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giovedì 14 novembre 2019

Cucchi: per pm morte conseguenza lesioni subite nel pestaggio =


GIOVEDÌ 14 NOVEMBRE 2019 12.07.43


Cucchi: per pm morte conseguenza lesioni subite nel pestaggio =

(AGI) - Roma, 14 nov. - Il 31enne geometra Stefano Cucchi, la notte del suo arresto per detenzione di droga (tra il 15 e il 16 ottobre 2009), fu portato nella caserma della stazione Appia, e picchiato con violenza per essersi rifiutato di sottoporsi al fotosegnalamento. A pestarlo, secondo la ricostruzione che il pm Giovanni Musaro' ha fatto nell'udienza del 3 ottobre scorso davanti alla corte d'assise, furono i carabinieri Alessio Di Bernardo e Raffaele D'Alessandro, bloccati da un terzo collega, Francesco Tedesco. Le lesioni riportate in quel pestaggio ('in primis', la frattura della terza vertebra lombare e della quarta vertebra sacrale), "unitamente alla condotta omissiva - cosi' recita il capo di imputazione - dei sanitari dell'ospedale Sandro Pertini che avevano in cura Cucchi", determinarono il decesso che avvenne il 22 ottobre del 2009. Da quel momento, secondo la procura, comincio' tutta un'attivita' di depistaggio e falsificazione portata avanti dai carabinieri (alle prese in quei giorni con lo scandalo del tentato ricatto ordito da alcuni militari dell'Arma nei confronti dell'allora Governatore del Lazio Piero Marrazzo, sorpreso a casa di un trans) finalizzata a coprire gli autori di quel pestaggio facendo ricadere ogni responsabilita' su alcuni agenti della polizia penitenziaria che presero in consegna Cucchi in tribunale il giorno dell'udienza di convalida del suo arresto. (AGI) Cop (Segue) 141207 NOV 19 NNNN

GIOVEDÌ 14 NOVEMBRE 2019 12.07.31


Cucchi: per pm morte conseguenza lesioni subite nel pestaggio (2)=
(AGI) - Roma, 14 nov. - Per Di Bernardo e D'Alessandro, il rappresentante della pubblica accusa ha chiesto una condanna a 18 anni di reclusione per concorso in omicidio preterintenzionale e abuso di autorita' con l'aggravante dei futili motivi e dell'abuso di potere, e l'assoluzione per Tedesco, terzo coimputato (poi diventato testimone per aver raccontato la dinamica dei fatti), 'per non aver commesso il fatto'. Per la compilazione del falso verbale di arresto di Cucchi, pero', lo stesso pm ha chiesto 3 anni e mezzo di reclusione per Tedesco e 8 anni per il maresciallo Roberto Mandolini, all'epoca comandante interinale della stazione Appia. Prescritto, infine, il reato di calunnia ai danni dei tre agenti della penitenziaria (sempre assolti nei tre gradi di giudizio), contestato a Tedesco, Mandolini e al quinto carabiniere Vincenzo Nicolardi. "Questo non e' un processo all'Arma - era stato l'esordio del pm Musaro' il giorno della requisitoria - ma contro cinque esponenti dell'Arma che nel 2009 violarono il giuramento di fedelta' alle leggi e alla Costituzione, tradendo innanzitutto l'Istituzione di cui facevano e fanno parte". Il pm, che parlo' di "picchi di depistaggio inimmaginabili, da film dell'orrore", aveva spiegato alla corte che Cucchi "venne fatto passare per un sieropositivo e tossicodipendente in fase avanzata. Nulla era vero. Lui stava bene prima del pestaggio, ma altro venne fatto credere al Paese, assieme alle accuse attribuite agli agenti della polizia penitenziaria". Al momento dell'arresto, il ragazzo era complessivamente in buone condizioni di salute. Pesava poco, 43 kg, ma era lo stesso Cucchi, che diceva di fare il pugile, ad avere la necessita' di stare sotto i 44 kg per rientrare nella categoria di appartenenza. "Sul tavolo dell'obitorio aveva perso sei chili in sei giorni, perche' durante la degenza non aveva mangiato", aveva precisato il pm che aveva aggiunto: "In realta' Cucchi non mangiava da quando era entrato a Regina Coeli, subito dopo l'arresto, perche' non stava bene per le lesioni riportate nel violentissimo pestaggio". Quei depistaggi, cominciati nel 2009, e poi proseguiti nel 2015, con l'avvio della seconda nuova indagine, "hanno assunto grande rilevanza, perche' hanno condizionato la ricostruzione dei fatti oggetto di questo processo". (AGI) Cop (Segue) 141207 NOV 19 NNNN
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Cucchi: per pm morte conseguenza lesioni subite nel pestaggio (3)=
(AGI) - Roma, 14 nov. - Ma se si e' arrivati a conoscere come si siano svolti realmente i fatti, aveva puntualizzato Musaro', "e' stato grazie alla leale collaborazione offerta nel 2018 e nel 2019 proprio dall'Arma dei Carabinieri, in particolare dal Comando Provinciale dei Carabinieri di Roma, dal Reparto Operativo e dal Nucleo Investigativo, i cui componenti hanno profuso impegno e intelligenza ai fini della esatta ricostruzione dei fatti". Ecco perche' per la procura, e anche per la famiglia Cucchi, ha rappresentato un dato di "straordinaria importanza" la costituzione di parte civile del Comando Generale dei Carabinieri nel cosiddetto processo dei depistaggi, che entrera' nel vivo il prossimo 16 dicembre, dopo l'astensione del giudice Federico Bona Galvagno, ex carabiniere in congedo. (AGI) Cop 141207 NOV 19 NNNN   

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