LUNEDÌ 04 NOVEMBRE 2019 08.13.59
MAFIA CAPITALE: PIGNATONE, 'PROVA C'E', MAFIE E CORRUZIONE CONDIZIONANO ROMA' =
ADN0055 7 CRO 0 ADN CRO NAZ
MAFIA CAPITALE: PIGNATONE, 'PROVA C'E', MAFIE E CORRUZIONE CONDIZIONANO ROMA' =
'Non servono omicidi e bombe, basta il vincolo associativo a
delinquere'
Roma, 4 nov. - (Adnkronos) - "'Roma non è una città mafiosa, ma è una
città in cui operano più associazioni mafiose'. Lo abbiamo detto in
ogni occasione nei sette anni in cui sono stato il titolare della
Procura. Roma non è una città mafiosa perché, a differenza di Palermo,
Reggio Calabria e, in modo diverso, di Napoli, non vede la presenza
egemone di una delle mafie tradizionali ma vi sono - come affermano le
sentenze di numerosi giudici e della stessa Cassazione - diverse
associazioni per delinquere di tipo mafioso e numerosi gruppi di
soggetti che operano con metodo mafioso. Alcuni di questi sodalizi
criminali sono formati da siciliani, calabresi, campani. Altri,
invece, da romani, da soggetti provenienti da altre regioni o da
stranieri, ma non sono, nei loro ambiti, meno temibili di quelli
'tradizionali'. Basta chiedere agli abitanti di Ostia o delle altre
zone della Capitale o del Lazio che ne subiscono la forza
intimidatrice". Lo scrive Giuseppe Pignatone, ex Procuratore di Roma e
oggi presidente del Tribunale Vaticano, commentando in un lungo
intervento sul quotidiano 'La Stampa' la decisione della Corte di
Cassazione che, in riforma della sentenza della Corte di Appello di
Roma sul processo ''Mondo di Mezzo'', ha escluso che le condotte degli
imputati integrassero il reato di associazione per delinquere di
stampo mafioso.
''Rimane, invece, definitivamente accertato - scrive Pignatone - che
quell'associazione criminale ha pesantemente inquinato e condizionato
l'attività del Comune di Roma e delle sue partecipate e che la sua
pericolosità è cessata solo con gli arresti scaturiti dall'attività di
indagine dei carabinieri del Ros e della Procura di Roma. Misure
cautelari, è bene ricordarlo, disposte dal Gip, confermate dal
tribunale del Riesame e poi dalla stessa Cassazione, tanto che mi
chiedo: che cosa avremmo dovuto fare a quel punto, forse chiedere l'
archiviazione? Sarebbe stata una richiesta assurda in presenza di
quelle decisioni, peraltro fondate su elementi di prova poi ritenuti
dalla Corte di Appello sufficienti per la condanna degli imputati a
pesanti pene detentive, richieste con piena convinzione dai magistrati
della Procura e della Procura Generale".
"Quindi, altro che 'azzardo' o 'scommessa perduta' dalla Procura, come
pure ha detto qualcuno, - continua Pignatone - fingendo di dimenticare
che nel nostro sistema giudiziario il Pubblico ministero ha il dovere
di indagare, ma poi può solo formulare richieste da sottoporre ai
giudici. Ed è offensivo anche solo ipotizzare che qualcuno voglia
giocare con le sorti processuali e la libertà personale dei
cittadini''. (segue)
(Giz-Cro/AdnKronos)
ISSN 2465 - 1222
04-NOV-19 08:14
NNNN
LUNEDÌ 04 NOVEMBRE 2019 08.13.59
MAFIA CAPITALE: PIGNATONE, 'PROVA C'E', MAFIE E CORRUZIONE CONDIZIONANO ROMA' (2) =
ADN0056 7 CRO 0 ADN CRO NAZ
MAFIA CAPITALE: PIGNATONE, 'PROVA C'E', MAFIE E CORRUZIONE CONDIZIONANO ROMA' (2) =
(Giz-Cro/AdnKronos)
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04-NOV-19 08:14
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