Translate

venerdì 29 novembre 2019

= Borsellino: teste, su Agenda rossa presenze inquietanti e anomalie =

VENERDÌ 29 NOVEMBRE 2019 13.17.32

= Borsellino: teste, su Agenda rossa presenze inquietanti e anomalie =

(AGI) - Caltanissetta, 29 nov. - "Abbiamo fatto delle indagini anche sull'agenda rossa del giudice Borsellino soffermandoci su chi avrebbe potuto asportare la borsa del magistrato sul luogo della strage. Si parlo' di presenze inquietanti". Lo ha detto Fausto Cardella, procuratore generale della Repubblica a Perugia, deponendo a Caltanissetta al processo sul depistaggio delle indagini per la strage di via d'Amelio, che si celebra nei confronti di tre poliziotti, Mario Bo, Fabrizio Mattei e Michele Ribaudo, accusati di calunnia aggravata dall'aver favorito Cosa nostra. Cardella nel '92 fece parte del pool di magistrati che indago' sulle stragi di Capaci e via d'Amelio. Ha proseguito il magistrato: "Non c'era nessun verbale di sequestro della borsa del giudice Borsellino e Ilda Boccassini si rese subito conto che c'era una situazione da sanare. Arnaldo La Barbera disse di averla trovata in questura e non sapeva come fosse arrivata nel suo ufficio". (AGI) Cl1/Mrg (Segue) 291316 NOV 19 NNNN

VENERDÌ 29 NOVEMBRE 2019 13.17.32

= Borsellino: teste, su Agenda rossa presenze inquietanti e anomalie (2)=
(AGI) - Caltanissetta, 29 nov. - Il procuratore generale Cardella ha spiegato: "Facemmo degli accertamenti su Contrada e la sua presenza in via D'Amelio. Tutte le ipotesi venivano prese in considerazione. La meno plausibile era quella relativa al fatto che l'agenda fosse andata distrutta con l'esplosione. La borsa era integra quindi se l'agenda fosse stata all'interno della borsa non poteva essere distrutta, sempre che l'agenda fosse nella borsa. Tentammo di fare una ricostruzione sugli ultimi giorni di vita di Borsellino, interrogammo il capo della polizia, andammo a controllare le sue agende, sentimmo i collaboratori di giustizia a cominciare da Gaspare Mutolo". Poi ha aggiunto che il procuratore Gianni Tinebra gli chiese di partecipare alle indagini sui colleghi palermitani sulla base delle dichiarazioni di Mutolo. "Il sostituto procuratore Domenico Signorini, dopo le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia Gaspare Mutolo e Giuseppe Marchese disse 'Sono perduto'. L'indomani mattina avemmo la notizia che si era suicidato". In precedenza Cardella aveva spiegato che quando arrivo' a Caltanissetta "c'era una situazione di stasi investigativa con Vincenzo Scarantino che era gia' stato arrestato. Insieme alla dottoressa Boccassini iniziammo a collaborare con la Squadra mobile, ma anche con la Dia e successivamente con i carabinieri di Palermo". Rispondendo alle domande del Pm Gabriele Paci, ha riferito anche che gli inquirenti all'epoca si soffermarono sulle dichiarazioni di un certo Lauro, un collaboratore della 'ndrangheta che aveva manifestato la sua volonta' di collaborare per fare luce sulle stragi: "Andammo a interrogare Lauro e lui inizio' a raccontare una serie di cose ma poi incomincio' a piangere e disse che si era inventato tutto perche' era l'unico modo per rientrare in Italia anziche' rimanere in Germania. Avrebbe dovuto rivelare particolari sulla strage di Capaci. La Barbera ci rimase male quando si rese conto che Lauro aveva preso in giro tutti quanti". (AGI) Cl1/Mrg 291316 NOV 19 NNNN   

Nessun commento: