Durante tali concitate fasi, il fratello Stephan Meran Carlysle,
in un primo momento, si barricava all'interno dell'ufficio
dell'U.P.G.S.P. impaurito, sotto shock e temendo per la propria
incolumità, sbarrando la porta con una scrivania; poi, non udendo
più gli spari, scappava nei sotterranei della Questura, dove
veniva individuato e bloccato dagli agenti intervenuti.
Nel mentre l'omicida tentava di imboccare le scale di accesso ai
piani superiori, ma veniva fatto desistere dal personale presente
negli uffici, a cui indirizzava altri colpi senza causare feriti;
successivamente, cercava di guadagnare l'uscita dalla Questura
attraversando l'atrio adiacente impugnando entrambe le pistole
d'ordinanza prima asportate ai predetti operatori, esplodendo
ulteriori colpi di pistola all'indirizzo del personale in
servizio al corpo di guardia che rispondeva al fuoco; in tale
frangente veniva colpito alla mano sinistra un Assistente Capo in
servizio alla P.A.S., il quale è attualmente ricoverato presso il
locale nosocomio in attesa che venga sottoposto ad intervento
chirurgico".(Segue)
Cro-Mpd 20191005T093921Z
SABATO 05 OTTOBRE 2019 09.39.35
Trieste, Questura: ecco la dinamica della strage -2-
Trieste, Questura: ecco la dinamica della strage -2-
Roma, 5 ott. (askanews) - "Una volta fuori dall'edificio, il
fuggitivo, cercava prima di aprire una volante parcheggiata in
prossimità dell'ingresso di via di Tor Bandena, e poi notando
l'auto della Squadra Mobile, apriva il fuoco verso il mezzo e
all'indirizzo del personale, attingendo la portiera lato
passeggero appena aperta. Gli operatori rispondevano al fuoco,
attingendo il soggetto all'inguine, senza colpire parti vitali,
riuscendo a renderlo inoffensivo ed a disarmarlo, verificando che
una delle pistole poco prima sottratte era aperta e col serbatoio
vuoto, mentre l'altra aveva il cane armato.
Nel frattempo sanitari del 118 intervenuti tentavano invano di
rianimare gli agenti colpiti e prestavano soccorso al ferito, il
quale veniva trasportato presso l'ospedale di Cattinara, in
attesa di essere sottoposto ad intervento chirurgico.
Ai fini di una ricostruzione più dettagliata e chiarificatrice si
attendono gli esiti degli accertamenti tecnici della Polizia
scientifica di Padova prontamente intervenuta.
In serata il magistrato di turno ed il Procuratore dopo che il
primo in Questura aveva sentito il fratello del pluriomicida, si
sono recati in ospedale per interrogare l'indagato che allo stato
si è avvalso della facoltà di non rispondere. Indi i magistrati
lo hanno dichiarato alle ore 23.00 in stato di fermo.
Si resta in attesa delle determinazioni del GIP in ordine alla
convalida del fermo e alla richiesta di custodia cautelare in via
di redazione".
Cro-Mpd 20191005T093928Z
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